
Vita di città
"No al circo con animali": cresce il movimento a Giovinazzo
I promotori ricevuti negli scorsi giorni dal Sindaco Depalma. Raccolte 1.500 firme
Giovinazzo - giovedì 5 dicembre 2019
07.30
Marco, Fabiana e Antonella. Sono i tre nomi di altrettanti cittadini giovinazzesi che hanno inteso intraprendere una battaglia da molti appoggiata e ritenuta di civiltà. Hanno deciso di raccogliere firme per dire "no" al circo con l'utilizzo degli animali negli show itineranti su e giù per la penisola.
Sui social network si è scatenato un lungo ed acceso dibattito, che ha dato modo ai tre promotori di pensare ad una petizione on line che impegnasse l'Amministrazione comunale ad aderire ad un manifesto ormai nazionale che intende impedire ai circhi che usano animali di "attendarsi" nelle città sottoscrittrici. Qualcosa di simile sta infatti accadendo in altre località, prima fra tutte la vicina Terlizzi.
In circa 10 giorni, fanno sapere i promotori, sono state raccolte oltre 1.500 firme.
Marco, Fabiana ed Antonella tengono però a precisare che la loro posizione non intende in alcun modo ledere i diritti dei lavoratori dei circhi, ma auspicano che quanto prima possa avvenire la loro riconversione in spettacoli viaggianti che valorizzino l'abilità umana, come accade ad esempio nel famosissimo Cirque du Soleil, o che possano investire in tecnologia come accaduto con il Circo Roncalli, che ha ricreato animali a grandezza naturale grazie alle proiezioni di ologrammi.
«La tradizione del circo con gli animali è ormai anacronistica ed è anche in contrasto con le posizioni attuali dell'opinione pubblica e del mondo scientifico - spiegano -, in quanto altro non è che una schiavitù legalizzata. La vita nei circhi non può garantire agli animali selvatici ed esotici il soddisfacimento dei livelli minimi di benessere. Si tratta di una vita passata in condizioni di prigionia e maltrattamenti, in cui gli stessi vanno incontro a costanti disturbi psico-fisici, senza alcun controllo sui propri bisogni, una vita fatta essenzialmente di esibizioni negli spettacoli, di esposizione al pubblico, di continui viaggi e trasferimenti, estremamente dannosi per la loro stessa vita. Tutto questo - è la sottolineatura dei promotori - è in contrasto con l'art. 121 -III del Trattato dell'Unione Europea (Costituzione dell'Unione Europea) dove si stabilisce che gli animali sono esseri senzienti. Ricordiamo inoltre - continuano - che la sicurezza dei cittadini che si recano a tali spettacoli (fortemente diseducativi per i minori di età ) ricade sotto la responsabilità del Sindaco ( che autorizza lo spettacolo ed individua la zona dove esso debba tenersi ) in quanto viene spesso messa a repentaglio. Non di rado, nel corso degli attendamenti circensi, si verificano fughe o incidenti che coinvolgono animali al seguito del circo ed elencati nel decreto del Ministro dell'ambiente 19 aprile 1996 (Elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione)».
L'ORIGINE DELLA PETIZIONE E LE FIRME RACCOLTE
Tutto ha inevitabilmente avuto inizio qualche settimana fa, quando un circo è giunto a Giovinazzo ed ha piantato il suo tendone nelle vicinanze del PalaPansini, in piena ex zona 167. Il circo si è poi rivelato essere sprovvisto di autorizzazioni, tanto che il Vicesindaco Michele Sollecito (facente funzioni di primo cittadino in quei giorni per assenza di Tommaso Depalma), il 15 novembre scorso è stato costretto a firmare un'ordinanza di cessazione di ogni attività.Sui social network si è scatenato un lungo ed acceso dibattito, che ha dato modo ai tre promotori di pensare ad una petizione on line che impegnasse l'Amministrazione comunale ad aderire ad un manifesto ormai nazionale che intende impedire ai circhi che usano animali di "attendarsi" nelle città sottoscrittrici. Qualcosa di simile sta infatti accadendo in altre località, prima fra tutte la vicina Terlizzi.
In circa 10 giorni, fanno sapere i promotori, sono state raccolte oltre 1.500 firme.
LA RICHIESTA E LE DICHIARAZIONI DEI PROMOTORI
Marco, Fabiana ed Antonella tengono però a precisare che la loro posizione non intende in alcun modo ledere i diritti dei lavoratori dei circhi, ma auspicano che quanto prima possa avvenire la loro riconversione in spettacoli viaggianti che valorizzino l'abilità umana, come accade ad esempio nel famosissimo Cirque du Soleil, o che possano investire in tecnologia come accaduto con il Circo Roncalli, che ha ricreato animali a grandezza naturale grazie alle proiezioni di ologrammi.
«La tradizione del circo con gli animali è ormai anacronistica ed è anche in contrasto con le posizioni attuali dell'opinione pubblica e del mondo scientifico - spiegano -, in quanto altro non è che una schiavitù legalizzata. La vita nei circhi non può garantire agli animali selvatici ed esotici il soddisfacimento dei livelli minimi di benessere. Si tratta di una vita passata in condizioni di prigionia e maltrattamenti, in cui gli stessi vanno incontro a costanti disturbi psico-fisici, senza alcun controllo sui propri bisogni, una vita fatta essenzialmente di esibizioni negli spettacoli, di esposizione al pubblico, di continui viaggi e trasferimenti, estremamente dannosi per la loro stessa vita. Tutto questo - è la sottolineatura dei promotori - è in contrasto con l'art. 121 -III del Trattato dell'Unione Europea (Costituzione dell'Unione Europea) dove si stabilisce che gli animali sono esseri senzienti. Ricordiamo inoltre - continuano - che la sicurezza dei cittadini che si recano a tali spettacoli (fortemente diseducativi per i minori di età ) ricade sotto la responsabilità del Sindaco ( che autorizza lo spettacolo ed individua la zona dove esso debba tenersi ) in quanto viene spesso messa a repentaglio. Non di rado, nel corso degli attendamenti circensi, si verificano fughe o incidenti che coinvolgono animali al seguito del circo ed elencati nel decreto del Ministro dell'ambiente 19 aprile 1996 (Elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione)».