Territorio
Nessuna emergenza. I rifiuti andranno a Massafra
Via libera di Emiliano. Autorizzato il conferimento per un periodo di venti giorni
Giovinazzo - sabato 8 agosto 2015
13.58
Con l'ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 7 emessa nella giornata di ieri, il governatore regionale Michele Emiliano ha autorizzato, con effetto immediato ma per un periodo di venti giorni, il conferimento dei rifiuti urbani di Corato, Giovinazzo e Gravina in Puglia nell'impianto di trattamento e smaltimento di Massafra.
Da quest'oggi, quindi, i primi autotreni carichi di container sono partiti alla volta dello stabilimento tarantino scongiurando così il pericolo che i rifiuti potessero rimanere nei cassonetti e nei compattatori in attesa di altre soluzioni, o peggio che i primi cittadini delle tre città coinvolte potessero emettere una ordinanza di divieto di conferimento dei sacchetti dell'immondizia nei cassonetti.
È stata così superata una fase particolarmente critica, protrattasi per alcuni giorni caratterizzati dalle elevate temperature, grazie ad un lavoro sinergico di gruppo tra i tre Enti comunali, la Regione Puglia e l'Ambito Territoriale Ottimale di Bari che ha consentito di garantire costanza nel pubblico servizio evitando gravi inconvenienti igienico-sanitari.
L'incendio allo stabilimento di San Pietro Pago del 4 agosto scorso, infatti, avrebbe potuto ripercuotersi pericolosamente sulla gestione dei rifiuti giovinazzesi.
Intanto sono ancora ignote le cause del rogo che, secondo i Vigili del Fuoco prontamente giunti sul posto, si è sviluppato all'interno di un deposito a cielo aperto in cui era stoccata la frazione secca e disidratata dei rifiuti di Corato, Giovinazzo e Gravina in Puglia, pronta per essere smaltita altrove.
Nel sito di Giovinazzo, infatti, il flusso di sopravaglio, derivante dai rifiuti solidi urbani e successivamente tritovagliato e separato, non resta in discarica, ma viene trasportato in altri impianti privati di rifiuti speciali regolarmente autorizzati. Un incendio, quello divampato nell'impianto gestito dalla Daneco Impianti, che ha provocato lo stop all'attività di tritovagliatura dei rifiuti.
Uno stop avvenuto in via precauzionale, da parte della stessa società, «considerato - spiega il primo cittadino - che la nostra discarica non ha avuto nessuna comunicazione di chiusura del sito. Adesso - ha aggiunto alla Gazzetta del Mezzogiorno - ci vorrà almeno un mese per smaltire le circa 700 tonnellate di rifiuti coinvolte nell'incendio a partire da quando l'Arpa Puglia completerà le analisi utili a stabilire se quei rifiuti dovranno essere smaltiti normalmente o in discariche speciali».
«Per questo - ha concluso Depalma - abbiamo chiesto come soluzione di emergenza di poter utilizzare la discarica di Massafra, secondo quel principio di mutuo soccorso che più volte ha visto Giovinazzo correre in aiuto di altre città per scongiurare emergenze».
Da quest'oggi, quindi, i primi autotreni carichi di container sono partiti alla volta dello stabilimento tarantino scongiurando così il pericolo che i rifiuti potessero rimanere nei cassonetti e nei compattatori in attesa di altre soluzioni, o peggio che i primi cittadini delle tre città coinvolte potessero emettere una ordinanza di divieto di conferimento dei sacchetti dell'immondizia nei cassonetti.
È stata così superata una fase particolarmente critica, protrattasi per alcuni giorni caratterizzati dalle elevate temperature, grazie ad un lavoro sinergico di gruppo tra i tre Enti comunali, la Regione Puglia e l'Ambito Territoriale Ottimale di Bari che ha consentito di garantire costanza nel pubblico servizio evitando gravi inconvenienti igienico-sanitari.
L'incendio allo stabilimento di San Pietro Pago del 4 agosto scorso, infatti, avrebbe potuto ripercuotersi pericolosamente sulla gestione dei rifiuti giovinazzesi.
Intanto sono ancora ignote le cause del rogo che, secondo i Vigili del Fuoco prontamente giunti sul posto, si è sviluppato all'interno di un deposito a cielo aperto in cui era stoccata la frazione secca e disidratata dei rifiuti di Corato, Giovinazzo e Gravina in Puglia, pronta per essere smaltita altrove.
Nel sito di Giovinazzo, infatti, il flusso di sopravaglio, derivante dai rifiuti solidi urbani e successivamente tritovagliato e separato, non resta in discarica, ma viene trasportato in altri impianti privati di rifiuti speciali regolarmente autorizzati. Un incendio, quello divampato nell'impianto gestito dalla Daneco Impianti, che ha provocato lo stop all'attività di tritovagliatura dei rifiuti.
Uno stop avvenuto in via precauzionale, da parte della stessa società, «considerato - spiega il primo cittadino - che la nostra discarica non ha avuto nessuna comunicazione di chiusura del sito. Adesso - ha aggiunto alla Gazzetta del Mezzogiorno - ci vorrà almeno un mese per smaltire le circa 700 tonnellate di rifiuti coinvolte nell'incendio a partire da quando l'Arpa Puglia completerà le analisi utili a stabilire se quei rifiuti dovranno essere smaltiti normalmente o in discariche speciali».
«Per questo - ha concluso Depalma - abbiamo chiesto come soluzione di emergenza di poter utilizzare la discarica di Massafra, secondo quel principio di mutuo soccorso che più volte ha visto Giovinazzo correre in aiuto di altre città per scongiurare emergenze».