Vita di città
Mons. Martella: «Famiglia e scuola generatrici di futuro»
Conclusa ieri la tre giorni sulle Politiche Sociali
Giovinazzo - venerdì 3 luglio 2015
00.47
Lo hanno chiamato "Una Città coesa" ed è stato il più importante evento annuale in tema di Politiche Sociali.
Si è trattato di una sorta di stati generali della solidarietà e di quanti si occupano di quel settore. A fare da padrone di casa l'Assessore al ramo del Comune di Giovinazzo, Michele Sollecito. Ieri ultimo giorno di incontri, con due ospiti di eccezione: Monsignor Luigi Martella, Vescovo della Diocesi Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi, e Renato De Scisciolo, Coordinatore regionale della Federazione Antiracket Italiana.
Monsignor Martella, alla presenza degli alunni e dei docenti del Liceo Classico-Scientifico "Matteo Spinelli" e di buona parte dell'associazionismo cattolico cittadino, si è soffermato sul ruolo delle agenzie educative nella società moderna. In particolar modo ha evidenziato come «quel che siamo da adulti lo eravamo da bambini, ma abbiamo solo perfezionato il nostro percorso. Un percorso - ha poi rimarcato - che non può prescindere dall'educazione ricevuta in famiglia ed a scuola. Famiglia e scuola - ha poi scandito - sono generatrici di futuro, plasmano l'essere umano del domani ed è fondamentale che esse dialoghino e si completino».
Il riferimento del Vescovo salentino è a quelle volte in cui «la scuola si sforza di colmare le lacune formative all'interno della famiglia, ma non sempre può riuscirvi». Per Monsignor Martella, però, è di fondamentale importanza l'ascolto e le risposte che si danno ai giovani, in ogni contesto in cui l'individuo può crescere, siano essi laici o cattolici. Famiglia, scuola, chiesa, associazionismo sono dunque un "unicum" che può e deve plasmare una società migliore, una società in cui la parola solidarietà sia centrale.
E se Papa Francesco ha ribadito nel suo recente viaggio apostolico a Torino come tra i gruppi di "esclusi" della società moderna ci siano i figli, che oggi non si fanno più, Don Luigi Martella, pur non entrando nello specifico di temi etici tanto discussi in questo momento storico, si è però soffermato su due parole importanti: educazione e formazione. «Troppo spesso - ha detto ad una platea attenta - questi due termini sono stati confusi negli ultimi anni. Ed invece - ha concluso - sono due termini complementari, che corrono su binari paralleli. Bisogna essere formatori sì, ma anche educatori e l'educazione non può prescindere da una buona formazione».
Parte finale dell'incontro-dibattito dedicato a Renato De Scisciolo, Coordinatore pugliese della Federazione Antiracket, perno essenziale proprio per l'apertura di uno sportello ad hoc a Giovinazzo, come ricordato dall'Assessore Sollecito.
Proprio Sollecito aveva in precedenza posto degli interrogativi con risposta implicita: «Si può creare a Giovinazzo una rete tra Comune, associazioni, Consulte e realtà cattoliche e laiche per istituire una sorta di programma triennale delle Politiche Sociali?».
E la risposta questa volta l'ha data una tre giorni che è servita al confronto su più settori della solidarietà, dall'assistenza agli ammalati all'accoglienza degli immigrati, dalla formazione delle nuove generazioni all'ascolto per le famiglie in difficoltà. Si può e si deve programmare qualcosa del genere, lo ribadiamo con forza da queste pagine, col coinvolgimento di tutti, politica in testa. Decisioni condivise che non potranno che far bene ad una Giovinazzo che sa essere solidale in tanti modi e che, come tante realtà del Mezzogiorno italiano, sa convivere con le problematiche di una crisi economica che morde, fa paura, ma non piega la volontà di star vicini e far fronte comune per aiutare i più deboli.
