Porto Rubino Giovinazzo
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Musica

Porto Rubino, la cronaca della serata

In Cala Porto si sono alternati giovani promesse ed artisti consolidati

La bellezza del mare pugliese, e ieri sera la bellezza del mare della nostra Giovinazzo, è stato sfondo incantevole di Porto Rubino, giunto per il secondo anno consecutivo nel nostro porticciolo grazie all'attenzione posta dalla Città di Giovinazzo- Assessorato alla Cultura e al Turismo- che hanno patrocinato l'evento inserito nel cartellone dell'estate 2024. Un riscontro rilevante di pubblico e successo anche nella tappa di Giovinazzo della rassegna musicale, culturale e poetica ideata dal cantautore e musicista Renzo Rubino, originario di Taranto. Da una profonda passione per il mare, che il cantautore e musicista pugliese Renzo Rubino porta con sé, è nato ben sei anni fa Porto Rubino. Il porto è luogo d'incontro tra culture diverse e in questo progetto itinerante è stato location che ha ospitato l'evento musicale diventato in poco tempo, uno degli eventi attesi in estate.

La mission di Porto Rubino
Si è parlato di mare e di tutela dell'ambiente mare, di musica, di talento e di tanta poesia che è emersa dalle canzoni. L'intervento in apertura affidato a Mariasole Bianco, biologa marina esperta conoscitrice e appassionata del mare e della sua tutela ha condotto tutti a una riflessione. Anche quest'anno, lei presidente di Worldrise partnership della rassegna Musicale, lì a consolidare i contenuti relativi alla salvaguardia, alla conservazione, al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e marino del pianeta terra. «È bene compiere tutti insieme un viaggio di consapevolezza che nasce dalla conoscenza-ha così affermato la biologa Bianco. Più del cinquanta per cento dell'ossigeno viene dal mare, respirare il mare che ha plasmato la nostra storia, cultura ed economia, è vita per tutti noi; abbiamo considerato il mare infinito, ma non è così; ritengo necessario che ci siano più aree marine protette con la consapevolezza di proteggere almeno il trenta per cento della risorsa mare che è parte del futuro della società: noi tutti possiamo essere onda del cambiamento consapevole, per esempio si può iniziare a risparmiare l'impatto e uso della plastica». Un grande e antico veliero ha ospitato i musicisti, i poeti e tutti gli artisti protagonisti delle quattro tappe del tour. A Giovinazzo, nel suggestivo scenario di Cala Porto, definito da Renzo Rubino, giorni fa in una trasmissione tv della Rai "uno dei porti più belli della Puglia", nella serata intitolata "Pirati", attese e acclamate dai numerosi fans le esibizioni di Piero Pelù, Nada, Mannarino, Emma, Marte, Renzo Rubino e la Sbanda e Giovanni Truppi. Nomi noti accanto a nuovi talenti che hanno così avuto occasione di farsi conoscere da un pubblico più ampio, per proporre il proprio stile musicale. Un'occasione d'incontro con la musica per scoprire e apprezzare nuove sonorità in un panorama musicale italiano abbastanza vario e originale.
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Le esibizioni
Un vero e proprio tonfo iniziale ha segnato lo spazio musicale di Porto Rubino perché la performance del giovane cantautore Emma non è stata gradita. Ben vengano i nuovi talenti ma un inizio così sgradevole musicalmente, a nostro parere non andava inserito: è parso un momento "tragico". Emma è un artista che, di sicuro ha tanto da comunicare con la sua musica ma la voce un po' trascinata e i testi intrisi di sofferenza, solitudine, conflitto interiore hanno stranito non poco il pubblico di Ponente, forse non pronto a questo tipo di esibizione. Di sicuro, dal canto suo il giovane artista ha avuto possibilità, grazie anche a Porto Rubino, di accedere a una vetrina di grande impatto.
Torna la gradevolezza delle parole e delle canzoni con Marte, Martina Saladino, che ha donato sentimenti a tutto tondo ben inseriti in alcuni dei suoi successi, in suono più elettronico a cura della musicista KKimerica alla tastiera elettronica/ sintetizzatore: sound e interpretazione graditi. Il mare, la spiaggia in una interessante rivisitazione nel suo stile del brano " Playa", tormentone di qualche anno fa di Baby K. Trampolieri, mangia fuoco, giocolieri e acrobati hanno creato le opportune scenografie sulla colonna sonora del film "Pirati dei Caraibi" in onore alla serata di Giovinazzo, momento seguito dai saluti di benvenuto del patron Renzo Rubino che, ringraziando l'amministrazione comunale per l'accoglienza e l'organizzazione ha definito la nostra cittadina "il suo posto del cuore". Cambio di stile musicale affidato così a Giovanni Truppi, autore e polistrumentista napoletano. Ironico e divertente il suo giocare con le parole, il suo "raccontare" più che cantare, originale nello stile che ricorda il canto narrato stile " alla Fiera dell'est", con "Pirati" "Superman" e "La Felicità" ci fa entrare nel suo mondo musicale in cui si viaggia tra stili e linguaggi musicali con intelligente scrittura artistica.

