Cronaca
«Mi dia un attimo la chiave». Attenti alla nuova truffa: come funziona
Occhio al raggiro della raccomandata, a Giovinazzo c'è una nuova tipologia di truffa. Ecco cosa è successo
Giovinazzo - martedì 12 marzo 2024
L'imbroglio delle chiavi. È l'ultimo raggiro ai danni di vittime ignare che si aggiunge all'elenco delle truffe. Già sei, sinora, i casi registrati a Giovinazzo, da gennaio a marzo. Il modus operandi, tutto sommato, è sempre lo stesso. I malviventi fanno leva sulla distrazione e sull'ingenuità delle persone, in particolare se anziane.
Basta un attimo per mettere a segno il colpo e andarsene via con la chiave della porta d'ingresso. In tutti i casi, infatti, due finti portalettere, dopo aver suonato al citofono comunicando l'arrivo di una raccomandata da firmare, «inseriscono dei pezzi in plastica nel cilindro della cassetta della posta - ha spiegato l'esperto in sicurezza Giuseppe Piperis - spiegando alle vittime di avere imbucato il plico all'interno». Il tentativo di aprire la cassetta, naturalmente, non va mai a buon fine. «Ed è in quest'istante - ha detto il tecnico serraturiere - che i banditi si fanno consegnare le chiavi», per fingere di tendere una mano alla vittima. Un errore fatale. Tempo pochi attimi e i due balordi «riescono a fare un calco della serratura o a fotografarla riproducendo fedelmente la chiave del malcapitato per poter entrare indisturbati». Ad agire due giovani: il primo ha il compito di distrarre la vittima con la scusa della chiave, il secondo di agire, cercando subito di entrare in casa.
«In due casi - ha concluso Piperis - i banditi avevano già manomesso la serratura della porta d'ingresso, senza riuscire ad entrare». I malviventi non risparmiano nessuno, ma è ovvio che siano gli anziani ad essere presi di mira. Le tecniche impiegate dai criminali sono davvero tante, e purtroppo sono in tanti a cascarci.
Basta un attimo per mettere a segno il colpo e andarsene via con la chiave della porta d'ingresso. In tutti i casi, infatti, due finti portalettere, dopo aver suonato al citofono comunicando l'arrivo di una raccomandata da firmare, «inseriscono dei pezzi in plastica nel cilindro della cassetta della posta - ha spiegato l'esperto in sicurezza Giuseppe Piperis - spiegando alle vittime di avere imbucato il plico all'interno». Il tentativo di aprire la cassetta, naturalmente, non va mai a buon fine. «Ed è in quest'istante - ha detto il tecnico serraturiere - che i banditi si fanno consegnare le chiavi», per fingere di tendere una mano alla vittima. Un errore fatale. Tempo pochi attimi e i due balordi «riescono a fare un calco della serratura o a fotografarla riproducendo fedelmente la chiave del malcapitato per poter entrare indisturbati». Ad agire due giovani: il primo ha il compito di distrarre la vittima con la scusa della chiave, il secondo di agire, cercando subito di entrare in casa.
«In due casi - ha concluso Piperis - i banditi avevano già manomesso la serratura della porta d'ingresso, senza riuscire ad entrare». I malviventi non risparmiano nessuno, ma è ovvio che siano gli anziani ad essere presi di mira. Le tecniche impiegate dai criminali sono davvero tante, e purtroppo sono in tanti a cascarci.