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Presentato "Next Polis". Foto Gianluca Battista
Eventi e cultura

"Next Polis - Idee per la #cittàdidomani" presentato a Giovinazzo

Con Michele Sollecito anche il professor Antonio Messeni Petruzzelli

«Per quale alchimia alcune città sono amate, belle e governabili, e altre no? E quali saranno le caratteristiche delle realtà comunali nei prossimi anni?».

La due domande chiave nella prefazione del libro "Next Polis - Idee per la #cittàdidomani" (Marsilio Editore), presentato ieri sera a Giovinazzo, in Sala San Felice, sono quesiti a cui ogni bravo amministratore dovrebbe cercare di dare risposta. Next Polis non è solo un testo scritto a più mani da diversi giovani amministratori italiani che hanno frequentato il master di Fondazione Eunomia, ma è anche un'idea di futuro che non perda di vista il passato, attingendo dall'humus a cui ogni realtà cittadina è inevitabilmente legata.

Ieri sera a presentare il testo c'era Michele Sollecito, vicesindaco di Giovinazzo, co-autore e curatore del libro stesso. Con lui il professor Antonio Messeni Pretruzzelli del Politecnico di Bari. A moderare la serata ci ha pensato la brava giornalista Michela Ventrella.

Sollecito, in uno dei passaggi più significativi, invogliato dalle domande della moderatrice, si è soffermato sulle prospettive della scuola in una società evoluta, settore a lui caro ed in cui si sta cimentando da amministratore. L'esempio è derivato dalla realtà, dalla buona pratica portata avanti dall'assessorato di cui è titolare. «Noi abbiamo attuato - ha ricordato - un Protocollo di rete con le scuole e stiamo lavorando ad una piattaforma informatica comune. La comunicazione tra istituti ed Amministrazione e tra gli stessi plessi è fondamentale. Stiamo anche pensando ad un'altra piattaforma che metta in rete non solo gli studenti attuali, ma anche i vecchi studenti con i nuovi e con i dirigenti delle scuole». Sollecito ha altresì ricordato «Il riuscito esperimento pilota, in questo senso, del Treno della Memoria. Gli studenti delle scuole secondarie - ha sottolineato - non hanno semplicemente preso parte ad una visita sui luoghi dello sterminio ebraico, ma si sono poi fatti loro portatori di valori per i più piccoli, quelli della secondaria inferiore. Sono stati nelle classi a raccontare questa loro importante esperienza formativa».

Tutto questo vuol dire avvicinare non solo gli studenti fra di loro, ma anche rendere consapevoli le famiglie di una visione ampia di ciò che il mondo della scuola può offrire come offerta formativa e proiettarlo nella società del domani. Dall'educazione dei più piccoli si parte per formare al meglio le nuove generazioni. A questo riguardo, il vicesindaco ha anche voluto ricordare che la Next Polis, la città del domani, inizia comprendendo il proprio passato. Segno tangibile a Giovinazzo è quello lasciato da un progetto che porterà gli stessi alunni a catalogare intere biblioteche nella disponibilità del Comune, prima fra tutti quella presente in Sala San Felice, collezione di don Filippo Roscini. «Inoltre - ha proseguito Sollecito - saranno catalogati libri di biblioteche scolastiche, quali quelli presenti alla "Buonarroti", di sicuro pregio, ed il nostro fondo storico, dove sono presenti addirittura meravigliose cinquecentine di grande valore».

E se un amministratore deve mettere insieme passato e nuove generazioni, al fine di creare un mix vincente dal quale scaturiranno città migliori in futuro (le Next Polis appunto...), anche l'innovazione tecnologica e le attività produttive devono necessariamente confrontarsi con la tradizione per portar fuori il meglio della nostra società e proiettarla verso il domani.

Su questo punto è intervenuto il prof. Messeni Petruzzelli, il quale ha ricordato come «innovazione e tradizione per qualcuno possono essere un ossimoro, due termini non accostabili. Ma è bene ribadire - ha evidenziato - che tradizione non vuol dire obsoleto, vecchio, passato di moda. Significa solo innovare, migliorarsi, con le tecniche più moderne, con la capacità di guardare al passato». La tradizione è dunque insieme di risorse ed il nostro Paese ne è pregno.

Messeni Petruzzelli ha citato alcuni esempi come quello dell'ABOCA, l'azienda toscana, di San Sepolcro, capace di trasformare la grande passione del suo fondatore, Valentino Mercati, per i testi antichi sulle erbe officinali, in un business che non solo impiega decine di lavoratori, ma che è divenuto vitale per l'economia dell'area. Un altro esempio è quello di Brunello Cucinelli, che ha avuto un'intuizione geniale: trasformare il bellissimo borgo medievale di Solomeo, frazione di Corciano, in provincia di Perugia, in una grande industria del cashmire lavorato alla maniera del Rinascimento. Da lì la nascita di una Fondazione, di un teatro e persino di una scuola specializzata di formazione. Un modus operandi del tutto nuova, una scommessa vinta che ha coinvolto i dipendenti. «Gli elementi della tradizione - ha concluso il docente del Politecnico - si sono così rimescolati e sono stati trasformati grazie a moderne tecniche applicate a quel modello, al fine di mantenerlo intatto».

Le città del futuro nascono da tutto questo, quindi, e "Next Polis - Idee per la #cittàdidomani" è portatore di 14 esempi in altrettanti settori della vita in cui sono applicabili modelli di buone pratiche. Le stesse buone pratiche che hanno portato, prima della chiacchierata a tre voci di ieri sera, diverse realtà giovinazzesi a dar vita alla seconda giornata dell'Assemblea cittadina sulle politiche sociali. Dalle 17.30, infatti, Sala San Felice era stata la location per gli interventi dei vertici della cooperativa Heis Alberovivo sulla pet therapy, degli Angeli della Vita sul progetto regionale Officina DiversAbile, e l'Anffas Giovinazzo sul laboratorio "Teatrabili". Tutte attività rivolte al sociale, all'inclusione delle persone svantaggiate.

Le Next Polis nascono anche da questa condivisione di intenti, dal sentirsi parte di una comunità in evoluzione, non accartocciata su se stessa, ma pronta a guardare con fiducia al domani. «Nel Comune risiede la forza dei popoli liberi», scriveva Alexis de Toqueville. Da quella idea "comune" , appunto, possono nascere città e società più evolute, più vivibili, migliori della nostra.
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