Cronaca
Daini vagano per le campagne: recuperati due esemplari
Gli animali, sedati dal personale dell'Asl, sono stati condotti presso l'Osservatorio Faunistico
Giovinazzo - venerdì 10 febbraio 2017
14.26
Due giovani esemplari di daino nelle campagne di Giovinazzo. Non è uno scherzo, ma la realtà di fronte alla quale si sono trovati i Carabinieri Forestali , la Polizia Locale e il WWF Puglia.
I due daini, mammiferi ungulati, sono stati avvistati nell'agro di Giovinazzo da alcuni cittadini e segnalati agli uomini della Polizia Locale che hanno cercato di catturarli per riportarli in un ambiente a loro più adatto. I due animali, entrambi di sesso femminile, vagavano liberamente in località San Pietro Pago, fin quando i volontari diretti sul campo da Pasquale Salvemini non si sono attivati per recuperarli.
Gli uomini del WWF Puglia, col supporto degli agenti della Polizia Locale diretti dal maresciallo maggiore Giuseppe Germinario e di quelli del Carabinieri Forestali diretti dal comandante Giuseppe Marcotrigiano, li hanno catturati attraverso dopo un intervento durato diverse ore, realizzato in un'estensione di qualche ettaro, e con un'arma narcotica, le cui dosi sono state fornite dai veterinari Aniello Coppola e Emilio Paolo Puntorieri, intervenuti in supporto.
Il dosaggio rappresenta una fase delicata dell'operazione in quanto una quantità eccessiva di narcotico può nuocere all'animale mentre una dose troppo bassa risulta inefficace, elemento essenziale è la stima esatta del peso che non è facile a distanza di tiro. I due esemplari, dopo essere stati spinti in un'area ristretta, sono stati sedati: in entrambi i casi le dosi hanno addormentato gli animali, consentendone il recupero.
I daini recuperati, scortati dai militari dei Carabinieri Forestali e dai volontari del WWF Puglia, sono stati accompagnati da un mezzo della ditta Milillo presso l'Osservatorio Faunistico Regionale, con sede a Bitetto, dove sono arrivati in buone condizioni. Secondo Salvemini, del WWF, «i due animali apparterrebbero a qualche detenzione abusiva di esemplari adulti ubicata nei paraggi».
«Difatti - ha proseguito - sembravano avessero molta confidenza con il territorio. Non escludo - ha concluso Salvemini - che, sempre nella stessa zona di San Pietro Pago, ci possano essere altri esemplari».
I due daini, mammiferi ungulati, sono stati avvistati nell'agro di Giovinazzo da alcuni cittadini e segnalati agli uomini della Polizia Locale che hanno cercato di catturarli per riportarli in un ambiente a loro più adatto. I due animali, entrambi di sesso femminile, vagavano liberamente in località San Pietro Pago, fin quando i volontari diretti sul campo da Pasquale Salvemini non si sono attivati per recuperarli.
Gli uomini del WWF Puglia, col supporto degli agenti della Polizia Locale diretti dal maresciallo maggiore Giuseppe Germinario e di quelli del Carabinieri Forestali diretti dal comandante Giuseppe Marcotrigiano, li hanno catturati attraverso dopo un intervento durato diverse ore, realizzato in un'estensione di qualche ettaro, e con un'arma narcotica, le cui dosi sono state fornite dai veterinari Aniello Coppola e Emilio Paolo Puntorieri, intervenuti in supporto.
Il dosaggio rappresenta una fase delicata dell'operazione in quanto una quantità eccessiva di narcotico può nuocere all'animale mentre una dose troppo bassa risulta inefficace, elemento essenziale è la stima esatta del peso che non è facile a distanza di tiro. I due esemplari, dopo essere stati spinti in un'area ristretta, sono stati sedati: in entrambi i casi le dosi hanno addormentato gli animali, consentendone il recupero.
I daini recuperati, scortati dai militari dei Carabinieri Forestali e dai volontari del WWF Puglia, sono stati accompagnati da un mezzo della ditta Milillo presso l'Osservatorio Faunistico Regionale, con sede a Bitetto, dove sono arrivati in buone condizioni. Secondo Salvemini, del WWF, «i due animali apparterrebbero a qualche detenzione abusiva di esemplari adulti ubicata nei paraggi».
«Difatti - ha proseguito - sembravano avessero molta confidenza con il territorio. Non escludo - ha concluso Salvemini - che, sempre nella stessa zona di San Pietro Pago, ci possano essere altri esemplari».