Enti locali
Lotta alle mafie, ora c’è una legge regionale
Presentato il testo su "Legalità, Memoria e Impegno"
Giovinazzo - venerdì 7 novembre 2014
16.29
Il presidente Nichi Vendola e Guglielmo Minervini, assessore regionale alle Politiche Giovanili, Cittadinanza Sociale e Legalità, hanno presentato presso il Palazzo della Regione una nuova legge per arginare i fenomeni mafiosi, denominata "Legalità, Memoria e Impegno". Alla presentazione hanno partecipato anche Tonio Dell'Olio, responsabile del settore internazionale di Libera ed il giovinazzese Cosmo Damiano Stufano, coordinatore regionale di Avviso Pubblico.
Il testo di legge è composto da 16 articoli che disciplinano l'intervento dell'Ente regionale in 5 aree tematiche differenti: si va dagli interventi per l'educazione, la formazione e la ricerca in materia di legalità, a quelli di sostegno alla cittadinanza attiva ed alla promozione della legalità presso le imprese, passando per l'incentivazione delle politiche locali per la legalità e il contrasto al crimine organizzato. Infine sono previsti ulteriori interventi per la valorizzazione di beni immobili e aziende confiscati alla criminalità organizzata e quelli a sostegno alle vittime di mafia, della criminalità organizzata, del terrorismo e del dovere. Importante il riferimento al cosiddetto "rating di legalità per le imprese", che in soldoni è una premialità prevista nell'accesso ai finanziamenti pubblici per incentivare le aziende ad operare nel rispetto dei principi di legalità. Di grande rilievo è anche l'istituzione di un fondo regionale per la valorizzazione dei beni e delle aziende confiscate alle organizzazioni criminali, e di altre azioni che consolidano l'esperienza maturata attraverso l'iniziativa regionale "Libera il Bene". Punto nodale di questa legge è l'adozione di una disciplina organica in materia di protezione e sostegno ai familiari delle vittime della mafia, di cui fino ad oggi la Regione Puglia era priva.
Guglielmo Minervini ha voluto ricordare l'origine di questo testo, redatto gratuitamente da diversi professionisti e volontari impegnati nella lotta alle mafie, sottolineando l'esigenza di contrastare fenomeni mafiosi in rapida espansione dalla Capitanata al Salento: «Attraverso questa legge – ha precisato l'esponente del Partito Democratico - si intende realizzare un sistema integrato di interventi per la diffusione della cultura della legalità e della pace, con particolare riferimento alle giovani generazioni, per la promozione dell'impegno contro ogni forma di criminalità e per il contrasto ad ogni fenomeno di infiltrazione del crimine organizzato nel tessuto sociale ed economico regionale».
La Regione Puglia, così come altre regioni italiane, è chiamata quindi ad instillare quella serie di "anticorpi" che permettano al tessuto sociale buono di contrastare l'avanzata della criminalità, facendo fiorire il senso della legalità soprattutto tra le giovani generazioni.
Il testo di legge è composto da 16 articoli che disciplinano l'intervento dell'Ente regionale in 5 aree tematiche differenti: si va dagli interventi per l'educazione, la formazione e la ricerca in materia di legalità, a quelli di sostegno alla cittadinanza attiva ed alla promozione della legalità presso le imprese, passando per l'incentivazione delle politiche locali per la legalità e il contrasto al crimine organizzato. Infine sono previsti ulteriori interventi per la valorizzazione di beni immobili e aziende confiscati alla criminalità organizzata e quelli a sostegno alle vittime di mafia, della criminalità organizzata, del terrorismo e del dovere. Importante il riferimento al cosiddetto "rating di legalità per le imprese", che in soldoni è una premialità prevista nell'accesso ai finanziamenti pubblici per incentivare le aziende ad operare nel rispetto dei principi di legalità. Di grande rilievo è anche l'istituzione di un fondo regionale per la valorizzazione dei beni e delle aziende confiscate alle organizzazioni criminali, e di altre azioni che consolidano l'esperienza maturata attraverso l'iniziativa regionale "Libera il Bene". Punto nodale di questa legge è l'adozione di una disciplina organica in materia di protezione e sostegno ai familiari delle vittime della mafia, di cui fino ad oggi la Regione Puglia era priva.
Guglielmo Minervini ha voluto ricordare l'origine di questo testo, redatto gratuitamente da diversi professionisti e volontari impegnati nella lotta alle mafie, sottolineando l'esigenza di contrastare fenomeni mafiosi in rapida espansione dalla Capitanata al Salento: «Attraverso questa legge – ha precisato l'esponente del Partito Democratico - si intende realizzare un sistema integrato di interventi per la diffusione della cultura della legalità e della pace, con particolare riferimento alle giovani generazioni, per la promozione dell'impegno contro ogni forma di criminalità e per il contrasto ad ogni fenomeno di infiltrazione del crimine organizzato nel tessuto sociale ed economico regionale».
La Regione Puglia, così come altre regioni italiane, è chiamata quindi ad instillare quella serie di "anticorpi" che permettano al tessuto sociale buono di contrastare l'avanzata della criminalità, facendo fiorire il senso della legalità soprattutto tra le giovani generazioni.