Politica
Reddito di Cittadinanza e "Quota 100": i parlamentari 5 Stelle fanno chiarezza
Ieri mattina l'incontro con la cittadinanza in Sala San Felice
Giovinazzo - lunedì 11 marzo 2019
Una domenica per stare ancora una volta sul territorio, a contatto con la gente, militanti, simpatizzanti e semplici cittadini, per spiegare due misure chiave come il Reddito di Cittadinanza e "Quota 100".
I deputati Francesca Galizia e Nunzio Angiola e la senatrice Angela Bruna Piarulli sono giunti ieri mattina a Giovinazzo, dove hanno tenuto una conferenza-dibattito per cercare di fare chiarezza sui due provvedimenti cardine del welfare targata MoVimento 5 Stelle.
In particolare, la deputata giovinazzese ha evidenziato a più riprese come il RdC sia un provvedimento «che intende ridare dignità alla persona» e che mira a far incontrare domanda ed offerta di lavoro, uno dei nei principali del nostro Paese. A Nunzio Angiola, economista, docente di Economia Aziendale all'Università di Foggia, tra i fautori di questa legge, è andato invece il compito di sciogliere i dubbi dei presenti sia sul RdC sia sulle Pensioni di Cittadinanza e di presentare "Quota 100", misura che potrebbe consentire l'ingresso nel mondo del lavoro a diversi giovani e far godere la meritata pensione a migliaia di lavoratori ormai stanchi. Angela Bruna Piarulli, invece, ha delineato il quadro giuridico che si è andato sviluppando e componendo come un puzzle intorno all'idea base, dopo gli emendamenti presentati nei due rami del Parlamento.
Al Vicesindaco ed Assessore comunale alle Politiche Sociali, Michele Sollecito, il compito di fare da padrone di casa e di ringraziare i parlamentari per la loro presenza a Giovinazzo anche di domenica, «cosa mai avvenuta in passato». Sollecito ha sollevato alcune perplessità sul RdC, ma ha anche offerto tutta la disponibilità dell'Ente comunale a rendere accessibile una misura che è legge dello Stato. «Il tempo delle polemiche è finito - ha detto -. Ora è tempo di lavorare e di verificare come andranno le cose, sperando che i parlamentari vogliano poi ascoltare ogni tanto le istanze che proverranno dai noi amministratoi per migliorare il servizio».
Di seguito la summa giornalistica dei singoli provvedimenti e dei loro contorni.
REDDITO DI CITTADINANZA
COSA È? - Si tratta di un sostegno per famiglie in difficoltà che mira al reinserimento nel mondo del lavoro e all'inclusione sociale. Il beneficiario viene accreditato mensilmente su una nuova carta prepagata, diversa da quelle rilasciate per altre misure. Con quella carta, in ogni caso, sono vietate una serie di attività, prima tra tutte usarla per scommesse e gioco. Il provvedimento riguarderà 5 milioni di italiani, il 47% al Nord ed il 53% tra Sud ed isole.
COME SI ACCEDE ?- Per accedervi bisogna essere cittadini italiani che godono dei diritti civili e politici oppure cittadini europei o lungo soggiornanti da almeno 10 anni in Italia (in possesso di regolare permesso di soggiorno). La conditio economica è che bisogna avere un ISEE non superiore a 9.360 euro annui ed un patrimonio immobiliare che non sia valutato superiore a 30.000 euro. Il patrimonio finanziario non deve invece superare i 6.000 euro per i singoli e fino a 20.000 euro per famiglie con disabili. Si può accedere al Reddito di Cittadinanza già dal 6 marzo scorso, e si può far domanda on line, tramite la piattaforma Spid, tramite i CAF oppure negli uffici postali. La regione che ha già ricevuto il maggior numero di domande è la Campania (15.000), ma a sorpresa al secondo posto c'è la Lombardia con 14.000 pratiche già inoltrate.
VERIFICA REQUISITI ED EROGAZIONE - I requisiti sono verificati dall'INPS ed il RdC viene erogato attraverso una normalissima carta prepagata di Poste Italiane.
