Territorio
Arrivano le "Giornate di Primavera del FAI"
Le iniziative a Giovinazzo il 20, 21 e 22 marzo prossimi
Giovinazzo - domenica 1 marzo 2015
03.00
Una ventata di aria fresca ad inizio primavera. Potrebbero essere definite così le "Giornate di Primavera del FAI", l'iniziativa del Fondo Ambiente Italiano che ha l'obiettivo di promuovere la tutela del patrimonio ed il turismo culturale.
A presentarle sono stati l'Assessora alla Cultura del Comune di Giovinazzo, Marianna Paladino, con l'architetto Antonio Tempesta, coordinatore del progetto tra Gruppo d'Azione Locale "Fior D'Olivi" e FAI, e l'architetto Michele Camporeale, delegato FAI di Giovinazzo. La 23^ edizione delle "Giornate di Primavera" proporrà iniziative che daranno la possibilità ai giovinazzesi, e non solo, di visitare tre siti individuati dal FAI: la Chiesa di Sant'Agostino, dove si trova il coro ligneo in stile neo-egizio, da poco restaurato grazie al contributo del Gal, la Chiesa di San Francesco d'Assisi e la Torre delle Pietre Rosse, situata nell'agro giovinazzese e di cui vediamo una foto prima del recente restauro.
Marianna Paladino ha evidenziato l'interessante rapporto che si sta sviluppando con gli alunni del liceo classico-scientifico "Matteo Spinelli", i quali verranno a contatto con questo grande patrimonio artistico e ne conosceranno la storia, anche grazie al lavoro del funzionario dell'Ufficio Cultura, Michele Bonserio. I ragazzi dell'istituto, diretto dalla prof.ssa Antonia Speranza, saranno ben preparati sotto la guida della prof.ssa Patrizia Petta e potranno così illustrare ai visitatori gli aspetti storici ed artistici dei beni aperti per l'iniziativa storico-culturale, divenendo guide o apprendisti cicerone per qualche giorno.
Secondo l'Assessora alla Cultura «positiva è stata la risposta da parte delle associazioni iscritte all'Albo comunale. Si tratta - ha precisato - della prima esperienza per noi, realizzata seguendo l'impostazione data dal FAI. I siti saranno visitabili dalle scolaresche nelle mattine del 20 e 21, mentre nel pomeriggio del 21 e 22 saranno aperti a tutti. Stiamo pensando alla promozione ed organizzazione di eventi collaterali da inserire in quei tre giorni. Abbiamo avuto la disponibilità di don Pietro Rubini per poter ammirare il quadro del "San Felice in Cattedra" di Lorenzo Lotto, esposto nella chiesa di San Domenico. Mi auguro - ha concluso - che questo diventi un appuntamento annuale per Giovinazzo». Ma l'intero calendario di iniziative appare, ad oggi, come un cantiere aperto e sarà reso ufficiale solo nella giornata dell'11 marzo.
L'architetto Michele Camporeale, invece, è entrato nei particolari tecnici riguardanti il restauro di Torre delle Pietre Rosse, nato dalla stretta collaborazione tra Fondo Ambiente Italiano e Gal "Fior d'Olivi". Il restauro è stato finanziato per il 50% dal proprietario, l'avvocato Massimo Chiusolo, e per la restante parte proprio dal Gal del presidente Nicola Mercurio. Torre delle Pietre Rosse era un bene della famiglia Paglia, risalente con ogni probabilità al 1100, costituito da una torre centrale, utilizzata in prima battuta come vedetta d'avvistamento per eventuali incursioni costiere e poi, a partire dal 1500, come colombaia. All'epoca, infatti, la carne dei colombi era ritenuta pregiata., tanto che il brodo che vi si otteneva era dato alle puerpere. «La torre - ci ha fatto sapere Camporeale - diventerà una sorta di piccolo museo, in cui leggere la sua storia su pannelli esplicativi con percorsi di conoscenza, mentre lo spazio esterno sarà utilizzato per svolgimento di eventi culturali».
