Nando Depalo
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Politica

Nando Depalo a tutto campo

Intervista esclusiva al Segretario cittadino di Sinistra Italiana

Settima intervista con i protagonisti della politica cittadina. Questa volta è toccato, come peraltro preannunciato qualche giorno fa, a Ferdinando "Nando" Depalo, Segretario cittadino di Sinistra Italiana. Ne è venuta fuori una intervista a tutto campo che riteniamo molto interessante. Ve la riproponiamo, non prima di avervi ricordato che la prossima sarà dedicata a Michele Delle Fontane, Segretario locale del Partito Democratico.

Sinistra Italiana nasce dalle ceneri di Sinistra Ecologia e Libertà o almeno è ciò che la gente ha compreso. Cosa è cambiato nello spirito, nei programmi e nell'azione del vostro gruppo?

È bene fare alcune precisazioni. Sinistra Italiana non è ancora nata. Bensì a partire da Cosmopolitica, un'assemblea straordinaria con oltre 3500 persone da tutt'Italia. che si è svolta a Roma il 19/20/21 febbraio 2016 abbiamo dato inizio al percorso costituente di una nuova forza politica. Un cammino di dialogo, analisi e progettazione, che ha visto impegnati da nord a sud tantissima gente, un percorso costituente che dopo un anno, avrà il suo primo momento di sintesi dal 17 e 19 Febbraio 2017 con il Congresso nazionale fondativo.
Per questo in Sinistra Italiana non ci sono le ceneri di Sinistra Ecologia e Libertà, ma donne e uomini che provengono da tantissime esperienze diverse che credono sia necessario costruire una forza politica moderna, radicata, democratica ed innovativa che difenda le ragioni dei più deboli e che si batta per una società pienamente equa e libera.
Avete fatto una scelta di campo coraggiosa, senza farvi attrarre dalle sirene del Partito Democratico. Perché, a vostro avviso, questo che vede Daniele de Gennaro candidato Sindaco può essere un progetto vincente? E cosa vi differenzia dal PD cittadino? Perché un elettore di sinistra dovrebbe scegliere voi e non loro?
Non siamo mai stati abituati a ragionare in termini di progetti vincenti, ma di progetti necessari, chiari, trasparenti. La nostra storia politica locale si è sempre contraddistinta per non essere mai venuta meno alle nostre idee. Non abbiamo mai cavalcato l'onda del compromesso o la logica del "peso dei voti". Non abbiamo mai fatto scelte comode, siamo orgogliosi di dire che non ci siamo mai venduti al miglior offerente. Il progetto di Daniele De Gennaro non è nato nelle stanze di partito o al tavolo di qualche bar di paese. Ciò che ci ha unito e ci ha fatto conoscere come persone impegnate in politica sono stati i temi, le vertenze, la pratica politica sul campo. E quando un progetto nasce così, non può che avere vita lunghissima, perché non c'è nessun padre padrone, ma la gente. Non sappiamo ancora se il progetto di coalizione sarà vincente, saranno gli elettori a deciderlo, ma possiamo dire con certezza che è la miglior coalizione possibile per la nostra città, perché vera, trasparente, con idee chiare e rivolte alle fasce più deboli. Un progetto libero e partecipato. Per quanto riguarda le differenze fra noi e il PD cittadino credo che chiunque presti un poco d'attenzione a quello che accade sul territorio ne possa trovare a bizzeffe. Esplicitarle da me, che sono Segretario di una delle due sezioni e quindi assolutamente parziale, pare un po' scorretto. Sicuramente c'è un diverso modo di essere presenti sul territorio, di creare percorsi e relazioni con pezzi di società civile che sono un enorme valore aggiunto per il paese, specie in un momento storico come questo, in cui la disaffezione per la politica è massima. Siamo stati in piazza in questi anni, tante volte, siamo stati nelle associazioni, non ci siamo mai chiusi nelle nostre stanze che, a dir la verità, per alcuni mesi non abbiamo neppure avuto. E però non è mai venuta meno la voglia e la necessità di stare in mezzo alla gente per farsi carico delle istanze di una comunità. Personalmente spero che si possa aprire una nuova fase a sinistra. Nel nostro piccolo a Giovinazzo abbiamo iniziato a percorrerla attraverso un appello a tutte le donne e gli uomini per costruire e rilanciare un progetto di sinistra unita che sappia ripartire dal basso, dalla gente e non dalle carriere dei dirigenti.