OBBLIGHI - Attraverso i centri per l'impiego (in cui saranno presto assunti circa 10.000 "navigator", che verificheranno requisiti e seguiranno le singole situazioni) bisogna rendere dichiarazione di totale disponibilità al lavoro ed a partecipare ad un percorso di formazione in stretto contatto proprio col navigator, i Centri per l'impiego e le Agenzie del Lavoro. Ne sono esclusi i minorenni, i beneficiari pensionati, i beneficiari della Pensione di Cittadinanza, i soggetti con oltre 65 anni di età, soggetti con disabilità, soggetti già occupati oppure che frequentano corsi di studi. Sono esentati dai Centri per l'impiego anche i cosiddetti "caregiver", ossia le persone che assistono disabili anche gravi e le donne che hanno bimbi fino a 3 anni di età.
Importante in questa fase la funzione degli Enti locali, che dovranno segnalare anomalie e che potranno organizzare attività lavorative per 8 ore settimanali. Chi non rispetta questi impegni perde lo status di beneficiario. Dure le pene per chi dichiara il falso o lavora a nero: sono previsti da 2 a 6 anni di carcere.
LE PROPOSTE DI LAVORO - Si avranno fino ad un massimo di 3 proposte di lavoro, che se vengono rifiutate, importeranno la perdita dal diritto a ricevere il Reddito di Cittadinanza. Nei primi 12 mesi si avrà la prima offerta di lavoro entro i 100 km, una seconda entro i 250 km ed una terza su tutto il territorio nazionale (entro 250 km per i nuclei familiari con disabili). Tra il dodicesimo ed il diciottesimo mese la prima proposta sarà nell'arco di 250 km così come la seconda, mentre la terza può essere in tutta Italia (sempre massimo 250 km per chi ha un familiare disabile). Dopo il 18° mese, invece, le proposte saranno tutte esclusivamente su scala nazionale.
QUANTO SI RICEVE - ESEMPI - Una persona che vive da sola, senza casa di proprietà e non ha alcun reddito avrà fino a 780 euro. Una coppia di giovani, in affitto, con uno solo dei due che lavora può avere una integrazione fino a 980 euro. Una famiglia proprietaria di una casa, ne riceverà 1.000, se in possesso di mutuo fino a 1.150 euro. Se in affitto invece sino a 1.280 euro. Il pagamento avviene dal mese successivo alla presentazione della domanda.
INCENTIVI AD IMPRESE - Il Governo ha previsto incentivi alle imprese poiché il provvedimento, come più volte ricordato in Sala San Felice, potrà avere reale efficacia solo se i privati e quindi le imprese incontreranno su più livelli la domanda di lavoro. Per questo gli imprenditori che assumeranno beneficiari del Reddito di Cittadinanza, riceveranno incentivi per le loro imprese.
Tutte le info sul sito www.redditodicittadinanza.gov.it .
QUOTA 100
CHI RIGUARDA? - Interessa circa un milione di persone in Italia per il prossimo triennio. Potranno anticipare la pensione fino a 5 anni rispetto ai requisiti della Legge Fornero, ritenuta da 5 Stelle e Lega una legge iniqua.
REQUISITI - Bisogna avere 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.
ESEMPI - Lavoratore di 62 anni che il 31 dicembre 2018 ha versato 38 anni di contributi. Dal 1° aprile 2019 potrà andare in pensione. Oppure persone che al 31 dicembre 2018 hanno maturato 37 anni e 8 mesi di contributi: questi potranno accedere ad una finestra ad hoc ed andare in pensione dal 1° luglio 2019, passati 3 mesi dalla maturazione dei requisiti. Altra opzione è quella di un dipendente pubblico che abbia maturato i requisiti già nel 2018. Dal 1° agosto 2019 potrà andare in pensione ricevendo 30.000 euro del suo Tfr.
CHI NON HA MATURATO I REQUISITI - OPZIONE DONNA - Con questa ipotesu, le donne potranno andare in pensione a 58 anni (59 per le lavoratrici autonome) purché abbiano versato 35 anni di contributi.
RISCATTO CONTRIBUTI - Chi ha 55 anni di età, ma ha versato solo 20 anni di contributi, potrà riscattare con facilità 5 anni di contributi ed avvicinarsi alla pensione.
PENSIONE ANTICIPATA - Chi è un lavoratore o una lavoratrice dall'età di 16 anni potrà andare in pensione quest'anno, se avrà già 42 anni e 10 mesi di contributi versati, anche se ha ancora 58 anni ed in teoria non avrebbe i requisiti per accedere a "Quota 100".
