Eventi e cultura
Nel mito ed oltre con Enrico Lo Verso
Straordinaria interpretazione ed originale rilettura delle “Metamorfosi” di Ovidio in una location inadeguata allo spessore dell'artista e dello spettacolo
Giovinazzo - sabato 28 luglio 2018
06.00
Il mito è molto più di un semplice racconto, ma un potente strumento di analisi e di comprensione della realtà, al di là delle convenzioni sociali e di ogni forma di repressione dell'io più profondo. Su questo ha fatto leva ieri sera Enrico Lo Verso, esibendosi in una rilettura contemporanea e meticolosa delle "Metamorfosi" di Ovidio, frutto delle traduzioni e della selezione competenti del bitontino Nicola Pice, della regia di Alessandra Pizzi e della promozione di Ergo Sum Produzioni. L'evento era inserito nel cartellone dell'Estate Giovinazzese varato dal Comune.
Nei panni di un Ovidio contemporaneo, Lo Verso ha guidato il pubblico presente nella inadeguata cornice della Villa Comunale giovinazzese (troppi i rumori di sottofondo e tanta l'inciviltà di pochi a nocumento dei molti) in un viaggio avvincente all'interno dei miti classici di Apollo e Dafne, di Eco e Narciso, del ratto di Proserpina e di Aracne. Quattro racconti apparentemente slegati tra loro, ma nella sostanza sapientemente accomunati dalla volontà di affermare l'attualità dell'opera dell'autore di Sulmona e soprattutto del messaggio del mito, i cui confini travalicano la dimensione spazio-temporale per dare una chiave di lettura utile del mondo.
Con l'eccezionale interpretazione dell'attore palermitano e la sua straordinaria naturalezza, tipica di un interprete abituato a calcare palcoscenici nazionali ed internazionali, le fila della messa in scena si sono dipanate in un crescendo di pathos per poi convergere nell'epilogo, che ha rimosso dal mito quella patina di arcaicità, di cui a volte lo si taccia, abilitandolo invece a punto di osservazione privilegiato del quotidiano.
Ogni narrazione è stata un richiamo a concetti e sentimenti di cui facciamo esperienza ogni giorno, come parte imprescindibile dell'uomo odierno, nei suoi vizi e nelle sue virtù, con le sue luci e le sue ombre. Complice di tale effetto anche la presenza sulla scena dei musicisti Francesco e Lorenzo Mancarella e di Filippo Scrimieri, oltre alle danzatrici, queste ultime in movimento sulle coreografie di Marilena Martina: tutti hanno reso lo spettacolo completo ed estremamente godibile, catturando letteralmente l'attenzione dei circa duecento spettatori.
Un privilegio, dunque, per Giovinazzo essere tra le poche tappe di questo spettacolo di livello nazionale ed accogliere nuovamente Enrico Lo Verso, attore la cui fama ha superato i confini del Bel Paese, ma che tuttavia non dimentica di onorare angoli di Sud come il nostro, facendo soffiare quel vento portatore di arte e di cultura degna dei più bei teatri italiani.
Per questo ci auguriamo, laddove dovesse tornare a farci visita, che lo si possa ospitare nella cornice che lui avrebbe voluto anche per questo spettacolo, quell'anfiteatro di Levante nato allo scopo di ospitare rappresentazioni teatrali e ancora inutilizzato.
Nei panni di un Ovidio contemporaneo, Lo Verso ha guidato il pubblico presente nella inadeguata cornice della Villa Comunale giovinazzese (troppi i rumori di sottofondo e tanta l'inciviltà di pochi a nocumento dei molti) in un viaggio avvincente all'interno dei miti classici di Apollo e Dafne, di Eco e Narciso, del ratto di Proserpina e di Aracne. Quattro racconti apparentemente slegati tra loro, ma nella sostanza sapientemente accomunati dalla volontà di affermare l'attualità dell'opera dell'autore di Sulmona e soprattutto del messaggio del mito, i cui confini travalicano la dimensione spazio-temporale per dare una chiave di lettura utile del mondo.
Con l'eccezionale interpretazione dell'attore palermitano e la sua straordinaria naturalezza, tipica di un interprete abituato a calcare palcoscenici nazionali ed internazionali, le fila della messa in scena si sono dipanate in un crescendo di pathos per poi convergere nell'epilogo, che ha rimosso dal mito quella patina di arcaicità, di cui a volte lo si taccia, abilitandolo invece a punto di osservazione privilegiato del quotidiano.
Ogni narrazione è stata un richiamo a concetti e sentimenti di cui facciamo esperienza ogni giorno, come parte imprescindibile dell'uomo odierno, nei suoi vizi e nelle sue virtù, con le sue luci e le sue ombre. Complice di tale effetto anche la presenza sulla scena dei musicisti Francesco e Lorenzo Mancarella e di Filippo Scrimieri, oltre alle danzatrici, queste ultime in movimento sulle coreografie di Marilena Martina: tutti hanno reso lo spettacolo completo ed estremamente godibile, catturando letteralmente l'attenzione dei circa duecento spettatori.
Un privilegio, dunque, per Giovinazzo essere tra le poche tappe di questo spettacolo di livello nazionale ed accogliere nuovamente Enrico Lo Verso, attore la cui fama ha superato i confini del Bel Paese, ma che tuttavia non dimentica di onorare angoli di Sud come il nostro, facendo soffiare quel vento portatore di arte e di cultura degna dei più bei teatri italiani.
Per questo ci auguriamo, laddove dovesse tornare a farci visita, che lo si possa ospitare nella cornice che lui avrebbe voluto anche per questo spettacolo, quell'anfiteatro di Levante nato allo scopo di ospitare rappresentazioni teatrali e ancora inutilizzato.