Politica
«Nessun astio, ma non mi riconosco in questa politica»
L’esperienza politica di Filippo Bonvino al tramonto?
Giovinazzo - martedì 31 gennaio 2017
05.30
«Sono stato in silenzio per un po' di tempo, ma questo non significa che dietro le quinte il lavoro non sia continuato incessantemente: ho ascoltato e letto le dichiarazioni dei candidati Sindaci e dei loro addetti (perlomeno quelli schierati) che da qualche mese sgomitano per avere un "posto al sole".
A parte l'incredibile avventura di qualche saltimbanco, che dopo anni di politichetta è saltato da un partito all'altro, in barba a tutte le ideologie, ammesso che esistano ancora, non ho notato alcuna proposta politica in grado di attuare un radicale cambio di rotta per dare il definitivo slancio alla nostra città».
L'esperienza politica di Filippo Bonvino ormai al tramonto? Ex militante, Consigliere comunale eletto nel 2012 con l'Italia dei Valori, il partito fondato dall'ex magistrato Antonio Di Pietro nel 1998, fa il punto del quinquennio 2012-2017 e pensa al ritiro: «In questi cinque anni - scrive in una lettera aperta pervenuta in redazione - sono stati attuati dei provvedimenti giusti, altri meno, mentre sono mancate delle vere e proprie inversioni di marcia in favore di una parte di Giovinazzo che soffre sempre di più.
Cosa risponde il "nuovo" che si propone - si chiede quasi ironicamente Bonvino -? Ha nevicato, ma non c'era il sale! Personalmente, in questi anni, ho fatto più di quello che umanamente si potrebbe chiedere ad un semplice Consigliere comunale "da strada" rimettendoci denaro, energia, tempo e salute, ma mi fregio di aver deciso, a volte anche scontrandomi con l'Amministrazione comunale, alcune progettualità. Inoltre ho controllato gli uomini del Servizio Civico, oltre a cantieri ed aziende di manutenzione, caricandomi di responsabilità che sarebbero toccate ad altri».
«Stessa cosa ho fatto con le migliaia di segnalazioni sulle disfunzioni cittadine - rimarca con orgoglio -: a casa ho ancora i numerosissimi fax che giornalmente ho inviato alle aziende affinché tutto funzionasse, perché questo vogliono i cittadini. Inoltre, con il mio gruppo, non ho lesinato sforzi nella pulizia di alcuni spazi verdi e nella falciatura delle erbacce e quando siamo stati chiamati per i soliti ritardi nella pulizia delle spiagge abbiamo fatto anche quello, subendo le solite ed immancabili critiche.
Ma dalla lotta all'elettrosmog passando per la vecchia azienda Daneco Impianti ad oggi, ne è passata di acqua sotto i ponti ed allora affiora un po' di stanchezza - è la sua spiegazione -, specie se non tutto gira come vorresti. Ad essere sincero oggi non mi ci vedo in nessuna delle coalizioni pronte a scendere in campo: forse potrei lasciar perdere tutto e dedicarmi ad altro. Ci tengo però a precisare che non provo rancore né odio verso nessuno, così sgombriamo il campo da polemiche inutili».
«Valuterò cosa fare e se avrò la forza. Di certo posso sin da ora affermare che qualsiasi cosa si ritorca contro i cittadini troverà è la forte sottolineatura di Filippo Bonvino -, come ho fatto in passato, un corpo su cui passare: sarà il mio. E questo vale per chiunque pensi di venire a Giovinazzo e spadroneggiare con i soldi pubblici come accadeva in passato. Ho dato il massimo - scrive ancora fiero -, ma avrei voluto cambiare alcuni sistemi che non citerò per rispetto delle persone coinvolte. A volte ci sono riuscito, altre no.