IMPRENDITORI - Le imprese potranno assumere giovani laureati per aumentare l'efficienza aziendale. Nel 2019 lo potranno fare mandando in pensione un lavoratore con almeno 59 anni di età, pagandogli i 3 anni che lo separano da "Quota 100" con il danaro che dovrebbe utilizzare per la formazione interna.
I deputati Francesca Galizia e Nunzio Angiola e la senatrice Angela Bruna Piarulli sono giunti ieri mattina a Giovinazzo, dove hanno tenuto una conferenza-dibattito per cercare di fare chiarezza sui due provvedimenti cardine del welfare targata MoVimento 5 Stelle.
In particolare, la deputata giovinazzese ha evidenziato a più riprese come il RdC sia un provvedimento «che intende ridare dignità alla persona» e che mira a far incontrare domanda ed offerta di lavoro, uno dei nei principali del nostro Paese. A Nunzio Angiola, economista, docente di Economia Aziendale all'Università di Foggia, tra i fautori di questa legge, è andato invece il compito di sciogliere i dubbi dei presenti sia sul RdC sia sulle Pensioni di Cittadinanza e di presentare "Quota 100", misura che potrebbe consentire l'ingresso nel mondo del lavoro a diversi giovani e far godere la meritata pensione a migliaia di lavoratori ormai stanchi. Angela Bruna Piarulli, invece, ha delineato il quadro giuridico che si è andato sviluppando e componendo come un puzzle intorno all'idea base, dopo gli emendamenti presentati nei due rami del Parlamento.
Al Vicesindaco ed Assessore comunale alle Politiche Sociali, Michele Sollecito, il compito di fare da padrone di casa e di ringraziare i parlamentari per la loro presenza a Giovinazzo anche di domenica, «cosa mai avvenuta in passato». Sollecito ha sollevato alcune perplessità sul RdC, ma ha anche offerto tutta la disponibilità dell'Ente comunale a rendere accessibile una misura che è legge dello Stato. «Il tempo delle polemiche è finito - ha detto -. Ora è tempo di lavorare e di verificare come andranno le cose, sperando che i parlamentari vogliano poi ascoltare ogni tanto le istanze che proverranno dai noi amministratoi per migliorare il servizio».
Di seguito la summa giornalistica dei singoli provvedimenti e dei loro contorni.
REDDITO DI CITTADINANZA
COSA È? - Si tratta di un sostegno per famiglie in difficoltà che mira al reinserimento nel mondo del lavoro e all'inclusione sociale. Il beneficiario viene accreditato mensilmente su una nuova carta prepagata, diversa da quelle rilasciate per altre misure. Con quella carta, in ogni caso, sono vietate una serie di attività, prima tra tutte usarla per scommesse e gioco. Il provvedimento riguarderà 5 milioni di italiani, il 47% al Nord ed il 53% tra Sud ed isole.
COME SI ACCEDE ?- Per accedervi bisogna essere cittadini italiani che godono dei diritti civili e politici oppure cittadini europei o lungo soggiornanti da almeno 10 anni in Italia (in possesso di regolare permesso di soggiorno). La conditio economica è che bisogna avere un ISEE non superiore a 9.360 euro annui ed un patrimonio immobiliare che non sia valutato superiore a 30.000 euro. Il patrimonio finanziario non deve invece superare i 6.000 euro per i singoli e fino a 20.000 euro per famiglie con disabili. Si può accedere al Reddito di Cittadinanza già dal 6 marzo scorso, e si può far domanda on line, tramite la piattaforma Spid, tramite i CAF oppure negli uffici postali. La regione che ha già ricevuto il maggior numero di domande è la Campania (15.000), ma a sorpresa al secondo posto c'è la Lombardia con 14.000 pratiche già inoltrate.
VERIFICA REQUISITI ED EROGAZIONE - I requisiti sono verificati dall'INPS ed il RdC viene erogato attraverso una normalissima carta prepagata di Poste Italiane.
OBBLIGHI - Attraverso i centri per l'impiego (in cui saranno presto assunti circa 10.000 "navigator", che verificheranno requisiti e seguiranno le singole situazioni) bisogna rendere dichiarazione di totale disponibilità al lavoro ed a partecipare ad un percorso di formazione in stretto contatto proprio col navigator, i Centri per l'impiego e le Agenzie del Lavoro. Ne sono esclusi i minorenni, i beneficiari pensionati, i beneficiari della Pensione di Cittadinanza, i soggetti con oltre 65 anni di età, soggetti con disabilità, soggetti già occupati oppure che frequentano corsi di studi. Sono esentati dai Centri per l'impiego anche i cosiddetti "caregiver", ossia le persone che assistono disabili anche gravi e le donne che hanno bimbi fino a 3 anni di età.
