Vita di città
Marta Foglio tra le prime ultraottantenni vaccinate a Giovinazzo: «Sto bene, non c'è da aver paura»
La donna ha ricevuto la prima dose Pfizer a Bitonto
Giovinazzo - giovedì 25 febbraio 2021
06.00
Aveva acquistato notorietà a Giovinazzo negli ultimi anni per le sue deliziose ricette per preparare dolci fatti in casa. Ieri, 24 febbraio, nonna Marta Foglio si è recata a Bitonto per ricevere la prima dose di vaccino Pfizer che aveva prenotato grazie al servizio offerto dalla Farmacia Fiore ad inizio mese. Il richiamo lo farà il 17 marzo prossimo.
«Sto bene - ci ha subito detto quando l'abbiamo raggiunta telefonicamente dopo essere rientrata a casa accompagnata da sui figlio Nicola Depalo, in forza al Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Molfetta - e voglio dire subito che non c'è da aver paura. Si ha un leggero dolore al braccio in cui ti iniettano la dose. Poi niente più, almeno per ora...».
Sull'efficienza del servizio messo in piedi dalla ASL Bari, spesso oggetto di polemiche, l'83enne giovinazzese non ha dubbi: «Ho atteso poco - ci ha raccontato Marta Foglio - e la dottoressa che mi ha vaccinato è stata gentilissima, mi ha tranquillizzata e mi ha spiegato tutto ciò che poteva accadere. Poi mi hanno trattenuto un quarto d'ora circa, casomai si fosse verificata una reazione, e quindi mi hanno lasciata andare». Ed è dunque pronta a tornare a sfornare sin da oggi i suoi manicaretti che fanno la gioia di parenti e amici.
Marta insomma è serena, sembra quasi più preoccupata per il suo piede che le ha dato noia negli ultimi tempi, ma ci ha mostrato forza d'animo ed uno sguardo speranzoso verso il futuro: «Quello che è successo in quest'ultimo anno - ha ammesso la dolce nonnina - è quasi come la guerra, da cui la mia generazione ha saputo rialzarsi. Siete giovani e avete in tanti casi istruzione e talento e vi rialzerete meglio di noi, perché avete anche tanti strumenti che noi non avevamo».
E se tutto questo non dovesse bastare, la signora Foglio ha una ricetta infallibile: «Io sono credente - ci ha confidato con un sorriso benevolo percepibile anche attraverso il telefono - e ci sono nonni che, come me, pregano tanto per i giovani. Ecco, io prego molto e so che qualcuno lassù ci ascolterà. Ne usciremo e lo faremo presto», è stata la sua chiusa che lanciamo come messaggio di speranza anche per i nostri lettori.
«Sto bene - ci ha subito detto quando l'abbiamo raggiunta telefonicamente dopo essere rientrata a casa accompagnata da sui figlio Nicola Depalo, in forza al Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Molfetta - e voglio dire subito che non c'è da aver paura. Si ha un leggero dolore al braccio in cui ti iniettano la dose. Poi niente più, almeno per ora...».
Sull'efficienza del servizio messo in piedi dalla ASL Bari, spesso oggetto di polemiche, l'83enne giovinazzese non ha dubbi: «Ho atteso poco - ci ha raccontato Marta Foglio - e la dottoressa che mi ha vaccinato è stata gentilissima, mi ha tranquillizzata e mi ha spiegato tutto ciò che poteva accadere. Poi mi hanno trattenuto un quarto d'ora circa, casomai si fosse verificata una reazione, e quindi mi hanno lasciata andare». Ed è dunque pronta a tornare a sfornare sin da oggi i suoi manicaretti che fanno la gioia di parenti e amici.
Marta insomma è serena, sembra quasi più preoccupata per il suo piede che le ha dato noia negli ultimi tempi, ma ci ha mostrato forza d'animo ed uno sguardo speranzoso verso il futuro: «Quello che è successo in quest'ultimo anno - ha ammesso la dolce nonnina - è quasi come la guerra, da cui la mia generazione ha saputo rialzarsi. Siete giovani e avete in tanti casi istruzione e talento e vi rialzerete meglio di noi, perché avete anche tanti strumenti che noi non avevamo».
E se tutto questo non dovesse bastare, la signora Foglio ha una ricetta infallibile: «Io sono credente - ci ha confidato con un sorriso benevolo percepibile anche attraverso il telefono - e ci sono nonni che, come me, pregano tanto per i giovani. Ecco, io prego molto e so che qualcuno lassù ci ascolterà. Ne usciremo e lo faremo presto», è stata la sua chiusa che lanciamo come messaggio di speranza anche per i nostri lettori.