Vuoi per accomodamenti, vuoi per la burocrazia, vuoi per le farraginose leggi di questa Repubblica, ma credo si sarebbe potuto fare di più. Purtroppo, però, in una maggioranza io sono solo un numero e posso solo proporre e lottare. Scusatemi - è l'inaspettata conclusione - se mi sono sempre adeguato alle decisioni della mia maggioranza, ma l'ho fatto sempre per il bene di Giovinazzo».
A parte l'incredibile avventura di qualche saltimbanco, che dopo anni di politichetta è saltato da un partito all'altro, in barba a tutte le ideologie, ammesso che esistano ancora, non ho notato alcuna proposta politica in grado di attuare un radicale cambio di rotta per dare il definitivo slancio alla nostra città».
L'esperienza politica di Filippo Bonvino ormai al tramonto? Ex militante, Consigliere comunale eletto nel 2012 con l'Italia dei Valori, il partito fondato dall'ex magistrato Antonio Di Pietro nel 1998, fa il punto del quinquennio 2012-2017 e pensa al ritiro: «In questi cinque anni - scrive in una lettera aperta pervenuta in redazione - sono stati attuati dei provvedimenti giusti, altri meno, mentre sono mancate delle vere e proprie inversioni di marcia in favore di una parte di Giovinazzo che soffre sempre di più.
Cosa risponde il "nuovo" che si propone - si chiede quasi ironicamente Bonvino -? Ha nevicato, ma non c'era il sale! Personalmente, in questi anni, ho fatto più di quello che umanamente si potrebbe chiedere ad un semplice Consigliere comunale "da strada" rimettendoci denaro, energia, tempo e salute, ma mi fregio di aver deciso, a volte anche scontrandomi con l'Amministrazione comunale, alcune progettualità. Inoltre ho controllato gli uomini del Servizio Civico, oltre a cantieri ed aziende di manutenzione, caricandomi di responsabilità che sarebbero toccate ad altri».
«Stessa cosa ho fatto con le migliaia di segnalazioni sulle disfunzioni cittadine - rimarca con orgoglio -: a casa ho ancora i numerosissimi fax che giornalmente ho inviato alle aziende affinché tutto funzionasse, perché questo vogliono i cittadini. Inoltre, con il mio gruppo, non ho lesinato sforzi nella pulizia di alcuni spazi verdi e nella falciatura delle erbacce e quando siamo stati chiamati per i soliti ritardi nella pulizia delle spiagge abbiamo fatto anche quello, subendo le solite ed immancabili critiche.
Ma dalla lotta all'elettrosmog passando per la vecchia azienda Daneco Impianti ad oggi, ne è passata di acqua sotto i ponti ed allora affiora un po' di stanchezza - è la sua spiegazione -, specie se non tutto gira come vorresti. Ad essere sincero oggi non mi ci vedo in nessuna delle coalizioni pronte a scendere in campo: forse potrei lasciar perdere tutto e dedicarmi ad altro. Ci tengo però a precisare che non provo rancore né odio verso nessuno, così sgombriamo il campo da polemiche inutili».
«Valuterò cosa fare e se avrò la forza. Di certo posso sin da ora affermare che qualsiasi cosa si ritorca contro i cittadini troverà è la forte sottolineatura di Filippo Bonvino -, come ho fatto in passato, un corpo su cui passare: sarà il mio. E questo vale per chiunque pensi di venire a Giovinazzo e spadroneggiare con i soldi pubblici come accadeva in passato. Ho dato il massimo - scrive ancora fiero -, ma avrei voluto cambiare alcuni sistemi che non citerò per rispetto delle persone coinvolte. A volte ci sono riuscito, altre no.
Vuoi per accomodamenti, vuoi per la burocrazia, vuoi per le farraginose leggi di questa Repubblica, ma credo si sarebbe potuto fare di più. Purtroppo, però, in una maggioranza io sono solo un numero e posso solo proporre e lottare. Scusatemi - è l'inaspettata conclusione - se mi sono sempre adeguato alle decisioni della mia maggioranza, ma l'ho fatto sempre per il bene di Giovinazzo».