Cronaca
Pronti con l'escavatore, ma arrivano i Carabinieri. Colpo sventato?
Determinante l'arrivo dei militari: recuperata una pala meccanica. Ritrovati anche un'auto e due camion incendiati
Giovinazzo - venerdì 12 marzo 2021
11.06
Forse pensavano di cogliere tutti di sorpresa, ma in realtà, la sorpresa, stavolta, è stata tutta per loro. Già, perché, proprio sul più bello, sulla scena sono piombati i Carabinieri che hanno recuperato un'autovettura, due grossi macchinari per il movimento terra e, tre ore dopo, pure due camion, completamente incendiati.
Questa volta, una delle famigerate bande che si aggirano per l'area metropolitana di Bari, aveva scelto come nascondiglio l'agro di Giovinazzo. Erano le ore 04.30, quando i Carabinieri della locale Stazione, nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato a prevenire e a reprimere la commissione di furti in genere, insospettiti da una colonna di fumo nero che si stava sollevando dalla località di San Pietro Pago, sono intervenuti per una verifica. E la sorpresa è stata grossa.
Ai militari, in un fondo agricolo adiacente la discarica, ormai chiusa, non è sfuggita la presenza di una Lancia Y10 avvolta dalle fiamme (il rogo è stato spento dai Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta, l'auto è risultata rubata ad Adelfia) e, continuando nel controllo, di un escavatore, provento di un furto denunciato a Toritto, e anche di una pala meccanica, su cui sono in corso accertamenti. Ma degli eventuali malviventi appostati nei paraggi, al momento, nessuna traccia.
Gli uomini dell'Arma, a questo punto, con l'ausilio della Compagnia di Molfetta, hanno diramato le ricerche in tutta l'area e non solo, ed una gazzella dell'Aliquota Radiomobile è riuscita riuscendo ad individuare, alle ore 07.00, all'interno di un orto in località Colaianni, al confine fra Giovinazzo e Terlizzi, due camion, adibiti al trasporto di macchine operatrici, con le rispettive motrici incendiate. Il rogo è stato spento dal 115, uno dei due mezzi è risultato rubato a Gravina in Puglia. I mezzi pesanti recuperati sono stati tutti sequestrati e saranno analizzati. Sono questi, al momento, gli elementi in mano ai Carabinieri per le indagini. Il sospetto degli inquirenti è che i mezzi di movimento terra possano essere stati nascosti in vista di un colpo, probabilmente l'assalto ad un portavalori. Ma se l'escavatore e la pala meccanica fossero serviti per compiere furti ai danni di sportelli bancomat o per trascinare le casseforti dei centri commerciali, questo non è chiaro.
Sulla vicenda sono in corso indagini per inquadrare il contesto in cui sono avvenuti i furti dei quattro mezzi pesanti. Per portarli via sono servite più persone che dovevano essere organizzate molto bene, tant'è che i banditi sono arrivati nelle campagne di Giovinazzo con i grossi mezzi che avevano rubato in precedenza.
Questa volta, una delle famigerate bande che si aggirano per l'area metropolitana di Bari, aveva scelto come nascondiglio l'agro di Giovinazzo. Erano le ore 04.30, quando i Carabinieri della locale Stazione, nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato a prevenire e a reprimere la commissione di furti in genere, insospettiti da una colonna di fumo nero che si stava sollevando dalla località di San Pietro Pago, sono intervenuti per una verifica. E la sorpresa è stata grossa.
Ai militari, in un fondo agricolo adiacente la discarica, ormai chiusa, non è sfuggita la presenza di una Lancia Y10 avvolta dalle fiamme (il rogo è stato spento dai Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta, l'auto è risultata rubata ad Adelfia) e, continuando nel controllo, di un escavatore, provento di un furto denunciato a Toritto, e anche di una pala meccanica, su cui sono in corso accertamenti. Ma degli eventuali malviventi appostati nei paraggi, al momento, nessuna traccia.
Gli uomini dell'Arma, a questo punto, con l'ausilio della Compagnia di Molfetta, hanno diramato le ricerche in tutta l'area e non solo, ed una gazzella dell'Aliquota Radiomobile è riuscita riuscendo ad individuare, alle ore 07.00, all'interno di un orto in località Colaianni, al confine fra Giovinazzo e Terlizzi, due camion, adibiti al trasporto di macchine operatrici, con le rispettive motrici incendiate. Il rogo è stato spento dal 115, uno dei due mezzi è risultato rubato a Gravina in Puglia. I mezzi pesanti recuperati sono stati tutti sequestrati e saranno analizzati. Sono questi, al momento, gli elementi in mano ai Carabinieri per le indagini. Il sospetto degli inquirenti è che i mezzi di movimento terra possano essere stati nascosti in vista di un colpo, probabilmente l'assalto ad un portavalori. Ma se l'escavatore e la pala meccanica fossero serviti per compiere furti ai danni di sportelli bancomat o per trascinare le casseforti dei centri commerciali, questo non è chiaro.
Sulla vicenda sono in corso indagini per inquadrare il contesto in cui sono avvenuti i furti dei quattro mezzi pesanti. Per portarli via sono servite più persone che dovevano essere organizzate molto bene, tant'è che i banditi sono arrivati nelle campagne di Giovinazzo con i grossi mezzi che avevano rubato in precedenza.