
Vita di città
Movida e programmazione estiva: una bella pagina di democrazia in Consiglio comunale
Preoccupa il tentativo di mettere pressione sul tessuto economico cittadino di gruppi mafiosi. Bene il confronto a più voci e l'unità (almeno a parole) mostrata dall'assise
Giovinazzo - sabato 29 marzo 2025
Bella pagina di democrazia celebrata ieri sera, 28 marzo, in Aula "Pignatelli". Il Consiglio comunale ha trattato quale unico punto all'ordine del giorno i provvedimenti da prendere per la gestione dell'intera stagione estiva e per quella che comunemente viene chiamata movida.
Al dibattito moderato dal presidente Francesco Cervone, ha partecipato Roberto Covolo, che a Bari ha avuto un ruolo importante nel processo di confronto e regolamentazione della vita notturna soprattutto nel quartiere Umbertino. Presenti in assemblea anche il comandante della Polizia Locale, Vito Bovino, ed il luogotenente della locale stazione dei Carabinieri, Ruggiero Filannino, due uomini chiave nella gestione dell'ordine pubblico.
IL QUADRO CRIMINALE ATTUALE IN CITTÀ
L'assise si è aperta con l'intervento significativo del criminologo ed esperto di dinamiche mafiose in Puglia, Domenico Mortellaro, il quale ha in massima sintesi spiegato tre aspetti fondamentali per affrontare seriamente un dibattito di questo tipo. In primis, Mortellaro ha ricordato come la proliferazione di locali pubblici abbia attirato l'attenzione e gli appetiti della malavita barese, che peraltro, grazie a luogotenenti del posto, sin dal 2016 lucrava a Giovinazzo grazie allo smercio di sostanze stupefacenti oltre un milione di euro. In secondo luogo, non vi sono più operanti sul territorio cittadino le famiglie che hanno caratterizzato almeno un trentennio della scena criminale locale e quindi dal vicino quartiere San Pio, con oltre 80 famiglie che sostanzialmente vivono grazie al commercio di droga, è semplicissimo arrivi sui litorali, nel centro cittadino e nelle zone della movida, una manovalanza in grado di esercitare pressione su tutto il territorio. E poi c'è un aspetto non ultimo e affatto trascurabile: a Giovinazzo le forze dell'ordine sono poche numericamente. Impegnate, ben guidate, ma in numero risicato per far fronte ad una copertura territoriale che, soprattutto in estate, vorrebbe mezzi e uomini superiori rispetto a quanto concesso sinora dal Prefetto.
Mortellaro, forte dei suoi studi, ha infine lanciato un monito: attenzione a questa stagione, perché i prodromi di mesi difficili ci sono stati tutti sin dal Capodanno in piazza (in cui un gruppetto di "forestieri" baresi hanno di fatto creato scompiglio con bombe carta). Un segno di spavalderia spicciola ma significativa, un forte messaggio diretto a più destinatari, dagli esercenti alle istituzioni, per finire alle forze dell'ordine. Giovinazzo fa gola e ci sono forze pronte ad invaderla con fiumi di droga e soprattutto a comandare anche sulle attività commerciali.
LE RICHIESTE DEL COMITATO DI CITTADINI
A rappresentare le istanze dei residenti in fatto di quiete pubblica, questione parallela a quella dell'arrivo della malavita, c'era Rocco Depalo, il quale ha espresso perplessità sulla gestione della passata stagione estiva, chiedendo all'amministrazione comunale un giro di vite e maggiori controlli sui locali soprattutto a Ponente, dove il conflitto tra esercenti e residenti si è fatto sempre più aspro. La volontà dei cittadini riunitisi in comitato è di pungolare costantemente l'amministrazione comunale affinché venga fatto rispettare il regolamento sulla zonizzazione acustica. Depalo è stato chiaro: occorrono maggiori controlli sul rispetto del regolamento, bisogna evitare deroghe, è assolutamente necessaria una tutela del sonno e del riposo dei residenti, visto come autentico diritto alla salute. Qualcuno tra gli esercenti, abbagliato dalla possibilità di far soldi facili, durante la scorsa estate ha dimenticato qualche regola base e dal comitato quest'anno non vi saranno sconti per nessuno, con possibili forti azioni legali. Bene l'impresa - è il messaggio -, ma non si possono calpestare i diritti di chi vive 365 giorni l'anno alcune zone della città, da Ponente a Levante, passando per il centro storico.
