Eventi e cultura
Lo sguardo sul mondo di Michele Marolla nella mostra "Libere Assonanze"
Resterà aperta sino a sabato 9 luglio in Sala San Felice
Giovinazzo - giovedì 7 luglio 2022
Trenta foto di cui sette di grande formato sono il contenuto della mostra fotografica Libere Assonanze del giornalista Michele Marolla, allestita nella sala San Felice nel centro storico di Giovinazzo.
La personale propone una serie di foto scattate dal noto giornalista che poggiano su pannelli legati tra loro con un cordino bianco, a formare un delicato incrocio. Il professionista, scrittore cultore della comunicazione qual è Michele Marolla, personalità del nostro territorio in ambito culturale, ci ha condotto per mano con cordialità condividendo con noi la sua passione per la fotografia, che cammina da sempre di pari passo con la grande passione per lo scrivere, osservare, scoprire e comprendere la realtà circostante.
Per lui la comunicazione ha occupato grande spazio nella vita, quarantaquattro anni di giornalismo da professionista e adesso eccolo qui, a reinventarsi.
La mostra fotografica, curata nel suo allestimento originale dalla giovane Miriam Massari, titolare di un'attività in cui la lettura e i libri vivono di spazi pieni di contenuto, racchiusa in una serie d'iniziative dal titolo "Giovinazzo...che accoglie", è stata promossa dalla Consulta della Cultura in collaborazione con il Circolo Leonardo rappresentato in sala San Felice da Dino Soranna.
Comunicare attraverso le foto è un'attività creativa che è riuscita bene al giornalista emerge quale attento osservatore della realtà, di quelli che possono essere definiti luoghi della quotidianità, del viaggio, della voglia di conoscere e dei ricordi. Il tutto nella precisa volontà di condividere queste sue sensazioni con il visitatore che osserva e legge le foto, poi su un pannello bianco cerca il titolo da abbinare alla foto in un gioco partecipato di lettura e decodificazione della stessa foto e del messaggio che trasmette/suscita. Le sue macchine semiprofessionali, due Canon e una Fuji compatta, sono state gli strumenti utilizzati unitamente al cellulare molto utile nel "cogliere l'attimo".
La passione per la fotografia è attiva da quando il giornalista aveva diciotto anni e da allora l'ha sempre coltivata in maniera amatoriale. «Ho pensato di creare assonanza tra il fotografo e il visitatore - ci ha detto Michele Marolla -. Ogni foto lancia un messaggio che è mio, chi osserva può ritrovare lo stesso messaggio o scoprirne un altro che diventerà proprio di ogni spettatore che lo decodificherà. Ho pensato di ritrarre in foto la bellezza della quotidianità, di elementi semplici che a qualcuno possono sembrare banali ma che per me hanno un significato. Ecco il fuoco d'artificio con quel rosso intenso misto al giallo che qualcuno ha pensato fosse l'immagine del virus del covid; oppure un tulipano visto dall'alto, fotografato a distanza ravvicinata, quindici centimetri di distanza, da elemento naturale qual è così proposto può sembrare un elemento pittorico astratto. Le tre foto poste nella stessa direzione: la passeggiata sulla spiaggia di Milano Marittima, il binario della salina di Cervia e la foto della passerella sulla sabbia, divenuta locandina, indicano la strada da fare, il percorso che ognuno di noi deve fare partendo dalla terra ferma verso l'infinito».
La visita alla mostra fotografica, in cui lo stesso autore ci ha accompagnato con cordialità, è stata gradevole perché ci ha permesso di osservare quanta bellezza si può trovare anche in un piccolo elemento della natura e come ogni particolare possa assumere un significato sia per il fotografo sia per chi osserva. La foto di un cancello posto sul niente, inizialmente può dare l'idea di inutilità, di una scelta incomprensibile perché porta a chiedersi: perché è stato collocato lì? A che serve? Per il fotografo ha il suo significato e per ogni visitatore ne assumerà uno differente. La natura in un paesaggio suggestivo ha rievocato nel fotografo il ricordo di un bel viaggio nelle Highlands scozzesi in cui un intenso raggio di sole va sul cucuzzolo della montagna e lo buca.
