Cronaca
Maestra aggredita, la solidarietà arriva anche dall'On. Francesca Galizia
La parlamentare 5 Stelle: «È nella scuola che si insegna la legalità e dove si fa prevenzione»
Giovinazzo - sabato 16 giugno 2018
0.21
Il caso della maestra aggredita è divenuto giustamente un caso nazionale, approdato anche sui banchi di Montecitorio.
Dopo l'Amministrazione comunale e PrimaVera Alternativa, è giunta anche la solidarietà a insegnante e dirigente scolastico da parte dell'On. Francesca Galizia, giovinazzese eletta alla Camera dei Deputati nelle fila del Movimento 5 Stelle.
La parlamentare pentastellata cita il Mahatma Gandhi: «"La non violenza è la più grande forza a disposizione del genere umano. È più potente della più micidiale arma che l'ingegno umano possa inventare"» ed aggiunge al dibattito sull'episodio la sua stima e comprensione per le educatrici, da tempo oggetto di invettive: «Esprimo la mia solidarietà e vicinanza alla maestra aggredita da una mamma di un alunno della scuola "Don Saverio Bavaro" di Giovinazzo - scrive -. Non posso che condannare questo grave gesto di violenza e come genitore sento il dovere di ricordare a tutti che noi siamo l'esempio per i nostri figli e che le nostre azioni influiscono sulla loro crescita ed educazione.
La scuola - ha proseguito Francesca Galizia - è poi il secondo luogo, dopo la famiglia, in cui si forma la personalità dei nostri figli e dovrebbe fornire gli strumenti necessari per crescere culturalmente, psicologicamente e socialmente, acquisire un certo grado di responsabilità e autonomia e soprattutto formare alla cittadinanza e alla vita democratica. La scuola è apprendimento, ma soprattutto è educazione per la crescita civile. È nella scuola che si insegna la legalità e dove si fa prevenzione».
Infine la deputata 5 Stelle non lesina una stoccata agli Esecutivi precedenti a quello giallo-verde formato dal suo partito e dalla Lega e propone una chiave di lettura per il futuro di un settore fondamentale per la crescita dell'Italia che verrà: «In questi anni i Governi hanno abbandonato la scuola - è la presa di posizione netta -, riducendo al minimo la spesa e mettendo gli insegnanti in difficoltà con riforme che hanno messo a dura prova il loro lavoro. Occorre un'azione politica concreta che restituisca dignità agli insegnanti e che riqualifichi la scuola come agenzia educativa».
Dopo l'Amministrazione comunale e PrimaVera Alternativa, è giunta anche la solidarietà a insegnante e dirigente scolastico da parte dell'On. Francesca Galizia, giovinazzese eletta alla Camera dei Deputati nelle fila del Movimento 5 Stelle.
La parlamentare pentastellata cita il Mahatma Gandhi: «"La non violenza è la più grande forza a disposizione del genere umano. È più potente della più micidiale arma che l'ingegno umano possa inventare"» ed aggiunge al dibattito sull'episodio la sua stima e comprensione per le educatrici, da tempo oggetto di invettive: «Esprimo la mia solidarietà e vicinanza alla maestra aggredita da una mamma di un alunno della scuola "Don Saverio Bavaro" di Giovinazzo - scrive -. Non posso che condannare questo grave gesto di violenza e come genitore sento il dovere di ricordare a tutti che noi siamo l'esempio per i nostri figli e che le nostre azioni influiscono sulla loro crescita ed educazione.
La scuola - ha proseguito Francesca Galizia - è poi il secondo luogo, dopo la famiglia, in cui si forma la personalità dei nostri figli e dovrebbe fornire gli strumenti necessari per crescere culturalmente, psicologicamente e socialmente, acquisire un certo grado di responsabilità e autonomia e soprattutto formare alla cittadinanza e alla vita democratica. La scuola è apprendimento, ma soprattutto è educazione per la crescita civile. È nella scuola che si insegna la legalità e dove si fa prevenzione».
Infine la deputata 5 Stelle non lesina una stoccata agli Esecutivi precedenti a quello giallo-verde formato dal suo partito e dalla Lega e propone una chiave di lettura per il futuro di un settore fondamentale per la crescita dell'Italia che verrà: «In questi anni i Governi hanno abbandonato la scuola - è la presa di posizione netta -, riducendo al minimo la spesa e mettendo gli insegnanti in difficoltà con riforme che hanno messo a dura prova il loro lavoro. Occorre un'azione politica concreta che restituisca dignità agli insegnanti e che riqualifichi la scuola come agenzia educativa».