Cinque anni di Tommaso Depalma. La vostra coalizione ha intrapreso la strada dell'ascolto della problematiche dal basso, sentendo anche la voce dei giovani che sono andati via. Che quadro si è fatto di questa città dopo l'ultimo quinquennio?

Il quadro non è assolutamente positivo. Ricorderemo l'amministrazione Depalma per essere riuscita a compiere una grande rivoluzione: far passare normali e necessarie azioni di gestione e amministrazione della città come opere grandiose. Potrei citare tanti esempi, ma mi limito all'area di sgambettamento per cani come soluzione al grande problema delle cacche per strada, o alla sostituzione dei semafori con rotatorie, per terminare ai grandi psuedospot di valorizzazione turistica (vedi giro d'Italia, o il già dimenticato festival del primitivo nel periodo natalizio) che dovevano rilanciare la nostra città. Sono passati altri 5 anni e come con le precedenti amministrazioni non abbiamo ancora risolto il nodo cruciale del nostro paese: che cosa siamo? Siamo un paese turistico? Agricolo? Commerciale? Perché uno deve investire su Giovinazzo? Su che cosa puntiamo? Diciamo che l'amministrazione Depalma ha provato a fare di tutto un po', e alla fine non ha fatto niente, o ciò che ha fatto lo ha lasciato incompiuto. Abbiamo una disoccupazione che è ai massimi storici, una fuga delle nuove generazioni, un paese che non regge il confronto con il territorio circostante perché si è continuato a pensare che bastava uno splendido centro storico e qualche buon ristorante/pub per attirare turismo, posti di lavoro ed economia. Non hanno sbloccato nulla per quanto riguarda le coste, dopo averci parlato per mesi di un grandioso progetto di casette che avrebbero creato un Summer Village sul Lungomare di Ponente. Insomma tanto fare per fare, ma poca sostanza e lungimiranza. Però una cosa l'hanno fatta: eravamo una comunità molto unita e grazie al loro modo di confrontarsi, hanno sdoganato l' insulto, l'offesa e il rancore, hanno dilaniato una comunità. La loro eredità sarà questa: aver lasciato una città più divisa che mai.

Ci dice tre cose concrete che vorreste realizzare per Giovinazzo se foste voi a governare?

Le nostra priorità saranno: lotta alle disuguaglianze, lavoro e ambiente. Questo lo si fa in particolar modo con una programmazione urbanistica puntuale che punti subito ad un modello di sviluppo ecosostenibile e sposti l'asse dalla cementificazione selvaggia, che è anche e soprattutto usurpo delle risorse di tutti per la speculazione di alcuni, alla valorizzazione delle bellezze e delle necessità dal paese. Partiamo da qui e a Giovinazzo scopriremo che si può fare anche altro; si può investire sui servizi alla persona, si possono recuperare i frutti di una bellezza che è enorme ed appartiene sia alla comunità, che alla storia del paese. Ce ne sono di esperienze positive in campo culturale, imprenditoriale, cooperativistico, agricolo e artigianale a Giovinazzo, che si sono fatte largo nonostante la mancanza di spazi pubblici, di un urbanistica adeguata, di una città a misura di tutti. Immaginiamo cosa si possa fare con un'Amministrazione attenta a questi bisogni, un' amministrazione che provi a riscattare davvero e per tutti il Vittorio Emanuele, a bonificare completamente le Ex A.F.P. e non solo per spot. Immaginiamo cosa si possa fare con un'amministrazione che magari non si faccia scappare da sotto il naso i finanziamenti e le opportunità che pur ci sono in questa nostra regione.

