Religioni
Mese Mariano a Giovinazzo concluso da Mons. Cornacchia
Ieri sera la celebrazione eucaristica in Concattedrale
Giovinazzo - sabato 1 giugno 2024
Si è concluso ieri, 31 maggio, il Mese Mariano a Giovinazzo, scandito da un articolato programma liturgico nella Concattedrale di Santa Maria Assunta, culminato nella celebrazione eucaristica solenne presieduta da Monsignor Domenico Cornacchia, vescovo della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, alla presenza di tutte le confraternite ed i pii sodalizi cittadini.
Accolto da padre Francesco Depalo, amministratore della Concattedrale, Sua Eccellenza ha ribadito l'importanza della Madonna per la cristianità, il senso profondo del suo essere Madre e farsi strumento, giovanissima, di Dio. Non Madre in grande evidenza del Figlio di Dio, ma umile ancella capace di correre da Elisabetta per attendere la nascita di Giovanni il Battista, colui che anticipò agli uomini le liete novella, l'arrivo in mezzo a noi dell'Agnello di Dio.
La Madonna, detta delle Grazie per la sua infinita misericordia ed il grande amore verso noi umili figli oranti, è - ha ricordato Mons. Cornacchia - la "Madonna dell'attesa", per citare don Tonino Bello. È la prescelta che attende la volontà di Dio, è la prescelta che si fa piccola che "si nasconde" quasi nonostante l'annuncio dell'arcangelo Gabriele. Ed è la donna dell'attesa perché in quei nove mesi ha «ruminato nel suo cuore, nel suo grembo, nel suo animo quel grande Mistero che cresceva in lei».
Dio si è fatto così uomo, come noi, attraverso una mamma, come tutti noi abbiamo e perciò - ha ribadito il prelato - «a Lei bisogna rivolgere tutte le nostre preghiere, amandola come ciascuno di noi ama la propria madre che ci ha dato la vita». Quella vita che, dopo angosce e dolori, Maria ci restituisce sempre. Ancora e poi ancora.
Si è chiuso così il Mese Mariano in Concattedrale, un mese denso di spiritualità autentica, di riflessioni colte scaturite dalla lettura di Luigi Maria Grignion de Montfort, fondatore della Compagnia di Maria e delle Figlie della Sapienza, che hanno saputo arrivare a tutti, come nell'intento primario dei pastori padre Francesco Depalo e padre Pasquale Rago. Non sono però chiusi i festeggiamenti per la Madonna delle Grazie, che invece culmineranno sabato prossimo, 8 giugno, con la processione per le strade della città.
Accolto da padre Francesco Depalo, amministratore della Concattedrale, Sua Eccellenza ha ribadito l'importanza della Madonna per la cristianità, il senso profondo del suo essere Madre e farsi strumento, giovanissima, di Dio. Non Madre in grande evidenza del Figlio di Dio, ma umile ancella capace di correre da Elisabetta per attendere la nascita di Giovanni il Battista, colui che anticipò agli uomini le liete novella, l'arrivo in mezzo a noi dell'Agnello di Dio.
La Madonna, detta delle Grazie per la sua infinita misericordia ed il grande amore verso noi umili figli oranti, è - ha ricordato Mons. Cornacchia - la "Madonna dell'attesa", per citare don Tonino Bello. È la prescelta che attende la volontà di Dio, è la prescelta che si fa piccola che "si nasconde" quasi nonostante l'annuncio dell'arcangelo Gabriele. Ed è la donna dell'attesa perché in quei nove mesi ha «ruminato nel suo cuore, nel suo grembo, nel suo animo quel grande Mistero che cresceva in lei».
Dio si è fatto così uomo, come noi, attraverso una mamma, come tutti noi abbiamo e perciò - ha ribadito il prelato - «a Lei bisogna rivolgere tutte le nostre preghiere, amandola come ciascuno di noi ama la propria madre che ci ha dato la vita». Quella vita che, dopo angosce e dolori, Maria ci restituisce sempre. Ancora e poi ancora.
Si è chiuso così il Mese Mariano in Concattedrale, un mese denso di spiritualità autentica, di riflessioni colte scaturite dalla lettura di Luigi Maria Grignion de Montfort, fondatore della Compagnia di Maria e delle Figlie della Sapienza, che hanno saputo arrivare a tutti, come nell'intento primario dei pastori padre Francesco Depalo e padre Pasquale Rago. Non sono però chiusi i festeggiamenti per la Madonna delle Grazie, che invece culmineranno sabato prossimo, 8 giugno, con la processione per le strade della città.