Territorio
Partiti i lavori di sbancamento nella discarica di San Pietro Pago
Dal rilascio delle autorizzazioni, in un anno la realizzazione del biostabilizzatore
Giovinazzo - lunedì 26 gennaio 2015
12.50
I lavori di sbancamento per la preparazione dei suoli che ospiteranno l'impianto di biostabilizzazione sono ripresi a pieno ritmo. La quantità di rifiuti che arrivano nella discarica di San Pietro Pago, a seguito del diniego dell'Arpa ad abbancare nuovi rifiuti, sono nel frattempo diminuiti. La linea di pre-trattamento è regolarmente in funzione così come è a pieno regime la separazione del sopravaglio dal sottovaglio di quanto arriva nel sito.
È questo lo stato dell'arte nella discarica giovinazzese in attesa che l'Ato, l'ambito ottimale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, prenda le sue decisioni. E le decisioni sembrerebbero propendere tutte per una sollecitazione, rivolta alla "Daneco Impianti", la società che gestisce la discarica, a ottemperare alle prescrizioni dettate dall'agenzia regionale per l'ambiente. Ma sarebbe ancora una soluzione tampone, visto che le volumetrie residue dei lotti destinati alla riprofilatura, non potranno sopportare ancora per molto i nuovi carichi. Ne è consapevole anche il sindaco Tommaso Deplama, che a suo dire, sta concentrando tutta la sua attenzione sulla realizzazione della prima linea dell'impianto di biostabilizzazione.
«I progetti sono tutti nelle mani del Genio Civile - ha affermato -. L'ente dovrebbe esprimersi su quelle varianti che vanno ad adeguare i capannoni industriali alle norme antisismiche. Sui permessi preventivi invece, non dovrebbero esserci problemi in quanto rimangono validi quelli acquisiti in passato». Rimane da stabilire cosa sorgerà al posto della seconda linea dell'impianto, quella che avrebbe dovuto trasformare definitivamente il rifiuto in compost grigio, una materiale che però la stessa Arpa ha cassato come inidoneo al risanamento ambientale, come invece precedentemente si riteneva. «Sarà la Regione Puglia - ha continuato Depalma - a doverci dire cosa si dovrà realizzare al posto di quella linea di lavorazione».
«Nel frattempo realizzeremo ugualmente i capannoni per la seconda linea di lavorazione dei rifiuti - ha incalzato Giorgio Mancini, il projet manager che dirige l'impianto -. Saranno capannoni più piccoli ma pronti ad accogliere quei macchinari che saranno in grado lavorare, a seconda del tipo di materiale da produrre». Sono fermi invece i lavori per la realizzazione del V lotto, quello destinato al servizio e al soccorso del biostabilizzatore. «Anche qui - ha affermato ancora Mancini - siano in attesa del via libera dal Genio Civile. Per metà il sito è pronto, dovremo stabilizzare e consolidare quella zona che ha ceduto durante i lavori di riprofilatura per poi impermeabilizzare tutto il sito».
Dal momento del rilascio di tutte le autorizzazioni l'intero impianto dovrà essere pronto nel giro di un anno. Nel frattempo si dovrà fare fronte a quell'emergenza rifiuti che coinvolge l'intera Provincia. «Se la discarica dovesse riaprire all'abbancamento dei rifiuti - ha commentato Depalma - chiederò con forza all'Ato che a Giovinazzo sia garantita la possibilità di smaltire quanto raccolto nella sua discarica. Non è pensabile che anche noi che abbiamo sopportato la discarica per decenni adesso dobbiamo subire la stessa sorte di chi non ha mai avuto un sito nel proprio territorio».
In questi giorni i rifiuti vagliati e stabilizzati a Giovinazzo, sono conferiti nelle discariche di Andria e Grottaglie, nel tarantino.
È questo lo stato dell'arte nella discarica giovinazzese in attesa che l'Ato, l'ambito ottimale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, prenda le sue decisioni. E le decisioni sembrerebbero propendere tutte per una sollecitazione, rivolta alla "Daneco Impianti", la società che gestisce la discarica, a ottemperare alle prescrizioni dettate dall'agenzia regionale per l'ambiente. Ma sarebbe ancora una soluzione tampone, visto che le volumetrie residue dei lotti destinati alla riprofilatura, non potranno sopportare ancora per molto i nuovi carichi. Ne è consapevole anche il sindaco Tommaso Deplama, che a suo dire, sta concentrando tutta la sua attenzione sulla realizzazione della prima linea dell'impianto di biostabilizzazione.
«I progetti sono tutti nelle mani del Genio Civile - ha affermato -. L'ente dovrebbe esprimersi su quelle varianti che vanno ad adeguare i capannoni industriali alle norme antisismiche. Sui permessi preventivi invece, non dovrebbero esserci problemi in quanto rimangono validi quelli acquisiti in passato». Rimane da stabilire cosa sorgerà al posto della seconda linea dell'impianto, quella che avrebbe dovuto trasformare definitivamente il rifiuto in compost grigio, una materiale che però la stessa Arpa ha cassato come inidoneo al risanamento ambientale, come invece precedentemente si riteneva. «Sarà la Regione Puglia - ha continuato Depalma - a doverci dire cosa si dovrà realizzare al posto di quella linea di lavorazione».
«Nel frattempo realizzeremo ugualmente i capannoni per la seconda linea di lavorazione dei rifiuti - ha incalzato Giorgio Mancini, il projet manager che dirige l'impianto -. Saranno capannoni più piccoli ma pronti ad accogliere quei macchinari che saranno in grado lavorare, a seconda del tipo di materiale da produrre». Sono fermi invece i lavori per la realizzazione del V lotto, quello destinato al servizio e al soccorso del biostabilizzatore. «Anche qui - ha affermato ancora Mancini - siano in attesa del via libera dal Genio Civile. Per metà il sito è pronto, dovremo stabilizzare e consolidare quella zona che ha ceduto durante i lavori di riprofilatura per poi impermeabilizzare tutto il sito».
Dal momento del rilascio di tutte le autorizzazioni l'intero impianto dovrà essere pronto nel giro di un anno. Nel frattempo si dovrà fare fronte a quell'emergenza rifiuti che coinvolge l'intera Provincia. «Se la discarica dovesse riaprire all'abbancamento dei rifiuti - ha commentato Depalma - chiederò con forza all'Ato che a Giovinazzo sia garantita la possibilità di smaltire quanto raccolto nella sua discarica. Non è pensabile che anche noi che abbiamo sopportato la discarica per decenni adesso dobbiamo subire la stessa sorte di chi non ha mai avuto un sito nel proprio territorio».
In questi giorni i rifiuti vagliati e stabilizzati a Giovinazzo, sono conferiti nelle discariche di Andria e Grottaglie, nel tarantino.