La Direzione Investigativa Antimafia
La Direzione Investigativa Antimafia
Cronaca

Operazioni "Porto" e "Pandora", stroncata l'espansione del clan Capriati a Giovinazzo

La fotografia fatta dalla Direzione Investigativa Antimafia. Ma in città resta attivo il clan Di Cosola

«Un unico sistema criminale sotto l'egida di una o più famiglie di Bari, collegato alla Società Foggiana ed alla Sacra Corona Unita, con reciproco riconoscimento quali organizzazioni autonome»: così la Direzione Investigativa Antimafia, nel suo rapporto (relativo al primo semestre del 2018) definisce la "Camorra barese".

Una relazione, quella dell'Antimafia, che fotografa lo scenario criminale nel capoluogo e nella provincia barese. A Giovinazzo, ad esempio, dove «l'espansione del clan Capriati - si legge a pagina 196 -, già operante nel Borgo Antico di Bari e nelle aree limitrofe, che aveva acquisito il controllo della piazza di spaccio su Bari Vecchia, precedentemente in capo agli Strisciuglio, è stata stroncata dagli esiti delle operazioni "Porto" e "Pandora"».

«Le indagini hanno fatto luce sull'escalation criminale del sodalizio, riorganizzato da due fratelli (nipoti del capoclan detenuto) in un'articolata struttura criminale, con collegamenti nei comuni di Bitonto, Mola, Valenzano, Giovinazzo e Putignano. Il gruppo - prosegue - si era rafforzato anche grazie al transito nelle proprie fila di sodali già appartenenti ad altre compagini criminali, dando segnali di radicamento sul territorio sempre maggiore e anche nel settore pubblico».

In particolare, l'inchiesta "Porto" ha svelato la penetrante «ingerenza della consorteria nella gestione dei servizi di viabilità del porto di Bari attraverso società compartecipate o completamente assoggettate agli interessi del clan anche attraverso l'assunzione forzata di gran parte dei dipendenti, familiari e/o persone vicine al clan», è scritto nella relazione della Direzione Investigativa Antimafia.

«Si può dire dunque - si legge a pagina 196 - che ciò che davvero ha contato per... il capoclan... e per i suoi accoliti è stata l'acquisizione, la gestione e il controllo (mafiosi) di attività economiche e di imprese criminali di guisa che i legami e le alleanze delinquenziali si sono evoluti rapidamente in funzione del mutare degli obiettivi specifici e delle situazioni contingenti in cui il gruppo si trovava ad operare».

«In questo senso - è scritto ancora nel documento dell'Antimafia - anche la prassi delle fidelizzazioni ed il rispetto delle regole che ne discendono sono sembrate funzionali, non a cristallizzare la composizione e la gerarchia del clan, ma a creare relazioni verticali di fedeltà personale onde rendere più agevole al padrino il controllo dell'ambito sociale e territoriale di appartenenza e le azioni di sopraffazione ivi esercitate».

Il provvedimento, inoltre, ha evidenziato gli interessi condivisi con vari "gruppi satellite", i quali, «pur operando in apparente autonomia, restavano subordinati alle rigide regole dell'organizzazione di riferimento e dunque alle decisioni del capoclan. L'operazione "Pandora" vede, invece, coinvolto, oltre al clan Capriati, quello dei Mercante-Diomede, federato con altre consorterie (clan Parisi e Di Cosola) ed anche questo in crescita nel panorama criminale pugliese».

Ma a Giovinazzo, città dove è stata stroncata l'espansione dei Capriati, restano attivi i Di Cosola: «Il clan, fortemente indebolito dalle incisive operazioni di polizia realizzate sul territorio e dalle collaborazioni avviate da alcuni suoi elementi di vertici - è scritto - resta attivo nelle estorsioni e nello spaccio di stupefacenti».
  • Direzione Investigativa Antimafia
  • Clan Di Cosola
  • Clan Capriati Giovinazzo
  • Clan Di Cosola Giovinazzo
Altri contenuti a tema
«Alcuni referenti del clan Capriati opererebbero a Giovinazzo» «Alcuni referenti del clan Capriati opererebbero a Giovinazzo» La relazione dell'Antimafia al Parlamento: «Il clan estende la sua sfera di influenza servendosi di fidati referenti»
«A Giovinazzo è radicata l'operatività dei Capriati e Diomede-ex Mercante» «A Giovinazzo è radicata l'operatività dei Capriati e Diomede-ex Mercante» Pubblicata la nuova relazione dell'Antimafia: in città «è stata documentata la presenza di un'articolazione dell'ex clan Di Cosola»
«A Giovinazzo emergerebbe l'operatività dei Capriati e Diomede-ex Mercante» «A Giovinazzo emergerebbe l'operatività dei Capriati e Diomede-ex Mercante» Lo sostiene l'Antimafia anche se «tali presenze non escluderebbero il radicamento, nello stesso territorio, di altre strutture criminali»
«Tra gli obiettivi di colonizzazione dei Capriati rientrerebbe Giovinazzo» «Tra gli obiettivi di colonizzazione dei Capriati rientrerebbe Giovinazzo» Lo afferma l'Antimafia che, nel 2020, ha documentato la presenza di un’articolazione dell’ex clan Di Cosola
«Nessun legame con la mafia». Colpo di scena: assolto l'appuntato Laforgia «Nessun legame con la mafia». Colpo di scena: assolto l'appuntato Laforgia Non hanno retto le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione mosse al militare. È tornato in libertà
«Qualificati referenti dei Capriati si ritrovano a Giovinazzo» «Qualificati referenti dei Capriati si ritrovano a Giovinazzo» Lo scrive l'Antimafia nella relazione semestrale al Parlamento. Presenti anche «referenti dei Mercante-Diomede»
Soldi per pilotare le indagini sul clan Di Cosola: chieste 4 condanne Soldi per pilotare le indagini sul clan Di Cosola: chieste 4 condanne Tra gli imputati c'è l'appuntato Salerno. La Procura ha chiesto pene tra i 14 e i 6 anni di carcere
«L'influenza del clan Di Cosola sulla città di Giovinazzo» «L'influenza del clan Di Cosola sulla città di Giovinazzo» Secondo l'Antimafia «il clan sarebbe tornato a occuparsi del controllo territoriale attraverso le estorsioni»
© 2001-2024 GiovinazzoViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata. Tutti i diritti riservati.
GiovinazzoViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.