L'ala del cimitero interessata dall'esproprio. <span>Foto Nicola Miccione</span>
L'ala del cimitero interessata dall'esproprio. Foto Nicola Miccione
Cronaca

Questione cimitero, le dichiarazioni di Depalma, Iannone e Natalicchio

Dopo la sentenza del TAR della Puglia sull'ampliamento

Una sentenza del TAR della Puglia che in pochi si aspettavano e la questione legata all'ampliamento del cimitero diviene di nuovo centrale nel dibattito politico giovinazzese.

L'ampliamento è quello previsto nel 2005 quando si era resa necessaria la costruzione di una intera nuova ala, in parte poi data in gestione alla società che lo aveva progettato e co-finanziato. Per costruire quei nuovi loculi bisognava espropriare un terreno adiacente. Il proprietario del suolo aveva presentato un ricorso presso il Tribunale Regionale della Puglia contro il decreto n. 4 del 21 novembre 2012, con cui il Comune di Giovinazzo aveva disposto l'esproprio di un'area di proprietà del ricorrente pari a 5.027 metri quadrati su un totale di 9.219 metri quadrati.

La sentenza dell'Organo di giustizia amministrativa è arrivata il 12 febbraio di quest'anno ed è stata depositata il 12 marzo del 2015. Nella decisione si legge che il TAR della Puglia «ordina al Comune di Giovinazzo la restituzione al sig. [...] dei suoli identificati in catasto [...] fatta salva l'adozione da parte del Comune del provvedimento ex art 42 bis del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327». Quanto al risarcimento, il Tribunale Amministrativo di Bari «respinge la domanda risarcitoria relativa al periodo di occupazione illegittima».

In buona sostanza, il Comune di Giovinazzo avrebbe illegittimamente occupato quel suolo, ma proprio il Decreto del Presidente della Repubblica, citato più volte nel dispositivo da parte della stessa Terza Sezione del TAR pugliese, darebbe una via d'uscita quasi indolore. Quell'art. 42 bis, infatti, disciplina le modalità attraverso cui la Pubblica Amministrazione può pervenire ad una acquisizione «non retroattiva della titolarità del bene al suo patrimonio indisponibile». Quello che significa lo specifica lo stesso primo comma della norma presente nel Titolo II del Testo Unico sulla espropriazioni per pubblica utilità: il Comune di Giovinazzo potrà acquisire al suo patrimonio quel bene corrispondendo al proprietario un indennizzo «per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, quest'ultimo forfettariamente liquidato nella misura del dieci per cento del valore venale del bene».

Le reazioni ad alcuni articoli apparsi sui media, però, non sono mancate, come quella del Sindaco, Tommaso Depalma, intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il primo cittadino ha dichiarato: «Un pasticcio a cui dobbiamo rimediare nel più breve tempo possibile e stiamo studiando quelle norme che ci consentirebbero di continuare a garantire il riposo dei defunti nello stesso luogo dove oggi sono. Il punto è - secondo Depalma - che i benefici sono tutti della società privata che ha avuto in concessione la realizzazione dei loculi e dei campi di inumazione, mentre al Comune di Giovinazzo - ha chiosato - sono rimasti i guai da risolvere».

Preoccupazione è stata espressa anche dal Consigliere Comunale, Ruggero Iannone. In una nota inviataci in redazione, l'esponente di Forza Italia ci ha chiarito che «nel lontano 5 giugno del 2008, fu presentato dalla nostra parte politica un esposto alla Procura della Repubblica di Bari ed alla Corte dei Conti in merito alla decisione, dell'allora Amministrazione Natalicchio, di affidare ad una società esterna la progettazione e la realizzazione dell'ampliamento del cimitero, annullando una precedente delibera che aveva predisposto un progetto fatto all'interno dell'Ufficio Tecnico, con costi pari al 50% in meno rispetto a quello oggetto della sentenza del TAR». Quegli esposti caddero tuttavia nel vuoto e non se ne seppe più nulla.

Per l'ex Sindaco, Antonello Natalicchio, invece, sentito dal collega Mino Ciocia, la sentenza è stata una sorta di fulmine a ciel sereno e si è chiesto: «Ma il Comune di Giovinazzo si è difeso davanti al TAR? In tutto questo tempo non abbiamo avuto notizia di alcun ricorso presentato dai vecchi proprietari dell'area».

Attendendo eventuali repliche sull'intera vicenda da chiunque ne avesse interesse, ci pare però di poter azzardare che, forse, siamo in una fase in cui quei rimedi a cui accennava il Sindaco, non solo esisterebbero giuridicamente tutti, ma sono stati addirittura indicati nella sentenza stessa della Terza Sezione del TAR della Puglia, che non appare così pesante come paventata da più parti. Bisogna, quindi, attivarsi in tempi rapidi e chiudere la partita come indicato dall'Autorità giudiziaria competente, senza troppi patemi per le famiglie dei defunti inumati in quell'area.
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