Politica
Opere pubbliche, bisogna far presto
La sferzata di Depalma all’Ufficio tecnico
Giovinazzo - domenica 21 settembre 2014
10.45
«A buon intenditor… poche parole». Così recita un vecchio adagio. Ma di parole il sindaco Tommaso Depalma, nel corso del suo ormai consueto appuntamento con la piazza, ne ha spese tante di parole, dure e neanche tanto celate, tutte rivolte all'indirizzo dell'ufficio tecnico.
Reo, secondo il primo cittadino, di non supportare a dovere l'operato degli amministratori comunali. «Da oggi si riga dritto – ha tuonato Depalma – da oggi ognuno si deve assumere le proprie responsabilità». Il dito indice puntato verso il terzo piano del municipio. Nessun nome ma "a buon intenditore… ", appunto. Ma come mai l'opinione verso quegli uffici che il sindaco stesso a inizio mandato aveva esaltato indicando i suoi dirigenti come persone competenti e capaci, dopo due anni è mezzo è cambiata? Sul quel piano, sarebbero tutti scansafatiche o peggio, insabbiatori? A sentire il primo cittadino parrebbe proprio di si, perché i tecnici non si "darebbero una mossa" nel predisporre documenti e gare d'appalto ormai prossime ad essere pubblicate, perché «il sindaco fa il bidello, è costretto a lunghe ore d'attesa dietro le porte dei dirigenti regionali in attesa di pareri e permessi, cosa che invece dovrebbero fare quelli dell'ufficio tecnico».
Sul tavolo le opere pubbliche, quelle di cui quotidianamente il primo cittadino parla nei sui post. «Carte confuse e poco chiare, irregolarità che abbiamo dovuto mettere a posto – questo ha affermato – Tutto ciò ci ha fatto perdere tempo, ma adesso è arrivato il momento di vedere crescere quello che abbiamo seminato». I due lungomare, via Marina, le ex Afp, la pista ciclabile, la casa di riposo. Opere che attendono da anni di essere realizzate, ristrutturate, bonificate. Adesso Depalma ha fretta. Vuole vedere aprirsi i cantieri. Il tempo sta passando e nel corso del suo mandato, almeno fino ad oggi niente è stato realizzato, neanche quanto arriva dal passato, quello che la sua amministrazione ha ereditato. Si è accorto persino che la burocrazia in Italia non è una invenzione dei suoi predecessori. Esiste per davvero.
E quindi è arrivata la fretta, Depalma non vuole correre il rischio di passare per quel sindaco che non è riuscito a muovere una pietra in tutto il suo mandato. E se dovesse fallire la colpa non sarebbe per niente sua. «A buon intenditor… poche parole»
Reo, secondo il primo cittadino, di non supportare a dovere l'operato degli amministratori comunali. «Da oggi si riga dritto – ha tuonato Depalma – da oggi ognuno si deve assumere le proprie responsabilità». Il dito indice puntato verso il terzo piano del municipio. Nessun nome ma "a buon intenditore… ", appunto. Ma come mai l'opinione verso quegli uffici che il sindaco stesso a inizio mandato aveva esaltato indicando i suoi dirigenti come persone competenti e capaci, dopo due anni è mezzo è cambiata? Sul quel piano, sarebbero tutti scansafatiche o peggio, insabbiatori? A sentire il primo cittadino parrebbe proprio di si, perché i tecnici non si "darebbero una mossa" nel predisporre documenti e gare d'appalto ormai prossime ad essere pubblicate, perché «il sindaco fa il bidello, è costretto a lunghe ore d'attesa dietro le porte dei dirigenti regionali in attesa di pareri e permessi, cosa che invece dovrebbero fare quelli dell'ufficio tecnico».
Sul tavolo le opere pubbliche, quelle di cui quotidianamente il primo cittadino parla nei sui post. «Carte confuse e poco chiare, irregolarità che abbiamo dovuto mettere a posto – questo ha affermato – Tutto ciò ci ha fatto perdere tempo, ma adesso è arrivato il momento di vedere crescere quello che abbiamo seminato». I due lungomare, via Marina, le ex Afp, la pista ciclabile, la casa di riposo. Opere che attendono da anni di essere realizzate, ristrutturate, bonificate. Adesso Depalma ha fretta. Vuole vedere aprirsi i cantieri. Il tempo sta passando e nel corso del suo mandato, almeno fino ad oggi niente è stato realizzato, neanche quanto arriva dal passato, quello che la sua amministrazione ha ereditato. Si è accorto persino che la burocrazia in Italia non è una invenzione dei suoi predecessori. Esiste per davvero.
E quindi è arrivata la fretta, Depalma non vuole correre il rischio di passare per quel sindaco che non è riuscito a muovere una pietra in tutto il suo mandato. E se dovesse fallire la colpa non sarebbe per niente sua. «A buon intenditor… poche parole»