Antonello Natalicchio durante il suo primo comizio. <span>Foto Gianluca Battista</span>
Antonello Natalicchio durante il suo primo comizio. Foto Gianluca Battista
Politica

Natalicchio all'attacco: «Depalma? Uno che taglia nastri»

Ieri sera il ritorno in piazza del candidato Sindaco di centrosinistra

Tutto all'attacco il primo comizio di Antonello Natalicchio, candidato Sindaco per il Partito Democratico, l'Unione di Centro, Nuova Giovinazzo e la lista Con Antonello - Sinistra Protagonista.

Confermate le attese della vigilia, che volevano il "professore" pronto a calarsi immediatamente nell'agone politico senza esitazione alcuna, forte del duplice mandato completato tra il 2002 ed il 2012 e dell'esperienza politica acquisita in tanti anni.

L'esponente democratico ha punzecchiato Tommaso Depalma e gli attuali amministratori, sottolineando come vi sia, a suo avviso, una distanza incolmabile tra le dichiarazioni da loro fatte sui social e la realtà della vita cittadina. In particolar modo, Natalicchio ha sottolineato che il Sindaco uscente «è tutto falso», frutto di una finta immagine trasparente.

In realtà, si tratterebbe di una persona incapace di realizzare nulla senza avere a disposizione la «pappa pronta» preparata dalla precedente Amministrazione. Insomma, Tommaso Depalma non sarebbe «un elettricista, come lui millanta», bensì «uno che taglia nastri, anche se poi a pagare sono i cittadini». Il riferimento affatto velato è stato alle inaugurazioni di Ponente e di parte del Lungomare di Levante.

Nel primo caso, soprattutto, Depalma ed i suoi avrebbero avuto a disposizione 2 milioni di euro trovati dall'Amministrazione Natalicchio, che segnalò il pericolo di erosione e che ottenne da un Governo nazionale di centro-destra il finanziamento, cercandone subito un altro per completare il restyling anche nel tratto dopo l'ex macello comunale. «Non abbiamo perso tre anni come lui racconta - ha detto Natalicchio -, ma li abbiamo guadagnati, perché finalmente la Regione Puglia ha mappato da un punto di vista idrogeologico quella zona. Eppure - ha ironizzato - di quel finanziamento, circa la metà è andata via in un contenzioso e così si è rimasti senza risorse per completare i lavori fino alla Trincea. Ora - ha rimarcato il "professore" - chiunque arriverà, dovrà ricominciare da capo. L'importante per lui (il Sindaco, ndr) era tagliare il nastro, una cosa che gli riesce benissimo. E non importa se poi non ci sono nemmeno le panchine».

«Non sono riusciti - ha detto a gran voce riferendosi alla maggioranza - a fare una gara pubblica che fosse una: hanno solo usufruito di proroghe, ancora proroghe, solo proroghe».

Poi gli altri passaggi importanti su Casa di Riposo, in cui l'Amministrazione avrebbe «pasticciato per quattro anni per poi lasciare a casa i lavoratori», ciclovia per Santo Spirito, per cui «pagano solo i cittadini in termini economici e di sicurezza», e la TARI «che non è affatto diminuita come raccontano, ma è aumentata del 250% in 5 anni e lo spostamento del carico è passato dalle utenze domestiche alle pertinenze».

Natalicchio è poi voluto tornare sulla presunta assenza di trasparenza dell'Amministrazione, evidenziando come ci siano in Giunta alcuni Assessori ed il Vicesindaco che vivrebbero solo di politica e dei quali lui vorrebbe vedere la dichiarazione dei redditi. «Io ho sempre vissuto del mio lavoro - ha detto - e quando ero in provincia di Novara per fare il preside ho incassato solo metà indennità, continuando anche da lontano a governare meglio di quanto abbiano fatto loro».

Per spazzare via dalla scena politica la coalizione che sostiene colui il quale è stato definito «in piccolo, peggio di Berlusconi, Bush o Trump per ciò che ha combinato a livello locale», Natalicchio propone una ricetta semplice: ridiscussione del Piano Sociale di Zona, riformare il bilancio comunale depurandolo degli sprechi e riprendere il cammino per trovare risorse all'interno del POR 2014-2020, senza mai dimenticare la dimensione metropolitana.

Antonello Natalicchio però, in chiusura, non ha risparmiato nemmeno la coalizione che sostiene Daniele de Gennaro e quella di Antonio Galizia dalle sue stoccate: «Abbiamo tentato il dialogo fino a poco tempo fa per creare una grande coalizione di centrosinistra - ha chiarito -, ma le nostre proposte sono state tutte respinte. Chi lo ha fatto - ha sentenziato - dovrà poi assumersi la responsabilità di aver spaccato il centrosinistra.

Io sono di nuovo in campo - ha voluto evidenziare - perché sono stato sempre al servizio degli altri e se sono quello che sono, lo devo solo agli uomini ed alle donne che non mi hanno mai fatto mancare il sostegno».

Infine la chiusura apprezzatissima dai suoi elettori: «Torneremo a guidare questa città - ha scandito -. L'11 ed il 25 giugno verrà un'altra estate».
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