Politica
Referendum, le considerazioni del PD
Una nota per ringraziare chi ha comunque sostenuto il SI
Giovinazzo - mercoledì 7 dicembre 2016
10.58
Continuano gli strascichi post referendari. Anche il Partito Democratico di Giovinazzo ha voluto mettere nero su bianco le sue considerazioni dopo il voto di domenica scorsa, che ha premiato, a livello comunale, il fronte del NO, con il 63% delle preferenze, a fronte di un 37% per il SI.
«È stata per il Partito Democratico - si legge in un comunicato ufficiale della segreteria cittadina - una intensa e bella campagna referendaria. Oggi ci chiediamo soprattutto cosa non siamo riusciti a far capire ai nostri concittadini. In realtà noi pensiamo di aver fatto tutto quello che, con rispetto delle diverse opinioni, andava fatto.
Abbiamo promosso incontri pubblici e partecipato a confronti sostenuti dalle diverse realtà del territorio per dar voce a chi voleva un Parlamento più snello con meno parlamentari, la fine del bicameralismo, l'eliminazione del CNEL e delle Province, la definizione delle diverse competenze tra Regioni e Stato. Nello stesso tempo e negli stessi incontri - raccontano -, sono state ascoltate le opinioni di chi invece, al contrario, temeva un sistema "dell'uomo forte". Su questo versante anche The Economist è intervenuto con i suoi endorsement nell'imminenza del passaggio elettorale».
Poi una rivendicazione che vuole essere un manifesto per il futuro confronto elettorale amministrativo: «Quello che non abbiamo fatto - scrivono orgogliosi dal PD - è stato insultare, offendere o denigrare chi aveva un'opinione diversa. I cittadini hanno scelto e noi rispettiamo la loro scelta. Nello stesso tempo, continueremo ad avanzare proposte di cambiamento perché riteniamo che molte cose non funzionino e non rispondano in modo adeguato ai problemi e che non semplifichino la vita al cittadino».
In ogni caso il pensiero, soprattutto a Giovinazzo, non può non correre alle prossime elezioni, alle scelte che si intendono praticare a coalizione composta: «Una cosa è certa - evidenzia la nota -, noi ci siamo impegnati per costruire un futuro migliore, soprattutto, in vista delle prossime elezioni amministrative, con un programma amministrativo progressista, moderno, orientato, soprattutto, alle richieste degli ultimi, capace di cogliere le esigenze dei nostri concittadini, nello stesso tempo, favorire tutti i settori produttivi, commerciali e sociali con una rinascita della nostra splendida Giovinazzo, che da cinque anni appare stordita da quest'Amministrazione, capace solo di attribuire responsabilità a fantasmi e paranoici ricordi del passato. Ciò che ci preoccupa è un Paese che appare vulnerabile in modo preoccupante al populismo».
Chiusura quasi d'obbligo: «Un ringraziamento pubblico va a tutti gli iscritti, sostenitori, simpatizzanti e quanti altri vorranno unirsi al PD - si legge - per lavorare con determinazione e con la giusta dose di allegria, lanciando un messaggio: avere delle opinioni diverse sulla vita pubblica è sano, è legittimo e per questo si può fare politica senza scadere nelle offese».
Un buon viatico per il futuro prossimo, in piena sintonia con quanto affermato sin qui dai protagonisti della vita pubblica cittadina impegnati nella campagna elettorale. Speriamo davvero, da osservatori esterni, che il fai play prevalga sino in fondo, agevolando la comprensione dei temi cruciali da parte della gente.
«È stata per il Partito Democratico - si legge in un comunicato ufficiale della segreteria cittadina - una intensa e bella campagna referendaria. Oggi ci chiediamo soprattutto cosa non siamo riusciti a far capire ai nostri concittadini. In realtà noi pensiamo di aver fatto tutto quello che, con rispetto delle diverse opinioni, andava fatto.
Abbiamo promosso incontri pubblici e partecipato a confronti sostenuti dalle diverse realtà del territorio per dar voce a chi voleva un Parlamento più snello con meno parlamentari, la fine del bicameralismo, l'eliminazione del CNEL e delle Province, la definizione delle diverse competenze tra Regioni e Stato. Nello stesso tempo e negli stessi incontri - raccontano -, sono state ascoltate le opinioni di chi invece, al contrario, temeva un sistema "dell'uomo forte". Su questo versante anche The Economist è intervenuto con i suoi endorsement nell'imminenza del passaggio elettorale».
Poi una rivendicazione che vuole essere un manifesto per il futuro confronto elettorale amministrativo: «Quello che non abbiamo fatto - scrivono orgogliosi dal PD - è stato insultare, offendere o denigrare chi aveva un'opinione diversa. I cittadini hanno scelto e noi rispettiamo la loro scelta. Nello stesso tempo, continueremo ad avanzare proposte di cambiamento perché riteniamo che molte cose non funzionino e non rispondano in modo adeguato ai problemi e che non semplifichino la vita al cittadino».
In ogni caso il pensiero, soprattutto a Giovinazzo, non può non correre alle prossime elezioni, alle scelte che si intendono praticare a coalizione composta: «Una cosa è certa - evidenzia la nota -, noi ci siamo impegnati per costruire un futuro migliore, soprattutto, in vista delle prossime elezioni amministrative, con un programma amministrativo progressista, moderno, orientato, soprattutto, alle richieste degli ultimi, capace di cogliere le esigenze dei nostri concittadini, nello stesso tempo, favorire tutti i settori produttivi, commerciali e sociali con una rinascita della nostra splendida Giovinazzo, che da cinque anni appare stordita da quest'Amministrazione, capace solo di attribuire responsabilità a fantasmi e paranoici ricordi del passato. Ciò che ci preoccupa è un Paese che appare vulnerabile in modo preoccupante al populismo».
Chiusura quasi d'obbligo: «Un ringraziamento pubblico va a tutti gli iscritti, sostenitori, simpatizzanti e quanti altri vorranno unirsi al PD - si legge - per lavorare con determinazione e con la giusta dose di allegria, lanciando un messaggio: avere delle opinioni diverse sulla vita pubblica è sano, è legittimo e per questo si può fare politica senza scadere nelle offese».
Un buon viatico per il futuro prossimo, in piena sintonia con quanto affermato sin qui dai protagonisti della vita pubblica cittadina impegnati nella campagna elettorale. Speriamo davvero, da osservatori esterni, che il fai play prevalga sino in fondo, agevolando la comprensione dei temi cruciali da parte della gente.