Eventi e cultura
Notte di stelle, notte col Manzoni
Ieri sera la 15^ edizione di "Tra Note...& Versi"
Giovinazzo - giovedì 11 agosto 2016
3.35
L' "altra" Giovinazzo, quella un po' meno godereccia, ieri sera era in piazza Benedettine, nel cuore del centro storico, per farsi trasportare dalle emozioni scaturite dalla 15^ edizione di "Tra Note...& Versi", la rassegna musical-letteraria che va in scena grazie alla testata ormai on line "in Città" ed all'Arciconfraternita di Maria SS del Carmine.
Ieri sera i bravissimi Franco Martini e Fabiana Aniello hanno letto passi da "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni, accompagnati dai brani di Ennio Morricone interpretati dal Trio Vernè, composto da Antonella Altamura ed Ilaria Catanzaro, entrambe al violino, e Mariapia D'Attolico, al violoncello. La rassegna, inserita nel ventennale progetto "Ricucire la Memoria", ha voluto porre l'accento su un testo molto letto a scuola, quasi per imposizione, come ha ricordato Filippo D'Attolico in apertura, ma poco ripreso in età matura.
Ci si è voluti interrogare sul significato profondo della parola misericordia, nell'anno in cui Papa Francesco ad essa ha dedicato un Giubilieo straordinario della Chiesa cattolica. Le letture tratte dai capitoli VIII, XX, XXI, XXIII, XXXV, introdotte dalle nostre Gabriella Serrone e Marzia Morva e selezionati da Rosa Chieco, hanno posto in risalto l'umanità al centro del racconto manzoniano ed hanno esaltato alcuni passaggi chiave del romanzo, grazie all'interpretazione mai banale di due attori patrimonio di tutta la comunità giovinazzese. Dal conosciutissimo "Addio ai monti" dell'ottavo capitolo, si è così passati all'inquietudine e poi al pentimento dell'Innominato guidato dal Cardinal Federigo Borromeo. Chiusura col perdono di Renzo a Don Rodrigo ormai morente nel celebre trentacinquesimo capitolo, quello del "Può esser castigo, può esser misericordia".
I brani eseguiti dal Trio Vernè, dal repertorio intramontabile di un mostro sacro come Ennio Morricone, hanno avvolto in un abbraccio simbolico il folto pubblico e lo hanno trasportato in una dimensione di quiete interiore, utile alla riflessione sul tema portante della serata, quella misericordia di cui oggi, come ricordato da Franco Martini, ci sarebbe tanto bisogno in una società dilaniata da conflitti. Intenso il momento dedicato a "The Love theme" tratto da "Nuovo Cinema Paradiso".
Ne è venuta fuori una serata gradevole, una notte di note, versi e stelle, che ha rapito anche alcuni turisti presenti nel borgo antico, soffermatisi ad ascoltare. Chiusura con il presidente dell'Arcinconfraternita, Nicola Coppola, e con l'Assessora alla Cultura, Marianna Paladino, intervenuta in rappresentanza dell'Amministrazione comunale.
Giovinazzo ha bisogno, ne siamo convinti da tempo, di chicche come questa. C'è bisogno di cultura, di momenti "slow" per ritrovarsi e riflettere, godendo di cornici suggestive come piazza Benedettine. Diventare meta di un turismo non di massa, ma di qualità, passa anche da tutto questo, da momenti che qualificano una cittadina come perla in cui si può davvero star bene. Il richiamo di altre sirene, in quel luogo, ieri sera, è apparso davvero lontano. Merito degli organizzatori e degli encomiabili interpreti.
Nella nostra gallery alcuni momenti clou della rassegna.
Ieri sera i bravissimi Franco Martini e Fabiana Aniello hanno letto passi da "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni, accompagnati dai brani di Ennio Morricone interpretati dal Trio Vernè, composto da Antonella Altamura ed Ilaria Catanzaro, entrambe al violino, e Mariapia D'Attolico, al violoncello. La rassegna, inserita nel ventennale progetto "Ricucire la Memoria", ha voluto porre l'accento su un testo molto letto a scuola, quasi per imposizione, come ha ricordato Filippo D'Attolico in apertura, ma poco ripreso in età matura.
Ci si è voluti interrogare sul significato profondo della parola misericordia, nell'anno in cui Papa Francesco ad essa ha dedicato un Giubilieo straordinario della Chiesa cattolica. Le letture tratte dai capitoli VIII, XX, XXI, XXIII, XXXV, introdotte dalle nostre Gabriella Serrone e Marzia Morva e selezionati da Rosa Chieco, hanno posto in risalto l'umanità al centro del racconto manzoniano ed hanno esaltato alcuni passaggi chiave del romanzo, grazie all'interpretazione mai banale di due attori patrimonio di tutta la comunità giovinazzese. Dal conosciutissimo "Addio ai monti" dell'ottavo capitolo, si è così passati all'inquietudine e poi al pentimento dell'Innominato guidato dal Cardinal Federigo Borromeo. Chiusura col perdono di Renzo a Don Rodrigo ormai morente nel celebre trentacinquesimo capitolo, quello del "Può esser castigo, può esser misericordia".
I brani eseguiti dal Trio Vernè, dal repertorio intramontabile di un mostro sacro come Ennio Morricone, hanno avvolto in un abbraccio simbolico il folto pubblico e lo hanno trasportato in una dimensione di quiete interiore, utile alla riflessione sul tema portante della serata, quella misericordia di cui oggi, come ricordato da Franco Martini, ci sarebbe tanto bisogno in una società dilaniata da conflitti. Intenso il momento dedicato a "The Love theme" tratto da "Nuovo Cinema Paradiso".
Ne è venuta fuori una serata gradevole, una notte di note, versi e stelle, che ha rapito anche alcuni turisti presenti nel borgo antico, soffermatisi ad ascoltare. Chiusura con il presidente dell'Arcinconfraternita, Nicola Coppola, e con l'Assessora alla Cultura, Marianna Paladino, intervenuta in rappresentanza dell'Amministrazione comunale.
Giovinazzo ha bisogno, ne siamo convinti da tempo, di chicche come questa. C'è bisogno di cultura, di momenti "slow" per ritrovarsi e riflettere, godendo di cornici suggestive come piazza Benedettine. Diventare meta di un turismo non di massa, ma di qualità, passa anche da tutto questo, da momenti che qualificano una cittadina come perla in cui si può davvero star bene. Il richiamo di altre sirene, in quel luogo, ieri sera, è apparso davvero lontano. Merito degli organizzatori e degli encomiabili interpreti.
Nella nostra gallery alcuni momenti clou della rassegna.