Vita di città
È morto Lucio, il gatto che ha commosso Giovinazzo
Il triste annuncio dalle volontarie che lo hanno curato amorevolmente
Giovinazzo - lunedì 3 maggio 2021
Aveva commosso tutta Giovinazzo, fino a spingere molti alla mobilitazione per sostenere costosi esami e cure che avrebbero potuto rappresentare l'ultimo tentativo di tenerlo in vita.
Il gatto Lucio, amatissimo dopo che anche GiovinazzoViva si era occupata della sua storia, non ce l'ha fatta. La Fip, malattia felina, nei giorni scorsi lo aveva portato ad avere una infiammazione polmonare ed al peritoneo con versamento addominale. Per lui non c'è stato nulla da fare.
Il rossino col pelo morbido e gli occhi verdi magnetici non c'è più, ennesima storia triste di un periodo storico sfortunato. Un periodo in cui anche l'amore verso gli animali, quello che mettono in campo ogni giorno ad ogni ora le volontarie de I Felini di Giovinazzo, sembra non bastare.
Gatto Lucio è stato salutato con la benedizione di fra' Andrea del Convento dei Cappuccini di Giovinazzo, che ha «portato Dio» nei nuovi locali dove ha sede l'associazione che da anni si batte sul territorio per la salvaguardia delle colonie feline e dei randagi. Un'opera meritoria che meriterebbe ben altro sostegno.
Lucio resterà invece, come accadde per Peo, il bellissimo incrocio tra un europeo ed un norvegese dei boschi che per anni ha vissuto nei pressi della chiesetta del Padre Eterno nell'agro tra Giovinazzo e Terlizzi, il simbolo della possibile unione tra uomini e Creato, del rispetto tra gli uni e gli altri, esattamente nel senso francescano del termine.
Lucio ora corre libero da cateteri e pannolini. E saperlo così è l'unica grande consolazione.
Il gatto Lucio, amatissimo dopo che anche GiovinazzoViva si era occupata della sua storia, non ce l'ha fatta. La Fip, malattia felina, nei giorni scorsi lo aveva portato ad avere una infiammazione polmonare ed al peritoneo con versamento addominale. Per lui non c'è stato nulla da fare.
Il rossino col pelo morbido e gli occhi verdi magnetici non c'è più, ennesima storia triste di un periodo storico sfortunato. Un periodo in cui anche l'amore verso gli animali, quello che mettono in campo ogni giorno ad ogni ora le volontarie de I Felini di Giovinazzo, sembra non bastare.
Gatto Lucio è stato salutato con la benedizione di fra' Andrea del Convento dei Cappuccini di Giovinazzo, che ha «portato Dio» nei nuovi locali dove ha sede l'associazione che da anni si batte sul territorio per la salvaguardia delle colonie feline e dei randagi. Un'opera meritoria che meriterebbe ben altro sostegno.
Lucio resterà invece, come accadde per Peo, il bellissimo incrocio tra un europeo ed un norvegese dei boschi che per anni ha vissuto nei pressi della chiesetta del Padre Eterno nell'agro tra Giovinazzo e Terlizzi, il simbolo della possibile unione tra uomini e Creato, del rispetto tra gli uni e gli altri, esattamente nel senso francescano del termine.
Lucio ora corre libero da cateteri e pannolini. E saperlo così è l'unica grande consolazione.