Ieri sera la chiusura è stata affidata ai ragazzi della IV A del Liceo "Spinelli", che hanno messo in scena "I Cavalieri", spettacolo teatrale tratto dall'omonima commedia di Aristofane, per la regia della giovane Irene Caccavo.
Si è trattato di una sorta di stati generali della solidarietà e di quanti si occupano di quel settore. A fare da padrone di casa l'Assessore al ramo del Comune di Giovinazzo, Michele Sollecito. Ieri ultimo giorno di incontri, con due ospiti di eccezione: Monsignor Luigi Martella, Vescovo della Diocesi Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi, e Renato De Scisciolo, Coordinatore regionale della Federazione Antiracket Italiana.
Monsignor Martella, alla presenza degli alunni e dei docenti del Liceo Classico-Scientifico "Matteo Spinelli" e di buona parte dell'associazionismo cattolico cittadino, si è soffermato sul ruolo delle agenzie educative nella società moderna. In particolar modo ha evidenziato come «quel che siamo da adulti lo eravamo da bambini, ma abbiamo solo perfezionato il nostro percorso. Un percorso - ha poi rimarcato - che non può prescindere dall'educazione ricevuta in famiglia ed a scuola. Famiglia e scuola - ha poi scandito - sono generatrici di futuro, plasmano l'essere umano del domani ed è fondamentale che esse dialoghino e si completino».
Il riferimento del Vescovo salentino è a quelle volte in cui «la scuola si sforza di colmare le lacune formative all'interno della famiglia, ma non sempre può riuscirvi». Per Monsignor Martella, però, è di fondamentale importanza l'ascolto e le risposte che si danno ai giovani, in ogni contesto in cui l'individuo può crescere, siano essi laici o cattolici. Famiglia, scuola, chiesa, associazionismo sono dunque un "unicum" che può e deve plasmare una società migliore, una società in cui la parola solidarietà sia centrale.
E se Papa Francesco ha ribadito nel suo recente viaggio apostolico a Torino come tra i gruppi di "esclusi" della società moderna ci siano i figli, che oggi non si fanno più, Don Luigi Martella, pur non entrando nello specifico di temi etici tanto discussi in questo momento storico, si è però soffermato su due parole importanti: educazione e formazione. «Troppo spesso - ha detto ad una platea attenta - questi due termini sono stati confusi negli ultimi anni. Ed invece - ha concluso - sono due termini complementari, che corrono su binari paralleli. Bisogna essere formatori sì, ma anche educatori e l'educazione non può prescindere da una buona formazione».
Parte finale dell'incontro-dibattito dedicato a Renato De Scisciolo, Coordinatore pugliese della Federazione Antiracket, perno essenziale proprio per l'apertura di uno sportello ad hoc a Giovinazzo, come ricordato dall'Assessore Sollecito.
Proprio Sollecito aveva in precedenza posto degli interrogativi con risposta implicita: «Si può creare a Giovinazzo una rete tra Comune, associazioni, Consulte e realtà cattoliche e laiche per istituire una sorta di programma triennale delle Politiche Sociali?».
E la risposta questa volta l'ha data una tre giorni che è servita al confronto su più settori della solidarietà, dall'assistenza agli ammalati all'accoglienza degli immigrati, dalla formazione delle nuove generazioni all'ascolto per le famiglie in difficoltà. Si può e si deve programmare qualcosa del genere, lo ribadiamo con forza da queste pagine, col coinvolgimento di tutti, politica in testa. Decisioni condivise che non potranno che far bene ad una Giovinazzo che sa essere solidale in tanti modi e che, come tante realtà del Mezzogiorno italiano, sa convivere con le problematiche di una crisi economica che morde, fa paura, ma non piega la volontà di star vicini e far fronte comune per aiutare i più deboli.
Ieri sera la chiusura è stata affidata ai ragazzi della IV A del Liceo "Spinelli", che hanno messo in scena "I Cavalieri", spettacolo teatrale tratto dall'omonima commedia di Aristofane, per la regia della giovane Irene Caccavo.