Il ritmo è salito con il notevole apprezzamento del pubblico ( e anche nostro n.d.r.) che ha esultato sulla performance di Alessandro Mannarino, per tutti solo Mannarino che ha acceso gli animi con la sua canzone d'autore.« Bella davvero Giovinazzo, qui si mangia veramente bene, buona la focaccia- ha salutato così il bravo artista romano». A noi il gradito ascolto di belle canzoni tra le quali " Apriti cielo ", "Serenata Lacrimosa" su ritmo e suoni tipici di una ballata popolare; " Me so' mbriacato" con tutto il pubblico a cantare con lui e poi dulcis in fundo " Scetate vajò " dal ritmo tutto pugliese perché propone una pizzica e lì tutti in piedi a ballare. Ecco che arriva Nada, l'ora è tarda ma la bella musica italiana la fa da padrona. Una voce di intensità espressiva nella performance della nota artista che saluta e racconta del suo tempo trascorso a Giovinazzo, della bellezza degli scenari paesaggistici e dei vicoli e della gente che l'ha salutata. A noi l'ascolto di " Senza un perché "; " Il re di denari" e il passato glorioso di alcuni tra i suoi brani "cult": " Ma che freddo fa " e
"Amore disperato". Sinceramente ci è mancato molto, lo attendevamo in tanti "Il cuore è uno zingaro" che nel 1971 la consacrò vincitrice del festival Sanremo. Tocca al patron Renzo Rubino presentare la sua musica, il suo suono accattivante con la Sbanda, la sua banda di musicisti pirati in linea con la serata per rendere omaggio alla tradizione bandistica; per la kermesse ha scritto una canzone dedicata a Porto Rubino e poi tanto ritmo del sud, suono tipico messicano, parole e musica eseguite tra il pubblico seduto ad apprezzare con armonia gradevole la tradizione bandistica tutta del Sud elemento caratterizzante della nostra storia e cultura musicale. L'adrenalina pura scende in mare con Piero Pelù, artista senza tempo e senza confini, un autentico rocker con verve e con voce sempre al top; con la sua band Bandidos ha stregato gli appassionati nonostante l'ora tarda. Nella sua performance tra le altre " Io ci sarò ", "Maledetto cuore" estratto dal nuovo album" Deserti ". Nelle sue parole c'è un pensiero rivolto alle popolazioni oppresse che vivono in terre che si affacciano sul mare. Nel suo spazio scorrono con grande successo "Gigante" brano dedicato alle nuove generazioni e poi una catena di energia purissima con " El diablo", osannato dal pubblico che porta a una catarsi collettiva attraverso il rock'n'roll.

Gli animi si sono scatenati su invito di Piero Pelù, vero trascinatore della serata con musica elettrizzante come "Toro Loco" che ha condotto l'artista alla fine di un incontro intriso della bellezza della buona musica, quella di qualità. E un bagno finale di Pelù, seguito da alcuni musicisti, nel mare di Giovinazzo tra il pubblico galvanizzato.Un gradevole viaggio evocativo fatto di musica che ha toccato le corde di svariati stili e linguaggi: tradizione bandistica, rock, pop, musica leggera e tanti suoni che hanno incontrato la bellezza del mare della Puglia. Il vigore delle parole che hanno accarezzato sentimenti, ora vivaci ora emozionali e più intimi. Anche Porto Rubino sarà un bel ricordo che ci legherà all'estate trascorsa a Giovinazzo.

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