IL PIANO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Il sindaco Michele Sollecito ha sin da subito specificato che l'assemblea riunitasi era chiamata a ragionare non solo su problematiche legate alla sicurezza ed all'inquinamento acustico, ma anche a partecipare ad un piano complesso ed articolato per ospitare i grandi eventi che caratterizzano la bella stagione.
Sollecito ha raccontato tutta la sua preoccupazione sulla possibile pressione criminale sull'imprenditoria cittadina, che non sarà lasciata sola - è stata la sottolineatura - dalla Giunta da lui guidata. Sollecito sotto questo aspetto ha chiesto l'unità di tutte le forze democratiche presenti in città e nell'intera assise, che deve ritrovarsi compatta su tematiche di grande importanza, non lasciando soli eventualmente gli imprenditori che dovessero (come accaduto purtroppo in un recente passato) subire intimidazioni di qualsiasi genere. I clan - è la sua idea da tempo - devono stare lontani da Giovinazzo, se si è in tanti da una parte, generalmente cambiano aria.
Il problema è in realtà più complesso ed occorre che da Bari, dalle stanze della Prefettura e della Questura, capiscano una volta per tutte che Giovinazzo in estate non è Giovinazzo in inverno e che la crescita esponenziale in chiave turistica merita maggiore attenzione per l'aspetto sicurezza da parte delle istituzioni sovracomunali. Il sindaco ha altresì annunciato la possibilità di provare a concedere deroghe agli orari per mettere musica, con distinzioni a seconda delle aree della città, annunciando una regolamentazione che entri nel dettaglio e guardi alla singola attività. Deroghe generalizzate saranno comunque concesse in occasione dei fine settimana agostani e della festa patronale.
A questo link le linee guida e le strategie messe in campo dal Comune in fatto di accoglienza, parcheggi, viabilità, gestione eventi e sicurezza.
IL DIBATTITO IN PILLOLE
I Consiglieri comunali Nando Depalo per Sinistra Italiana e Girolamo Capurso per PrimaVera Alternativa hanno spiegato la posizione dei loro partiti, ponendo sul piatto del confronto politico la loro disponibilità a collaborare per trovare soluzioni condivise. Per SI e PVA è tuttavia fondamentale contemperare le esigenze di residenti ed imprenditori, evitando però di ripetere gli errori del recente passato. E poi la richiesta di non confondere la "malamovida", il mordi e fuggi, il caos con un turismo che invece deve essere incentivato ulteriormente dopo i buoni risultati, un turismo "alto", che ha bisogno di relax, di cultura, di assaporare buona cucina e godersi a pieno il mare di una delle perle della Puglia adriatica. L'una si scontra con l'altra, due modi di vedere la crescita cittadina che appaiono, ad oggi incompatibili.
Giusta, a nostro avviso, la sottolineatura del consigliere di "Con", Nicola Turturro, sull'assenza delle associazioni di categoria dei commercianti ed esercenti. Un buco nero, oggettivamente incomprensibile, in un dibattito franco e pacato, che potrebbe partorire buoni risultati. A Daniela Sala per Forza Giovinazzo il compito di rimarcare ulteriormente la necessità di un approccio costruttivo degli imprenditori dei locali pubblici, come accaduto a Bari. Impossibile che non si carichino di responsabilità, impossibile che non abbiano sentito la necessità di presentare sinora un loro piano di autoregolamentazione. Per Antonella Carlucci di Città del Sole, infine, "Giovinazzo può e deve essere un modello di turismo responsabile". L'auspicio è che davvero ogni tassello vada a comporre un puzzle complesso e che l'immagine che ne esca sia bella da vedersi all'esterno.
