Nico Bavaro
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Politica

PTA, è ancora Bavaro vs Sollecito

Il Segretario regionale di SI: «Rischio per Giovinazzo di avere servizi solo sulla carta»

Ancora un post per rispondere all'Assessore ai Servizi Sociali e Sanità del Comune di Giovinazzo, Michele Sollecito, sulla questione della mancata riconversione in PTA del poliambulatorio giovinazzese.

Ha scritto nuovamente Nico Bavaro, Segretario regionale di Sinistra Italiana, per controbattere alla tesi dell'Assessore secondo cui la normativa regionale non lascerebbe a Giovinazzo la possibilità di riconversione e sarebbe in prima istanza mirata a sostenere in questo processo le città che già avevano un presidio ospedaliero.

Bavaro non la pensa così e spiega: «Per chiarire e ricapitolare - si legge in un suo lungo post su Facebook -: già dal 7 agosto scorso avevo proposto una battaglia comune della politica giovinazzese per chiedere alla Regione Puglia di istituire un Presidio Territoriale di Assistenza, quando la discussione in Regione era ancora in corso.

«A supporto di questa tesi (e cioè del fatto che Giovinazzo merita un trattamento differente dalla Regione Puglia rispetto ai servizi sanitari), ho portato dati incontrovertibili rispetto ai (dis)servizi che patiscono i cittadini di Giovinazzo, alla drastica diminuzione delle ore di specialistica ambulatoriale disponibile sul territorio, soprattutto a causa dei pensionamenti di professionisti che non vengono adeguatamente sostituiti. Avevo anche evidenziato - sottolinea il Segretario di Sinistra Italiana - come una battaglia per aumentare la qualità e la quantità dei servizi territoriali ha senso ancora di più se si considera che la programmazione sanitaria della giunta di Michele Emiliano (che, vorrei ricordare, non gode dell'appoggio mio e del mio partito, mentre mi pare pienamente aderente al pensiero degli attuali amministratori comunali…) è eccessivamente "punitiva" per l'area territoriale del nord barese in cui insiste Giovinazzo».


«Il futuro del presidio di Molfetta è molto nebuloso - continua Bavaro -, nel frattempo vengono riconvertiti Terlizzi e Ruvo. Questo vuol dire che la maggior parte delle risorse umane disponibili nel distretto saranno destinate a quei contenitori, con il rischio molto concreto che Giovinazzo avrà dei servizi solo sulla carta.
Questo è o non è un problema che la politica ha il dovere di porsi?
Si chiama programmazione e spetta tanto a chi governa, quanto a chi è all'opposizione - ammonisce -. E questo era il mio intento dichiarato, sin da quel consiglio comunale del 7 agosto».

Bavaro ha poi evidenziato di non aver ricevuto risposte concrete da Sollecito, accusandolo di averlo attaccato ingiustificatamente e di aver avuto un atteggiamento da «Marchese del Grillo», che si eleva sopra gli altri senza entrare nel merito delle domande.

«L'Assessore ha parlato di impossibilità tecnica di raggiungere un risultato che sarebbe importante per Giovinazzo, o perché, secondo l'Assessore, l'istituzione di un PTA riguarderebbe esclusivamente gli ex ospedali, o perché manca la struttura (l'immobile) in cui allocare i servizi. Due errori.

Il primo errore - spiega ancora nella sua nota social Bavaro -: la programmazione sui Presidi Territoriali di Assistenza ha subito diverse modifiche negli ultimi mesi, per rispondere alle esigenze dei territori, sino a prevedere una sorta di PTA diffuso fra i comuni di San Marco in Lamis e Sannicandro Garganico, o fra Troia ed Accadia o Vieste e Vico del Gargano. Segnalo che Accadia e Vico del Gargano non avevano un ospedale ma un punto di primo intervento, esattamente come Giovinazzo. Come la mettiamo?
Avrebbe potuto prevedersi una soluzione simile anche per Giovinazzo, per esempio, magari in accorpamento con la struttura di Terlizzi? Era una soluzione possibile, una struttura con servizi diffusi sui due Comuni.
Il secondo errore: la non disponibilità immediata di una struttura non impedisce di programmare. Il progetto "Casa della Salute", ad esempio, è stato portato avanti nonostante una struttura ancora non ci sia».

«Per queste ragioni ho parlato di occasione perduta, rivolto al passato - sottolinea Nico Bavaro -, perché la politica cittadina avrebbe dovuto fare ogni passo per garantire a Giovinazzo un livello adeguato di servizi sanitari e per uscire dai rischi che avvolgono la programmazione sanitaria regionale. Ma l'occasione perduta potrebbe reiterarsi anche per il futuro, se non ci si mette subito di buona lena a rivendicare per il territorio ciò che è sacrosanto.

Mi stupisce - rimarca ancora il Segretario di Sinistra Italiana - che alla fine l'Assessore ai Servizi Sociali con le sue argomentazioni, tenda ad offrire sponda politica e copertura al governo regionale, piuttosto che mettersi a disposizione di chi dice, "proviamo a superare le differenze e a lavorare per un obiettivo comune". Evidentemente è più forte la preoccupazione di non disturbare il Presidente di Regione, che chiedere ciò che è giusto per i giovinazzesi. Ci si prepara a qualche tornata elettorale, per caso?», è stato l'affondo definitivo.

La chiosa è piccata e ficcante: «L'Assessore - scrive Bavaro - ha preferito il confronto muscolare e ha preferito intestardirsi su dati che secondo lui sono "inconfutabili". Buon per lui, un po' meno buono per noi e per chi a Giovinazzo vive».

Nico Bavaro ha poi fatto sapere che non controreplicherà più e che per lui è chiara l'assenza di volontà di cooperare per la soluzione del problema e per una programmazione seria.
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