Politica
Occupazioni suolo pubblico a Levante, PVA non ci sta e contrattacca
Il gruppo di opposizione non è affatto soddisfatto delle risposte del sindaco Sollecito nel merito
Giovinazzo - venerdì 19 luglio 2024
Comunicato Stampa
Di seguito la nota completa di PrimaVera Alternativa, che controbatte alla risposta del sindaco Michele Sollecito sull'occupazione di suolo pubblica concessa nella zona di Levante che volgarmente è detta del "Porto Vecchio".
«Da quando abbiamo pubblicamente denunciato l'occupazione di parte della spiaggia del "Porto Vecchio", con l'impossibilità di transitarvi, ci son volute ben due settimane perché il Sindaco si degnasse di rispondere alle numerose richieste di spiegazioni!
Risposte insoddisfacenti, oltre che imbarazzanti, che offendono l'intelligenza dei cittadini.
Che formalmente non si trattasse di una concessione demaniale era noto a tutti. Ciò non esime però il Sindaco dal non considerare di fatto "spiaggia" l'area in questione.
D'altronde, nello stesso progetto di riqualificazione del lungomare di levante da lui stesso approvato nel 2014 e poi 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐝𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐢, il molo oggi occupato dal dehors veniva denominato pontile solario o pontile prendisole e pubblicizzato con render pieni di bagnanti felici, stesi a prendere il sole su una piattaforma in legno, che copriva anche la spiaggia sottostante (𝑓𝑜𝑡𝑜 1). E la presenza di una scaletta (casualmente rimossa quest'anno) per facilitare la risalita dei bagnanti ne era ulteriore e inconfutabile prova. Lo stesso Comune nel 2016 chiedeva al Ministero che quell'area divenisse, giustamente, area demaniale anziché suolo pubblico comunale.
Pertanto, se approvando quel progetto si era ritenuto che quello fosse un solarium, e quindi un'area disponibile ai bagnanti, perché oggi si sostiene esattamente il contrario?
Un amministratore sa bene che la sottrazione di un bene pubblico a uso collettivo (in questo caso il solarium occupato dal dehors) a favore di interessi privati deve essere adeguatamente giustificata dal perseguimento di un preminente interesse superiore per l'ente e comunque non confliggere con i diritti dei cittadini.
Nelle estati precedenti la stessa area era a disposizione dei bagnanti durante le ore diurne per poi essere occupata dagli arredi dell'attività commerciale: un compromesso tra interessi collettivi e interessi privati. E le rassicurazioni del sindaco nella sua autointervista "Tutto rimane come le estati precedenti, nessuna spiaggia concessa ai privati e nessuna occupazione del solarium" (𝑓𝑜𝑡𝑜 2) sembravano confermare che anche questa estate le cose sarebbero andate nello stesso modo.
Invece…
In questo momento non ci interessa mettere in discussione la legittimità dell'occupazione da parte del privato ma contestiamo al Sindaco la scelta di continuare a concedere spazi pubblici a privati a discapito della comunità.
Cosa spinge un Sindaco, garante die diritti della collettività, a scontentare così tanti concittadini per favorire un'attività privata? Cosa spinge un Sindaco a trovare scuse imbarazzanti, arrampicandosi sugli specchi, pur di difendere una scelta impopolare?
Il Sindaco ora afferma di voler cercare con i gestori una soluzione che possa permettere ai bagnanti di raggiungere la parte del molo al di là della concessione; ma in realtà la soluzione è già presente nella relazione del progettista che cita testualmente "si provvederà a mantenere libera una zona per la circolazione dei pedoni di larghezza utile al netto di palificate e piantumazione, non meno di metri uno".
Dov'è finita oggi questa zona libera?
Banale e strumentale è poi il richiamo del Sindaco sull'insicurezza dell'area per i bagnanti. Se seguissimo questo ragionamento, più della metà delle spiagge giovinazzesi andrebbe messa in sicurezza perché non idonea per i tuffi o per fenomeni di erosione. Che facciamo allora? Chiudiamo tutte le spiagge libere o le trasformiamo in dehors da concedere ai privati?
