Vita di città
«Pronti a sbloccare i cantieri lumaca»
Dossier del governo, su 300 interventi solo 10 sono fermi per la burocrazia. Tra questi Giovinazzo
Giovinazzo - mercoledì 19 novembre 2014
15.28
Ben 244 cantieri in corso e altri 39 che dovrebbero aprire i battenti entro la fine dell'anno. Il tutto per svariati e svariati milioni di euro. È la Puglia che lotta contro il dissesto idrogeologico riscontrabile consultando l'apposita tabella ministeriale di #Italiasicura.
Una tabella che passo dopo passo monitora lo stato di avanzamento di opere spesso incompiute e rimaste solo sulla carta. Sul fronte dei cantieri incagliati a causa della burocrazia, la Puglia segna dati incoraggianti rispetto alle altre realtà italiane. Sono appena dieci le opere ferme, tre delle quali seguiti direttamente dall'organo di governo pugliese. Il tris di interventi, aggiudicati dai rispettivi comuni per un finanziamento complessivo di 2 milioni di euro di fondi del Ministero dell'Ambiente, riguardano le comunità di Monopoli, Cellino San Marco e Diso, in provincia di Lecce. Più cospicua invece la partita degli altri sette cantieri, prettamente ministeriali, e in via di sblocco dopo anni di annunci, attese, rallentamenti e progetti mai partiti. Si tratta di quattro zone del foggiano come Vieste, Isole Tremiti, Cagnano Varano, Ascoli Satriano, di due centri del barese, Giovinazzo e Gravina, e di uno della sesta provincia, Spinazzola.
Si tratta di interventi necessari per evitare disastri naturali, frane e alluvioni. Il report del governo prevede al momento altri 19 cantieri che vedranno la luce in Puglia nel 2015. A Giovinazzo, ad esempio, dal 2008 non sono stati ancora spesi 2 milioni di euro per il risanamento della costa rocciosa e a rischio crollo del lungomare di Ponente. Sei anni di slogan, promesse e buoni propositi incagliati nelle lentezze della burocrazia italiana.
Una tabella che passo dopo passo monitora lo stato di avanzamento di opere spesso incompiute e rimaste solo sulla carta. Sul fronte dei cantieri incagliati a causa della burocrazia, la Puglia segna dati incoraggianti rispetto alle altre realtà italiane. Sono appena dieci le opere ferme, tre delle quali seguiti direttamente dall'organo di governo pugliese. Il tris di interventi, aggiudicati dai rispettivi comuni per un finanziamento complessivo di 2 milioni di euro di fondi del Ministero dell'Ambiente, riguardano le comunità di Monopoli, Cellino San Marco e Diso, in provincia di Lecce. Più cospicua invece la partita degli altri sette cantieri, prettamente ministeriali, e in via di sblocco dopo anni di annunci, attese, rallentamenti e progetti mai partiti. Si tratta di quattro zone del foggiano come Vieste, Isole Tremiti, Cagnano Varano, Ascoli Satriano, di due centri del barese, Giovinazzo e Gravina, e di uno della sesta provincia, Spinazzola.
Si tratta di interventi necessari per evitare disastri naturali, frane e alluvioni. Il report del governo prevede al momento altri 19 cantieri che vedranno la luce in Puglia nel 2015. A Giovinazzo, ad esempio, dal 2008 non sono stati ancora spesi 2 milioni di euro per il risanamento della costa rocciosa e a rischio crollo del lungomare di Ponente. Sei anni di slogan, promesse e buoni propositi incagliati nelle lentezze della burocrazia italiana.