Eventi e cultura
"Prospettive" al S.Martin Hotel fino al 30 novembre
La collettiva è nata dalla collaborazione di Artefuori e K2 Studio
Giovinazzo - lunedì 18 novembre 2019
Lo splendido S. Martin Hotel è ancora una volta scenario che accoglie l'arte. Sino al 30 novembre ospita infatti la mostra "Prospettive". L'antica struttura, nel passato convento delle Benedettine, edificio risalente al XIII secolo con mura romane e con fascino e atmosfera unici. L'immobile sarà anche meta della rassegna Monumenti Aperti in programma nel prossimo weekend.
La mostra si lascia ammirare per la particolarità delle tecniche svariate, per gli stili ed i linguaggi artistici differenti tra loro, ma che parlano di arte vissuta con passione: olio su tela, fotografia con tecnica forense (una particolare tecnica grafica), tecnica mista su carta, collage, spatolato, misto acrilico, smalto, acrilico su tavola. Il filo conduttore ha saputo esprimere al meglio quello che gli artisti propongono per guardare avanti attraverso l'arte contemporanea. L'allestimento parte dall'entrata, situata dalla muraglia su via San Domenico Maggiore, e prosegue lungo tutto il corridoio adiacente al chiostro per poi terminare nella sala Agrumeto posta al primo piano della struttura.
LA PRESENTAZIONE DI FRANCESCO MIGNACCA
Nelle note di presentazione l'artista Francesco Mignacca ha valorizzato sia l'arte che l'antico convento che è bellezza pura del centro storico di Giovinazzo. Ne prendiamo un passaggio. «Promuovere l'arte al di fuori dei luoghi ad essa tradizionalmente riservati, pratica consolidata ormai da molto tempo, aiuta l'uomo a vivere e a metabolizzare meglio una routine quotidiana spesso appesantita dalla mancanza di uno sguardo approfondito sulle cose,sulle architetture e sui paesaggi urbani che lo circondano.I centri storici, in particolare, diventano luoghi ideali nei quali coniugare l'idea di una rinnovata espressione artistica con uno spirito conservatore che diviene un punto di riferimento intorno al quale si definisce ogni forma di mutamento».
LA COLLETTIVA D'ARTE
La mostra qui allestita, nata dalla collaborazione tra le associazioni culturali Artefuori e K2 Studio, presenta dodici artisti pugliesi, Grazia Salierno, Carolina Spagnoli, Caterina Manginelli, Anna Suriano, Maurizio Sardanelli, Ricarda Guantario, Giuseppe Ghiro, Rosalia Ferreri, Antonia Acri, Miriam Pasculli, Maria Teresa Di Nardo e un'artista giovinazzese, Raffaella Spadavecchia. La collettiva è stata illustrata da Francesco Mignacca artista e presidente del K2 Studio. Il luogo storico in cui la mostra è stata allestita, con la bellezza della sua struttura, ha ispirato la collocazione delle opere evidenziandone i cromatismi. C'è stata una precisa scelta nell'esposizione, che non è casuale, ma che vive nell'alternanza dei colori caldi e freddi. «Si è voluto puntare a valorizzare le opere d'arte in base ai punti del corridoio, alle zone d'ombra e in quelle ricche di luce intensa - ha affermato Marieclaire Crasto -. L'abbinamento tra le opere ha rispettato le cromie; al centro sono state collocate fotografie che richiamano i colori delle tele; tutto è in armonia sia tra le opere che con il luogo che le ospita».La mostra si lascia ammirare per la particolarità delle tecniche svariate, per gli stili ed i linguaggi artistici differenti tra loro, ma che parlano di arte vissuta con passione: olio su tela, fotografia con tecnica forense (una particolare tecnica grafica), tecnica mista su carta, collage, spatolato, misto acrilico, smalto, acrilico su tavola. Il filo conduttore ha saputo esprimere al meglio quello che gli artisti propongono per guardare avanti attraverso l'arte contemporanea. L'allestimento parte dall'entrata, situata dalla muraglia su via San Domenico Maggiore, e prosegue lungo tutto il corridoio adiacente al chiostro per poi terminare nella sala Agrumeto posta al primo piano della struttura.
LA PRESENTAZIONE DI FRANCESCO MIGNACCA
Nelle note di presentazione l'artista Francesco Mignacca ha valorizzato sia l'arte che l'antico convento che è bellezza pura del centro storico di Giovinazzo. Ne prendiamo un passaggio. «Promuovere l'arte al di fuori dei luoghi ad essa tradizionalmente riservati, pratica consolidata ormai da molto tempo, aiuta l'uomo a vivere e a metabolizzare meglio una routine quotidiana spesso appesantita dalla mancanza di uno sguardo approfondito sulle cose,sulle architetture e sui paesaggi urbani che lo circondano.I centri storici, in particolare, diventano luoghi ideali nei quali coniugare l'idea di una rinnovata espressione artistica con uno spirito conservatore che diviene un punto di riferimento intorno al quale si definisce ogni forma di mutamento».