Importante in questa fase la funzione degli Enti locali, che dovranno segnalare anomalie e che potranno organizzare attività lavorative per 8 ore settimanali. Chi non rispetta questi impegni perde lo status di beneficiario. Dure le pene per chi dichiara il falso o lavora a nero: sono previsti da 2 a 6 anni di carcere.
LE PROPOSTE DI LAVORO - Si avranno fino ad un massimo di 3 proposte di lavoro, che se vengono rifiutate, importeranno la perdita dal diritto a ricevere il Reddito di Cittadinanza. Nei primi 12 mesi si avrà la prima offerta di lavoro entro i 100 km, una seconda entro i 250 km ed una terza su tutto il territorio nazionale (entro 250 km per i nuclei familiari con disabili). Tra il dodicesimo ed il diciottesimo mese la prima proposta sarà nell'arco di 250 km così come la seconda, mentre la terza può essere in tutta Italia (sempre massimo 250 km per chi ha un familiare disabile). Dopo il 18° mese, invece, le proposte saranno tutte esclusivamente su scala nazionale.
QUANTO SI RICEVE - ESEMPI - Una persona che vive da sola, senza casa di proprietà e non ha alcun reddito avrà fino a 780 euro. Una coppia di giovani, in affitto, con uno solo dei due che lavora può avere una integrazione fino a 980 euro. Una famiglia proprietaria di una casa, ne riceverà 1.000, se in possesso di mutuo fino a 1.150 euro. Se in affitto invece sino a 1.280 euro. Il pagamento avviene dal mese successivo alla presentazione della domanda.
INCENTIVI AD IMPRESE - Il Governo ha previsto incentivi alle imprese poiché il provvedimento, come più volte ricordato in Sala San Felice, potrà avere reale efficacia solo se i privati e quindi le imprese incontreranno su più livelli la domanda di lavoro. Per questo gli imprenditori che assumeranno beneficiari del Reddito di Cittadinanza, riceveranno incentivi per le loro imprese.
Tutte le info sul sito www.redditodicittadinanza.gov.it .
QUOTA 100
CHI RIGUARDA? - Interessa circa un milione di persone in Italia per il prossimo triennio. Potranno anticipare la pensione fino a 5 anni rispetto ai requisiti della Legge Fornero, ritenuta da 5 Stelle e Lega una legge iniqua.
REQUISITI - Bisogna avere 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.
ESEMPI - Lavoratore di 62 anni che il 31 dicembre 2018 ha versato 38 anni di contributi. Dal 1° aprile 2019 potrà andare in pensione. Oppure persone che al 31 dicembre 2018 hanno maturato 37 anni e 8 mesi di contributi: questi potranno accedere ad una finestra ad hoc ed andare in pensione dal 1° luglio 2019, passati 3 mesi dalla maturazione dei requisiti. Altra opzione è quella di un dipendente pubblico che abbia maturato i requisiti già nel 2018. Dal 1° agosto 2019 potrà andare in pensione ricevendo 30.000 euro del suo Tfr.
CHI NON HA MATURATO I REQUISITI - OPZIONE DONNA - Con questa ipotesu, le donne potranno andare in pensione a 58 anni (59 per le lavoratrici autonome) purché abbiano versato 35 anni di contributi.
RISCATTO CONTRIBUTI - Chi ha 55 anni di età, ma ha versato solo 20 anni di contributi, potrà riscattare con facilità 5 anni di contributi ed avvicinarsi alla pensione.
PENSIONE ANTICIPATA - Chi è un lavoratore o una lavoratrice dall'età di 16 anni potrà andare in pensione quest'anno, se avrà già 42 anni e 10 mesi di contributi versati, anche se ha ancora 58 anni ed in teoria non avrebbe i requisiti per accedere a "Quota 100".
IMPRENDITORI - Le imprese potranno assumere giovani laureati per aumentare l'efficienza aziendale. Nel 2019 lo potranno fare mandando in pensione un lavoratore con almeno 59 anni di età, pagandogli i 3 anni che lo separano da "Quota 100" con il danaro che dovrebbe utilizzare per la formazione interna.