Cronaca
Morte di Gennaro Del Giudice ed altre tre persone: sequestrati due padiglioni del Policlinico di Bari
L'ipotesi di reato per alcuni dirigenti ė di omissione in atti d'ufficio per non aver effettuato una bonifica contro la legionella
Giovinazzo - mercoledì 25 novembre 2020
7.01
Tutto era partito dalla morte del giovinazzese Gennaro Del Giudice, padre del Consigliere comunale Gianni, deceduto nel giugno 2018. L'ipotesi era quella di una vittima provocata dal batterio della legionella.
Nella giornata di ieri, 24 novembre, la tragica vicenda che ha riguardato un nostro concittadino ha avuto una svolta. I Nas hanno infatti posto sotto sequestro (con facoltà d'uso, fondamentale soprattutto in questo periodo emergenziale, contrariamente a quanto aveva chiesto la Procura della Repubblica) due padiglioni del Policlinico di Bari, l'Asclepios ed il Chini, ipotizzando a carico del direttore generale Giovanni Migliore e di altre quattro persone il concorso in omissione di atti d'ufficio e la morte come conseguenza di altro delitto. Il decreto è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, Giuseppe Debenedittis.
I dirigenti del polo ospedaliero del capoluogo di regione, avrebbero, secondo la tesi accusatoria, omesso di effettuare una accurata bonifica, ordinata peraltro dal Dipartimento di Prevenzione della ASL Bari.
Tra il giugno 2018 e l'agosto 2020 sarebbero deceduti per il medesimo motivo Gennaro Del Giudice, Francesca Nuzzolese, Domenico Martiradonna e Vincenzo Ficco, con analisi su di loro che avevano confermato la presenza del batterio killer.
La direzione del Policlinico nelle scorse ore si è affidata al «lavoro della magistratura convinta di poter dimostrare la correttezza del proprio operato».
Dopo la notifica dell'ordinanza, la Procura della Repubblica di Bari ha chiesto al Gip di fissare un termine entro cui dovrà essere effettuata la bonifica dei reparti, sebbene essa possa comportare la sospensione temporanea delle attività sanitarie all'interno degli stabili. Possibile, se le operazioni dovessero essere iniziate nelle prossime ore, che tutto possa tornare alla normalità entro quattro o cinque giorni.
Soddisfatto del provvedimento il Consigliere comunale giovinazzese Gianni Del Giudice, colpito in uno degli affetti più cari e che non ha mai smesso di lottare grazie alla consulenza dell'avvocato Mario Malcangi di Trani.
Nella giornata di ieri, 24 novembre, la tragica vicenda che ha riguardato un nostro concittadino ha avuto una svolta. I Nas hanno infatti posto sotto sequestro (con facoltà d'uso, fondamentale soprattutto in questo periodo emergenziale, contrariamente a quanto aveva chiesto la Procura della Repubblica) due padiglioni del Policlinico di Bari, l'Asclepios ed il Chini, ipotizzando a carico del direttore generale Giovanni Migliore e di altre quattro persone il concorso in omissione di atti d'ufficio e la morte come conseguenza di altro delitto. Il decreto è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, Giuseppe Debenedittis.
I dirigenti del polo ospedaliero del capoluogo di regione, avrebbero, secondo la tesi accusatoria, omesso di effettuare una accurata bonifica, ordinata peraltro dal Dipartimento di Prevenzione della ASL Bari.
Tra il giugno 2018 e l'agosto 2020 sarebbero deceduti per il medesimo motivo Gennaro Del Giudice, Francesca Nuzzolese, Domenico Martiradonna e Vincenzo Ficco, con analisi su di loro che avevano confermato la presenza del batterio killer.
La direzione del Policlinico nelle scorse ore si è affidata al «lavoro della magistratura convinta di poter dimostrare la correttezza del proprio operato».
Dopo la notifica dell'ordinanza, la Procura della Repubblica di Bari ha chiesto al Gip di fissare un termine entro cui dovrà essere effettuata la bonifica dei reparti, sebbene essa possa comportare la sospensione temporanea delle attività sanitarie all'interno degli stabili. Possibile, se le operazioni dovessero essere iniziate nelle prossime ore, che tutto possa tornare alla normalità entro quattro o cinque giorni.
Soddisfatto del provvedimento il Consigliere comunale giovinazzese Gianni Del Giudice, colpito in uno degli affetti più cari e che non ha mai smesso di lottare grazie alla consulenza dell'avvocato Mario Malcangi di Trani.