Cronaca
Operazione "Pandora" contro i clan Diomede-Mercante e Capriati: chieste 91 condanne
Le richieste vanno dai 6 ai 14 anni e 8 mesi, le accuse tra le altre sono di tentato omicidio, rapina, sequestro di persona tutte aggravate dal metodo mafioso
Giovinazzo - martedì 18 giugno 2019
9.38
Si è svolta ieri mattina l'udienza del processo, svoltosi con il rito abbreviato, scaturito dall'operazione "Pandora", condotta dai Carabinieri del Reparto Anticrimine del Raggruppamento Operativo Speciale di Bari.
I pubblici ministeri Giuseppe Gatti, Lidia Giorgio e Renato Nitti hanno formulato richieste di condanna nei confronti dei 91 imputati che vanno dai 6 anni ai 14 anni e 8 mesi. Il processo si sta celebrando nell'aula bunker del Tribunale di Trani dinanzi al giudice dell'udienza preliminare Rossana De Cristofaro.
Tutti gli imputati, ritenuti affiliati del clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari, sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale.
Le richieste di condanne più elevate, a 14 anni di reclusione, sono state chieste dai pubblici ministeri Giuseppe Gatti, Lidia Giorgio e Renato Nitti nei confronti dei boss di Bari e Bitonto Nicola Diomede (14 anni e 4 mesi) e Domenico Conte (14 anni) e di Gioacchino Baldassarre (14 anni e 8 mesi), ritenuti i capi organizzatori dei due gruppi criminali.
La Direzione Distrettuale Antimafia ha chiesto 38 condanne a 10 anni e altre 41 a 8 anni di reclusione per i partecipi delle due associazioni mafiose. Le arringhe difensive inizieranno il 1 luglio. Nel processo sono costituiti parte civile i Comuni di Bari e Terlizzi e l'associazione Antiracket.
I pubblici ministeri Giuseppe Gatti, Lidia Giorgio e Renato Nitti hanno formulato richieste di condanna nei confronti dei 91 imputati che vanno dai 6 anni ai 14 anni e 8 mesi. Il processo si sta celebrando nell'aula bunker del Tribunale di Trani dinanzi al giudice dell'udienza preliminare Rossana De Cristofaro.
Tutti gli imputati, ritenuti affiliati del clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari, sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale.
Le richieste di condanne più elevate, a 14 anni di reclusione, sono state chieste dai pubblici ministeri Giuseppe Gatti, Lidia Giorgio e Renato Nitti nei confronti dei boss di Bari e Bitonto Nicola Diomede (14 anni e 4 mesi) e Domenico Conte (14 anni) e di Gioacchino Baldassarre (14 anni e 8 mesi), ritenuti i capi organizzatori dei due gruppi criminali.
La Direzione Distrettuale Antimafia ha chiesto 38 condanne a 10 anni e altre 41 a 8 anni di reclusione per i partecipi delle due associazioni mafiose. Le arringhe difensive inizieranno il 1 luglio. Nel processo sono costituiti parte civile i Comuni di Bari e Terlizzi e l'associazione Antiracket.