Nella vostra coalizione ci sono anche tanti cattolici, mentre voi siete gli eredi della cultura e delle idee comuniste. Avete trovato difficoltà nel conciliare alcune differenti vedute, penso ad alcuni aspetti della morale e dell'etica individuale, ad esempio, che spesso hanno diviso questi due mondi?

Quando si pensa ai cattolici e agli uomini di sinistra, purtroppo si continua a pensare a Don Camillo e Peppone, dimenticando che il muro di Berlino è caduto nel lontano 1989 e che tutto il mondo è cambiato. Con il mondo cattolico non ci incontriamo oggi, ma eravamo insieme già dal 2001 nelle strade di Genova per protestare contro le politiche della globalizzazione e contro le ingiustizie del neoliberismo. Su tutti i temi economici, sviluppo, lotta alla disuguaglianza, impegno all'accoglienza oggi condividiamo tantissime analisi e soluzioni da adottare. Le più grandi differenze restano nel campo dell'etica, ma non accade di rado che proprio su questi temi anche al nostro interno spesso ci siano differenze, forse perché in molti dimenticano che molte donne e uomini di sinistra sono anche cattolici.

Segretario, i vostri avversari politici asseriscono che lei viva all'ombra di Nico Bavaro, attuale coordinatore regionale ed esponente di spicco del partito a Giovinazzo. Cosa ci dice per far cambiare loro idea?

Nel nostro movimento politico, chi ci conosce lo sa bene, non esistono primi attori e/o comparse. Siamo un gruppo unito che condivide insieme tutto il percorso. Nessuno fa ombra a nessuno, ma tutti insieme illuminiamo la strada che vogliamo perseguire. Nico è una persona preziosa per la nostra sezione, per la sua esperienza, per il suo ruolo ma soprattutto per la sua straordinaria umanità. Premesso tutto ciò, le posso garantire che nelle nostre assemblee aperte a tutti gli iscritti e simpatizzanti, il voto di Nico vale uno, quanto quello di ciascun compagno. Quando accettai di diventare coordinatore di SEL chiesi a tutti di essere coordinatori con me ed è una sfida che porto avanti da 5 anni, perché bisogna smettere di identificare i partiti, ovvero comunità plurali portatrici di idee complesse, con un leader. In questi anni abbiamo lavorato insieme per costruire un gruppo unito in cui ognuno è importante e insostituibile solo nelle logica del gruppo.

Le facciamo una domanda fatta ad altri uomini politici della città in precedenza: chi strapperebbe alla o alle coalizioni avverse? C'è un uomo o una donna che godono della sua stima e che vorrebbe con voi?

Approfitto di questa domanda per chiarire un concetto che mi sta a cuore.
In un mondo sempre più spinto verso l'individualismo e che è sempre più impegnato a guardare il recinto del proprio giardino, qualsiasi persona che si impegna con onestà, senza doppi fini, per la comunità attraverso l'impegno politico, ha la mia stima. Ogni politico/a, è bene ricordarlo, è innanzitutto un uomo e una donna, con la propria storia, la propria vita, i propri limiti. Per questo non ho mai visto l'avversario politico come un nemico da distruggere a tutti i costi, da insultare o da mettere in cattiva luce, ma una persona con cui dibattere, confrontarmi, protestare anche duramente, ma sempre per cercare la soluzione migliore ai problemi della nostra città. Dalle altre coalizioni non strapperei nessuno, forse mi ripeto, ma per noi un partito non è una squadra di fantacalcio, si sta insieme e si fa politica insieme se si condividono gli stessi progetti. Diversamente parliamo solo di cartelli elettorali, gente che pur di vincere e arrivare al potere mette su fantomatiche liste e listarelle che nulla hanno a che fare con gli interessi dei cittadini.

Chiusura di rito… Quale sarebbe per Sinistra Italiana un risultato elettorale importante e cosa considerereste un flop?

Ovviamente Daniele de Gennaro Sindaco, il resto è un flop.
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