La mostra fotografica, aperta al pubblico fino a sabato 9 luglio dalle ore 19.30 alle ore 21.30, merita una visita che fornirà al visitatore tanti spunti osservando la realtà. Spunti utili ad emozionarsi e perché no a fantasticare.
La personale propone una serie di foto scattate dal noto giornalista che poggiano su pannelli legati tra loro con un cordino bianco, a formare un delicato incrocio. Il professionista, scrittore cultore della comunicazione qual è Michele Marolla, personalità del nostro territorio in ambito culturale, ci ha condotto per mano con cordialità condividendo con noi la sua passione per la fotografia, che cammina da sempre di pari passo con la grande passione per lo scrivere, osservare, scoprire e comprendere la realtà circostante.
Per lui la comunicazione ha occupato grande spazio nella vita, quarantaquattro anni di giornalismo da professionista e adesso eccolo qui, a reinventarsi.
La mostra fotografica, curata nel suo allestimento originale dalla giovane Miriam Massari, titolare di un'attività in cui la lettura e i libri vivono di spazi pieni di contenuto, racchiusa in una serie d'iniziative dal titolo "Giovinazzo...che accoglie", è stata promossa dalla Consulta della Cultura in collaborazione con il Circolo Leonardo rappresentato in sala San Felice da Dino Soranna.
Comunicare attraverso le foto è un'attività creativa che è riuscita bene al giornalista emerge quale attento osservatore della realtà, di quelli che possono essere definiti luoghi della quotidianità, del viaggio, della voglia di conoscere e dei ricordi. Il tutto nella precisa volontà di condividere queste sue sensazioni con il visitatore che osserva e legge le foto, poi su un pannello bianco cerca il titolo da abbinare alla foto in un gioco partecipato di lettura e decodificazione della stessa foto e del messaggio che trasmette/suscita. Le sue macchine semiprofessionali, due Canon e una Fuji compatta, sono state gli strumenti utilizzati unitamente al cellulare molto utile nel "cogliere l'attimo".
La passione per la fotografia è attiva da quando il giornalista aveva diciotto anni e da allora l'ha sempre coltivata in maniera amatoriale. «Ho pensato di creare assonanza tra il fotografo e il visitatore - ci ha detto Michele Marolla -. Ogni foto lancia un messaggio che è mio, chi osserva può ritrovare lo stesso messaggio o scoprirne un altro che diventerà proprio di ogni spettatore che lo decodificherà. Ho pensato di ritrarre in foto la bellezza della quotidianità, di elementi semplici che a qualcuno possono sembrare banali ma che per me hanno un significato. Ecco il fuoco d'artificio con quel rosso intenso misto al giallo che qualcuno ha pensato fosse l'immagine del virus del covid; oppure un tulipano visto dall'alto, fotografato a distanza ravvicinata, quindici centimetri di distanza, da elemento naturale qual è così proposto può sembrare un elemento pittorico astratto. Le tre foto poste nella stessa direzione: la passeggiata sulla spiaggia di Milano Marittima, il binario della salina di Cervia e la foto della passerella sulla sabbia, divenuta locandina, indicano la strada da fare, il percorso che ognuno di noi deve fare partendo dalla terra ferma verso l'infinito».
La visita alla mostra fotografica, in cui lo stesso autore ci ha accompagnato con cordialità, è stata gradevole perché ci ha permesso di osservare quanta bellezza si può trovare anche in un piccolo elemento della natura e come ogni particolare possa assumere un significato sia per il fotografo sia per chi osserva. La foto di un cancello posto sul niente, inizialmente può dare l'idea di inutilità, di una scelta incomprensibile perché porta a chiedersi: perché è stato collocato lì? A che serve? Per il fotografo ha il suo significato e per ogni visitatore ne assumerà uno differente. La natura in un paesaggio suggestivo ha rievocato nel fotografo il ricordo di un bel viaggio nelle Highlands scozzesi in cui un intenso raggio di sole va sul cucuzzolo della montagna e lo buca.
La mostra fotografica, aperta al pubblico fino a sabato 9 luglio dalle ore 19.30 alle ore 21.30, merita una visita che fornirà al visitatore tanti spunti osservando la realtà. Spunti utili ad emozionarsi e perché no a fantasticare.