Attualità
Piazzetta Melone, le case popolari cadono a pezzi. Residenti in allarme, il Comune risponde
Il sindaco Depalma tranquillizza gli abitanti: «Ho segnalato più volte questo problema all'Arca Puglia e ci sono tutte le rilevanze scritte»
Giovinazzo - mercoledì 5 giugno 2019
7.36
In piazzetta monsignor Melone, alle spalle della chiesa Sant'Agostino, ci siamo già stati nei mesi scorsi. A distanza di tempo, però, nulla s'è mosso. E le 21 famiglie che ci abitano da anni sono ancora lì, nelle loro abitazioni popolari, tra crepe e umidità dovuta alle infiltrazioni di acqua piovana.
«Ho segnalato più volte questo annoso problema all'Arca Puglia - sono le nuove dichiarazioni rilasciate dal sindaco Tommaso Depalma - e ci sono tutte le rilevanze scritte. Al netto di ciò, sappiamo che l'Arca Puglia ha già individuato le risorse e sono da mettere in relazione al fatto che una parte delle abitazioni di quegli immobili popolari sono state riscattate dai proprietari.
Secondo il primo cittadino, dunque, «non deve intervenire l'Arca Puglia, ma devono intervenire, per la loro parte, coloro i quali sono diventati i proprietari. L'Arca Puglia, invece, dovrebbe intervenire per quelli immobili su cui detiene ancora la piena titolarità, mentre chi ha riscattato le case deve mettere dentro le proprie risorse, in un'attività da svolgere in collaborazione con l'amministratore di condominio».
Ma secondo i residenti «solo 5 famiglie su 21 hanno riscattato le case. Agli altri chi ci pensa? La realtà è che sembriamo dimenticati da tutti solo perché abitiamo nelle case popolari», si lamenta un inquilino. «La manutenzione nel corso degli anni è stata inesistente: con gli anni le crepe sui muri esterni si sono moltiplicate, occorre un sopralluogo e avviare interventi di ristrutturazione».
C'è un aria di rassegnazione anche nel denunciare le cose che non vanno. I residenti puntano il dito nei confronti dell'Arca Puglia. «Dovrebbe impegnare più risorse per garantire la sicurezza degli occupanti degli alloggi» affermano. «Io - fa sapere Depalma - ho sollecitato e questa è una situazione che bisogna risolvere e mi auguro che Arca Puglia lo faccia e che prevalga il buon senso».
«Spero che ogunno faccia il proprio dovere e si venga a soluzione di questa questione. Di questa storia - conclude Depalma - ho parlato più volte con i residenti, i quali sanno che per quanto ci riguarda e per quello che possiamo fare, siamo a loro completa disposizione».
«Ho segnalato più volte questo annoso problema all'Arca Puglia - sono le nuove dichiarazioni rilasciate dal sindaco Tommaso Depalma - e ci sono tutte le rilevanze scritte. Al netto di ciò, sappiamo che l'Arca Puglia ha già individuato le risorse e sono da mettere in relazione al fatto che una parte delle abitazioni di quegli immobili popolari sono state riscattate dai proprietari.
Secondo il primo cittadino, dunque, «non deve intervenire l'Arca Puglia, ma devono intervenire, per la loro parte, coloro i quali sono diventati i proprietari. L'Arca Puglia, invece, dovrebbe intervenire per quelli immobili su cui detiene ancora la piena titolarità, mentre chi ha riscattato le case deve mettere dentro le proprie risorse, in un'attività da svolgere in collaborazione con l'amministratore di condominio».
Ma secondo i residenti «solo 5 famiglie su 21 hanno riscattato le case. Agli altri chi ci pensa? La realtà è che sembriamo dimenticati da tutti solo perché abitiamo nelle case popolari», si lamenta un inquilino. «La manutenzione nel corso degli anni è stata inesistente: con gli anni le crepe sui muri esterni si sono moltiplicate, occorre un sopralluogo e avviare interventi di ristrutturazione».
C'è un aria di rassegnazione anche nel denunciare le cose che non vanno. I residenti puntano il dito nei confronti dell'Arca Puglia. «Dovrebbe impegnare più risorse per garantire la sicurezza degli occupanti degli alloggi» affermano. «Io - fa sapere Depalma - ho sollecitato e questa è una situazione che bisogna risolvere e mi auguro che Arca Puglia lo faccia e che prevalga il buon senso».
«Spero che ogunno faccia il proprio dovere e si venga a soluzione di questa questione. Di questa storia - conclude Depalma - ho parlato più volte con i residenti, i quali sanno che per quanto ci riguarda e per quello che possiamo fare, siamo a loro completa disposizione».