Il FAI a Giovinazzo sta raccogliendo consensi e si spera che, in futuro, le iniziative diventino sempre più oggetto di attenzione e che aumenti il numero dei volontari che operano per la salvaguardia dell'immenso patrimonio architettonico, culturale e storico di cui siamo custodi da secoli.
A presentarle sono stati l'Assessora alla Cultura del Comune di Giovinazzo, Marianna Paladino, con l'architetto Antonio Tempesta, coordinatore del progetto tra Gruppo d'Azione Locale "Fior D'Olivi" e FAI, e l'architetto Michele Camporeale, delegato FAI di Giovinazzo. La 23^ edizione delle "Giornate di Primavera" proporrà iniziative che daranno la possibilità ai giovinazzesi, e non solo, di visitare tre siti individuati dal FAI: la Chiesa di Sant'Agostino, dove si trova il coro ligneo in stile neo-egizio, da poco restaurato grazie al contributo del Gal, la Chiesa di San Francesco d'Assisi e la Torre delle Pietre Rosse, situata nell'agro giovinazzese e di cui vediamo una foto prima del recente restauro.
Marianna Paladino ha evidenziato l'interessante rapporto che si sta sviluppando con gli alunni del liceo classico-scientifico "Matteo Spinelli", i quali verranno a contatto con questo grande patrimonio artistico e ne conosceranno la storia, anche grazie al lavoro del funzionario dell'Ufficio Cultura, Michele Bonserio. I ragazzi dell'istituto, diretto dalla prof.ssa Antonia Speranza, saranno ben preparati sotto la guida della prof.ssa Patrizia Petta e potranno così illustrare ai visitatori gli aspetti storici ed artistici dei beni aperti per l'iniziativa storico-culturale, divenendo guide o apprendisti cicerone per qualche giorno.
Secondo l'Assessora alla Cultura «positiva è stata la risposta da parte delle associazioni iscritte all'Albo comunale. Si tratta - ha precisato - della prima esperienza per noi, realizzata seguendo l'impostazione data dal FAI. I siti saranno visitabili dalle scolaresche nelle mattine del 20 e 21, mentre nel pomeriggio del 21 e 22 saranno aperti a tutti. Stiamo pensando alla promozione ed organizzazione di eventi collaterali da inserire in quei tre giorni. Abbiamo avuto la disponibilità di don Pietro Rubini per poter ammirare il quadro del "San Felice in Cattedra" di Lorenzo Lotto, esposto nella chiesa di San Domenico. Mi auguro - ha concluso - che questo diventi un appuntamento annuale per Giovinazzo». Ma l'intero calendario di iniziative appare, ad oggi, come un cantiere aperto e sarà reso ufficiale solo nella giornata dell'11 marzo.
L'architetto Michele Camporeale, invece, è entrato nei particolari tecnici riguardanti il restauro di Torre delle Pietre Rosse, nato dalla stretta collaborazione tra Fondo Ambiente Italiano e Gal "Fior d'Olivi". Il restauro è stato finanziato per il 50% dal proprietario, l'avvocato Massimo Chiusolo, e per la restante parte proprio dal Gal del presidente Nicola Mercurio. Torre delle Pietre Rosse era un bene della famiglia Paglia, risalente con ogni probabilità al 1100, costituito da una torre centrale, utilizzata in prima battuta come vedetta d'avvistamento per eventuali incursioni costiere e poi, a partire dal 1500, come colombaia. All'epoca, infatti, la carne dei colombi era ritenuta pregiata., tanto che il brodo che vi si otteneva era dato alle puerpere. «La torre - ci ha fatto sapere Camporeale - diventerà una sorta di piccolo museo, in cui leggere la sua storia su pannelli esplicativi con percorsi di conoscenza, mentre lo spazio esterno sarà utilizzato per svolgimento di eventi culturali».
Il FAI a Giovinazzo sta raccogliendo consensi e si spera che, in futuro, le iniziative diventino sempre più oggetto di attenzione e che aumenti il numero dei volontari che operano per la salvaguardia dell'immenso patrimonio architettonico, culturale e storico di cui siamo custodi da secoli.