Religioni
Oggi la festa liturgica di Sant'Antonio Abate nel solco della tradizione
La celebrazione dalle ore 18.00 a Santa Maria di Costantinopoli. Dopo la messa ci sarà la benedizione degli animali
Giovinazzo - giovedì 17 gennaio 2019
La festa liturgica in onore di Sant'Antonio Abate sarà celebrata a Giovinazzo quest'oggi, giovedì 17 gennaio, nel segno di una tradizione che si rinnova di anno in anno e che ci fa tornare indietro nel tempo e nella storia della nostra città.
Nel giorno della Visita Pastorale di Mons. Domenico Cornacchia ed in cui la Chiesa cattolica festeggia il Santo, sarà celebrata una Messa solenne a cura della Confraternita di Maria SS di Costantinopoli e dell'associazione religiosa dedicata ai Santissimi Medici. Nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, nel borgo antico giovinazzese, si svolgerà alle ore 18.00 la recita del Rosario seguita dalla celebrazione eucaristica officiata da don Andrea Azzollini, padre spirituale della Confraternita nonché parroco della Concattedrale di Santa Maria Assunta. Nel prosieguo dei riti tradizionali, subito dopo la Messa ci sarà la benedizione degli animali nella piazza su cui sorge la chiesa.
L'iniziativa che racchiude fede e tradizione si potrà svolgere nella bella chiesa di piazza Costantinopoli perché, fanno sapere dalla Confraternita, è stato finalmente posto in sicurezza l'ingresso; vi erano infatti stati problemi strutturali, ma sono stati realizzati lavori che hanno consentito di apporre una pensilina quale copertura. Si potrà pertanto accedere senza problemi nella chiesa perché ritenuta agibile e per l'occasione (prima e dopo la celebrazione) la si potrà anche visitare chiamando il numero 333-5783936.
Per ciò che concerne il culto del Santo nato in Egitto, bisogna fare un passo indietro e riannodare i fili della storia locale.
Dal 1528 al 1657, la chiesa era in principio intitolata a San Rocco In Piazza, come documentato in un lavoro di ricerca e studio condotto da Michele Bonserio, già archivista del Comune, cultore di storia locale e curatore dell'archivio diocesano della Cattedrale di Giovinazzo.
In uno stupendo quadro di Saverio De Musso sono raffigurati tre Santi: al centro San Donato, con la luna in mano, protettore degli epilettici; Sant'Antonio Abate a sinistra, raffigurato con un maiale ed una fiammella, ad indicare che si tratta del protettore degli animali e degli ammalati di herpes zoster (il cosiddetto Fuoco di Sant'Antonio); infine San Leonardo, a destra, rappresentato con le catene, perché nell'antichità, accanto alla chiesa c'erano le carceri ducali.
La tradizione vuole dunque che Sant'Antonio Abate sia il protettore degli animali e da qui la loro benedizione che ricorda l'antico rito che avveniva proprio in piazza Costantinopoli, sede del mercatino, sita a pochi passi dall'antica chiesa di Sant'Antonio Abate, che nel passato sorgeva quasi all'altezza della fontana, di fronte alla torre dell'orologio della città, oggi presente sulla facciata di un palazzo.
La festa liturgica cade dunque oggi, 17 gennaio, mentre nella domenica successiva, come è ormai prassi, ci si ritrova in epoca moderna attorno ai Fuochi, simbolo propiziatorio del buon raccolto, come ci ha ricordato lo stesso Michele Bonserio. In quell'occasione si rinnova l'augurio di fertilità della terra e si rafforza quell'antico legame dell'uomo con il fuoco che dà calore e luce.
Questa data coincide in realtà con l'inizio del periodo carnevalesco e pertanto, come vi stiamo ricordando in questi giorni, il 20 gennaio prossimo si svolgeranno i tradizionali Fuochi, a rinverdire l'antico detto dialettale "Sand'Andune Maschere e sune" (Sant'Antonio maschere e suoni).
Nel giorno della Visita Pastorale di Mons. Domenico Cornacchia ed in cui la Chiesa cattolica festeggia il Santo, sarà celebrata una Messa solenne a cura della Confraternita di Maria SS di Costantinopoli e dell'associazione religiosa dedicata ai Santissimi Medici. Nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, nel borgo antico giovinazzese, si svolgerà alle ore 18.00 la recita del Rosario seguita dalla celebrazione eucaristica officiata da don Andrea Azzollini, padre spirituale della Confraternita nonché parroco della Concattedrale di Santa Maria Assunta. Nel prosieguo dei riti tradizionali, subito dopo la Messa ci sarà la benedizione degli animali nella piazza su cui sorge la chiesa.
L'iniziativa che racchiude fede e tradizione si potrà svolgere nella bella chiesa di piazza Costantinopoli perché, fanno sapere dalla Confraternita, è stato finalmente posto in sicurezza l'ingresso; vi erano infatti stati problemi strutturali, ma sono stati realizzati lavori che hanno consentito di apporre una pensilina quale copertura. Si potrà pertanto accedere senza problemi nella chiesa perché ritenuta agibile e per l'occasione (prima e dopo la celebrazione) la si potrà anche visitare chiamando il numero 333-5783936.
Per ciò che concerne il culto del Santo nato in Egitto, bisogna fare un passo indietro e riannodare i fili della storia locale.
Dal 1528 al 1657, la chiesa era in principio intitolata a San Rocco In Piazza, come documentato in un lavoro di ricerca e studio condotto da Michele Bonserio, già archivista del Comune, cultore di storia locale e curatore dell'archivio diocesano della Cattedrale di Giovinazzo.
In uno stupendo quadro di Saverio De Musso sono raffigurati tre Santi: al centro San Donato, con la luna in mano, protettore degli epilettici; Sant'Antonio Abate a sinistra, raffigurato con un maiale ed una fiammella, ad indicare che si tratta del protettore degli animali e degli ammalati di herpes zoster (il cosiddetto Fuoco di Sant'Antonio); infine San Leonardo, a destra, rappresentato con le catene, perché nell'antichità, accanto alla chiesa c'erano le carceri ducali.
La tradizione vuole dunque che Sant'Antonio Abate sia il protettore degli animali e da qui la loro benedizione che ricorda l'antico rito che avveniva proprio in piazza Costantinopoli, sede del mercatino, sita a pochi passi dall'antica chiesa di Sant'Antonio Abate, che nel passato sorgeva quasi all'altezza della fontana, di fronte alla torre dell'orologio della città, oggi presente sulla facciata di un palazzo.
La festa liturgica cade dunque oggi, 17 gennaio, mentre nella domenica successiva, come è ormai prassi, ci si ritrova in epoca moderna attorno ai Fuochi, simbolo propiziatorio del buon raccolto, come ci ha ricordato lo stesso Michele Bonserio. In quell'occasione si rinnova l'augurio di fertilità della terra e si rafforza quell'antico legame dell'uomo con il fuoco che dà calore e luce.
Questa data coincide in realtà con l'inizio del periodo carnevalesco e pertanto, come vi stiamo ricordando in questi giorni, il 20 gennaio prossimo si svolgeranno i tradizionali Fuochi, a rinverdire l'antico detto dialettale "Sand'Andune Maschere e sune" (Sant'Antonio maschere e suoni).