Quindi, se dietro alla "privatizzazione" di quel solarium non vi sono le inesistenti ragioni di sicurezza addotte dal Sindaco o le ridicole spiegazioni in ordine all'abbassamento dell'altezza dell'acqua (sic!), cos'altro c'è?».
PrimaVera Alternativa
«Da quando abbiamo pubblicamente denunciato l'occupazione di parte della spiaggia del "Porto Vecchio", con l'impossibilità di transitarvi, ci son volute ben due settimane perché il Sindaco si degnasse di rispondere alle numerose richieste di spiegazioni!
Risposte insoddisfacenti, oltre che imbarazzanti, che offendono l'intelligenza dei cittadini.
Che formalmente non si trattasse di una concessione demaniale era noto a tutti. Ciò non esime però il Sindaco dal non considerare di fatto "spiaggia" l'area in questione.
D'altronde, nello stesso progetto di riqualificazione del lungomare di levante da lui stesso approvato nel 2014 e poi 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐝𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐢, il molo oggi occupato dal dehors veniva denominato pontile solario o pontile prendisole e pubblicizzato con render pieni di bagnanti felici, stesi a prendere il sole su una piattaforma in legno, che copriva anche la spiaggia sottostante (𝑓𝑜𝑡𝑜 1). E la presenza di una scaletta (casualmente rimossa quest'anno) per facilitare la risalita dei bagnanti ne era ulteriore e inconfutabile prova. Lo stesso Comune nel 2016 chiedeva al Ministero che quell'area divenisse, giustamente, area demaniale anziché suolo pubblico comunale.
Pertanto, se approvando quel progetto si era ritenuto che quello fosse un solarium, e quindi un'area disponibile ai bagnanti, perché oggi si sostiene esattamente il contrario?
Un amministratore sa bene che la sottrazione di un bene pubblico a uso collettivo (in questo caso il solarium occupato dal dehors) a favore di interessi privati deve essere adeguatamente giustificata dal perseguimento di un preminente interesse superiore per l'ente e comunque non confliggere con i diritti dei cittadini.
Nelle estati precedenti la stessa area era a disposizione dei bagnanti durante le ore diurne per poi essere occupata dagli arredi dell'attività commerciale: un compromesso tra interessi collettivi e interessi privati. E le rassicurazioni del sindaco nella sua autointervista "Tutto rimane come le estati precedenti, nessuna spiaggia concessa ai privati e nessuna occupazione del solarium" (𝑓𝑜𝑡𝑜 2) sembravano confermare che anche questa estate le cose sarebbero andate nello stesso modo.
Invece…
In questo momento non ci interessa mettere in discussione la legittimità dell'occupazione da parte del privato ma contestiamo al Sindaco la scelta di continuare a concedere spazi pubblici a privati a discapito della comunità.
Cosa spinge un Sindaco, garante die diritti della collettività, a scontentare così tanti concittadini per favorire un'attività privata? Cosa spinge un Sindaco a trovare scuse imbarazzanti, arrampicandosi sugli specchi, pur di difendere una scelta impopolare?
Il Sindaco ora afferma di voler cercare con i gestori una soluzione che possa permettere ai bagnanti di raggiungere la parte del molo al di là della concessione; ma in realtà la soluzione è già presente nella relazione del progettista che cita testualmente "si provvederà a mantenere libera una zona per la circolazione dei pedoni di larghezza utile al netto di palificate e piantumazione, non meno di metri uno".
Dov'è finita oggi questa zona libera?
Banale e strumentale è poi il richiamo del Sindaco sull'insicurezza dell'area per i bagnanti. Se seguissimo questo ragionamento, più della metà delle spiagge giovinazzesi andrebbe messa in sicurezza perché non idonea per i tuffi o per fenomeni di erosione. Che facciamo allora? Chiudiamo tutte le spiagge libere o le trasformiamo in dehors da concedere ai privati?
Quindi, se dietro alla "privatizzazione" di quel solarium non vi sono le inesistenti ragioni di sicurezza addotte dal Sindaco o le ridicole spiegazioni in ordine all'abbassamento dell'altezza dell'acqua (sic!), cos'altro c'è?».
PrimaVera Alternativa