Al dibattito moderato dal presidente Francesco Cervone, ha partecipato Roberto Covolo, che a Bari ha avuto un ruolo importante nel processo di confronto e regolamentazione della vita notturna soprattutto nel quartiere Umbertino. Presenti in assemblea anche il comandante della Polizia Locale, Vito Bovino, ed il luogotenente della locale stazione dei Carabinieri, Ruggiero Filannino, due uomini chiave nella gestione dell'ordine pubblico.
IL QUADRO CRIMINALE ATTUALE IN CITTÀ
L'assise si è aperta con l'intervento significativo del criminologo ed esperto di dinamiche mafiose in Puglia, Domenico Mortellaro, il quale ha in massima sintesi spiegato tre aspetti fondamentali per affrontare seriamente un dibattito di questo tipo. In primis, Mortellaro ha ricordato come la proliferazione di locali pubblici abbia attirato l'attenzione e gli appetiti della malavita barese, che peraltro, grazie a luogotenenti del posto, sin dal 2016 lucrava a Giovinazzo grazie allo smercio di sostanze stupefacenti oltre un milione di euro. In secondo luogo, non vi sono più operanti sul territorio cittadino le famiglie che hanno caratterizzato almeno un trentennio della scena criminale locale e quindi dal vicino quartiere San Pio, con oltre 80 famiglie che sostanzialmente vivono grazie al commercio di droga, è semplicissimo arrivi sui litorali, nel centro cittadino e nelle zone della movida, una manovalanza in grado di esercitare pressione su tutto il territorio. E poi c'è un aspetto non ultimo e affatto trascurabile: a Giovinazzo le forze dell'ordine sono poche numericamente. Impegnate, ben guidate, ma in numero risicato per far fronte ad una copertura territoriale che, soprattutto in estate, vorrebbe mezzi e uomini superiori rispetto a quanto concesso sinora dal Prefetto.
Mortellaro, forte dei suoi studi, ha infine lanciato un monito: attenzione a questa stagione, perché i prodromi di mesi difficili ci sono stati tutti sin dal Capodanno in piazza (in cui un gruppetto di "forestieri" baresi hanno di fatto creato scompiglio con bombe carta). Un segno di spavalderia spicciola ma significativa, un forte messaggio diretto a più destinatari, dagli esercenti alle istituzioni, per finire alle forze dell'ordine. Giovinazzo fa gola e ci sono forze pronte ad invaderla con fiumi di droga e soprattutto a comandare anche sulle attività commerciali.
LE RICHIESTE DEL COMITATO DI CITTADINI
A rappresentare le istanze dei residenti in fatto di quiete pubblica, questione parallela a quella dell'arrivo della malavita, c'era Rocco Depalo, il quale ha espresso perplessità sulla gestione della passata stagione estiva, chiedendo all'amministrazione comunale un giro di vite e maggiori controlli sui locali soprattutto a Ponente, dove il conflitto tra esercenti e residenti si è fatto sempre più aspro. La volontà dei cittadini riunitisi in comitato è di pungolare costantemente l'amministrazione comunale affinché venga fatto rispettare il regolamento sulla zonizzazione acustica. Depalo è stato chiaro: occorrono maggiori controlli sul rispetto del regolamento, bisogna evitare deroghe, è assolutamente necessaria una tutela del sonno e del riposo dei residenti, visto come autentico diritto alla salute. Qualcuno tra gli esercenti, abbagliato dalla possibilità di far soldi facili, durante la scorsa estate ha dimenticato qualche regola base e dal comitato quest'anno non vi saranno sconti per nessuno, con possibili forti azioni legali. Bene l'impresa - è il messaggio -, ma non si possono calpestare i diritti di chi vive 365 giorni l'anno alcune zone della città, da Ponente a Levante, passando per il centro storico.
