Attualità
Panino della Nonna, un'edizione da record: oltre 20mila persone in due giorni
«Numeri impressionanti» per il presidente Stufano: «Un risultato straordinario che appartiene all'intera città»
Giovinazzo - giovedì 10 agosto 2023
14.00
Un'edizione da record: la sagra del Panino della Nonna, la più longeva di Giovinazzo, ha fatto registrare oltre 20mila presenze, migliaia di panini distribuiti fino ad esaurimento scorte, con decine di quintali di companatici e qualche migliaio di litri di bevande utilizzati. «Numeri impressionanti», commentano gli organizzatori.
In due giorni, l'evento organizzato nel piazzale D'Acquisto, alla 167, ha fatto registrare un eccezionale sold out, con i panini con la "brasciol" andati letteralmente a ruba, seguiti sul podio da quelli con la "parmeggen" e la "frettète". «C'è tanta stanchezza - le prime parole del presidente dell'associazione I Nipoti della Nonna, Gianfranco Stufano - perché, al di là della pianificazione dell'ultima settimana di lavoro, alle spalle c'è tutta l'organizzazione dell'evento che dura un anno intero».
E proprio per questo, «oltre al numerosissimo pubblico che ha preso parte a questa due giorni - continua -, mi preme ringraziare soprattutto gli oltre 170 ragazzi e ragazze che hanno collaborato con entusiasmo alla buona riuscita della manifestazione». Un vero e proprio esercito di volontari con alla base un direttivo molto ampio: «C'è tanta stanchezza - rimarca -, ma anche tanto orgoglio e tanto senso di infinita gratitudine per un'altra edizione portata a casa con grande successo».
Ieri sera, sotto i riflettori della 26esima edizione, con i dj di Radio Norba, il trascinante folk-country dei Briganti di Terra d'Otranto e il divertimento assicurato dalla presenza della straordinaria cantante costaricana Cecilia Gayle, la più affermata e carismatica interprete della musica latino americana, e il ritmo travolgente ed esplosivo della sua "El Pam Pam". Una nuova versione di genere reggaeton, un rifacimento moderno della hit del 1998 che ha fatto ballare le generazioni attuali.
Una festa nella festa, diventata un must dell'estate giovinazzese, nonostante le mille difficoltà: «È stata un'edizione sentitissima, dopo lo stop causato dal Covid-19 e le nozze d'argento (la venticinquesima edizione) dello scorso anno. È stato veramente difficile: basti pensare - rivela Stufano - che il gruppo storico, quando abbiamo iniziato la sagra, aveva 20 anni. Oggi, invece, siamo tutti ultra40enni, padri ed è difficile tener su una macchina del genere con gli impegni che ci sono».
La svolta, «in senso positivo» è avvenuta lo scorso inverno, quando «ci siamo guardati in faccia ed abbiamo deciso di andare avanti, cambiando radicalmente la nostra organizzazione interna con l'istituzione di specifici gruppi di lavoro. In questo modo - racconta il presidente - abbiamo reinvestito le nostre energie a livello organizzativo, senza dimenticare l'apporto delle nuove leve della parrocchia Immacolata che ci hanno dato un grosso supporto col loro contagioso entusiasmo».
Una riorganizzazione che ha prodotto «un risultato straordinario che non appartiene più solo a noi - gonfia il petto Stufano -, ma alla città di Giovinazzo perché la sagra del Panino della Nonna è divenuta un momento importante. Per questo vorremmo un aiuto dalle istituzioni, che quest'anno c'è stato: muoviamo un indotto importante per la città, diretto per le attività con cui collaboriamo, ma anche indiretto, per tutti quelli che non la conoscono e ci ritornano. Un motivo di orgoglio».
Per Stufano, a 26 anni dalla prima volta, «il sentimento prevalente è quello della soddisfazione di avere ideato una bella manifestazione». Intanto, è già tempo di pensare all'anno prossimo «continuando quel ricambio generazionale necessario per il futuro. Alla prossima edizione, invece, inizieremo a lavorarci da domani».
In due giorni, l'evento organizzato nel piazzale D'Acquisto, alla 167, ha fatto registrare un eccezionale sold out, con i panini con la "brasciol" andati letteralmente a ruba, seguiti sul podio da quelli con la "parmeggen" e la "frettète". «C'è tanta stanchezza - le prime parole del presidente dell'associazione I Nipoti della Nonna, Gianfranco Stufano - perché, al di là della pianificazione dell'ultima settimana di lavoro, alle spalle c'è tutta l'organizzazione dell'evento che dura un anno intero».
E proprio per questo, «oltre al numerosissimo pubblico che ha preso parte a questa due giorni - continua -, mi preme ringraziare soprattutto gli oltre 170 ragazzi e ragazze che hanno collaborato con entusiasmo alla buona riuscita della manifestazione». Un vero e proprio esercito di volontari con alla base un direttivo molto ampio: «C'è tanta stanchezza - rimarca -, ma anche tanto orgoglio e tanto senso di infinita gratitudine per un'altra edizione portata a casa con grande successo».
Ieri sera, sotto i riflettori della 26esima edizione, con i dj di Radio Norba, il trascinante folk-country dei Briganti di Terra d'Otranto e il divertimento assicurato dalla presenza della straordinaria cantante costaricana Cecilia Gayle, la più affermata e carismatica interprete della musica latino americana, e il ritmo travolgente ed esplosivo della sua "El Pam Pam". Una nuova versione di genere reggaeton, un rifacimento moderno della hit del 1998 che ha fatto ballare le generazioni attuali.
Una festa nella festa, diventata un must dell'estate giovinazzese, nonostante le mille difficoltà: «È stata un'edizione sentitissima, dopo lo stop causato dal Covid-19 e le nozze d'argento (la venticinquesima edizione) dello scorso anno. È stato veramente difficile: basti pensare - rivela Stufano - che il gruppo storico, quando abbiamo iniziato la sagra, aveva 20 anni. Oggi, invece, siamo tutti ultra40enni, padri ed è difficile tener su una macchina del genere con gli impegni che ci sono».
La svolta, «in senso positivo» è avvenuta lo scorso inverno, quando «ci siamo guardati in faccia ed abbiamo deciso di andare avanti, cambiando radicalmente la nostra organizzazione interna con l'istituzione di specifici gruppi di lavoro. In questo modo - racconta il presidente - abbiamo reinvestito le nostre energie a livello organizzativo, senza dimenticare l'apporto delle nuove leve della parrocchia Immacolata che ci hanno dato un grosso supporto col loro contagioso entusiasmo».
Una riorganizzazione che ha prodotto «un risultato straordinario che non appartiene più solo a noi - gonfia il petto Stufano -, ma alla città di Giovinazzo perché la sagra del Panino della Nonna è divenuta un momento importante. Per questo vorremmo un aiuto dalle istituzioni, che quest'anno c'è stato: muoviamo un indotto importante per la città, diretto per le attività con cui collaboriamo, ma anche indiretto, per tutti quelli che non la conoscono e ci ritornano. Un motivo di orgoglio».
Per Stufano, a 26 anni dalla prima volta, «il sentimento prevalente è quello della soddisfazione di avere ideato una bella manifestazione». Intanto, è già tempo di pensare all'anno prossimo «continuando quel ricambio generazionale necessario per il futuro. Alla prossima edizione, invece, inizieremo a lavorarci da domani».