IL PIANO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Il sindaco Michele Sollecito ha sin da subito specificato che l'assemblea riunitasi era chiamata a ragionare non solo su problematiche legate alla sicurezza ed all'inquinamento acustico, ma anche a partecipare ad un piano complesso ed articolato per ospitare i grandi eventi che caratterizzano la bella stagione.
Sollecito ha raccontato tutta la sua preoccupazione sulla possibile pressione criminale sull'imprenditoria cittadina, che non sarà lasciata sola - è stata la sottolineatura - dalla Giunta da lui guidata. Sollecito sotto questo aspetto ha chiesto l'unità di tutte le forze democratiche presenti in città e nell'intera assise, che deve ritrovarsi compatta su tematiche di grande importanza, non lasciando soli eventualmente gli imprenditori che dovessero (come accaduto purtroppo in un recente passato) subire intimidazioni di qualsiasi genere. I clan - è la sua idea da tempo - devono stare lontani da Giovinazzo, se si è in tanti da una parte, generalmente cambiano aria.
Il problema è in realtà più complesso ed occorre che da Bari, dalle stanze della Prefettura e della Questura, capiscano una volta per tutte che Giovinazzo in estate non è Giovinazzo in inverno e che la crescita esponenziale in chiave turistica merita maggiore attenzione per l'aspetto sicurezza da parte delle istituzioni sovracomunali. Il sindaco ha altresì annunciato la possibilità di provare a concedere deroghe agli orari per mettere musica, con distinzioni a seconda delle aree della città, annunciando una regolamentazione che entri nel dettaglio e guardi alla singola attività. Deroghe generalizzate saranno comunque concesse in occasione dei fine settimana agostani e della festa patronale.
A questo link le linee guida e le strategie messe in campo dal Comune in fatto di accoglienza, parcheggi, viabilità, gestione eventi e sicurezza.
IL DIBATTITO IN PILLOLE
I Consiglieri comunali Nando Depalo per Sinistra Italiana e Girolamo Capurso per PrimaVera Alternativa hanno spiegato la posizione dei loro partiti, ponendo sul piatto del confronto politico la loro disponibilità a collaborare per trovare soluzioni condivise. Per SI e PVA è tuttavia fondamentale contemperare le esigenze di residenti ed imprenditori, evitando però di ripetere gli errori del recente passato. E poi la richiesta di non confondere la "malamovida", il mordi e fuggi, il caos con un turismo che invece deve essere incentivato ulteriormente dopo i buoni risultati, un turismo "alto", che ha bisogno di relax, di cultura, di assaporare buona cucina e godersi a pieno il mare di una delle perle della Puglia adriatica. L'una si scontra con l'altra, due modi di vedere la crescita cittadina che appaiono, ad oggi incompatibili.
Giusta, a nostro avviso, la sottolineatura del consigliere di "Con", Nicola Turturro, sull'assenza delle associazioni di categoria dei commercianti ed esercenti. Un buco nero, oggettivamente incomprensibile, in un dibattito franco e pacato, che potrebbe partorire buoni risultati. A Daniela Sala per Forza Giovinazzo il compito di rimarcare ulteriormente la necessità di un approccio costruttivo degli imprenditori dei locali pubblici, come accaduto a Bari. Impossibile che non si carichino di responsabilità, impossibile che non abbiano sentito la necessità di presentare sinora un loro piano di autoregolamentazione. Per Antonella Carlucci di Città del Sole, infine, "Giovinazzo può e deve essere un modello di turismo responsabile". L'auspicio è che davvero ogni tassello vada a comporre un puzzle complesso e che l'immagine che ne esca sia bella da vedersi all'esterno.