Cronaca
Liquido infiammabile su un balcone di via Trieste, s'indaga
Non vi sono danni all'interno dell'appartamento, dove sorgerà una struttura di accoglienza per minorenni
Giovinazzo - mercoledì 10 aprile 2019
21.45
È di origine dolosa il tentativo d'incendio che nella tarda serata di ieri ha investito il balcone al primo piano di un appartamento situato in via Trieste, dove sorgerà una struttura di accoglienza per minorenni. L'episodio si è verificato intorno alle ore 23.00.
Alla vista delle fiamme, alcuni residenti hanno allertato il numero gratuito 112 e sul posto sono arrivati i Carabinieri della locale Stazione, appurando che non vi erano danni all'interno dell'immobile. Si presume che i malfattori, dopo essersi arrampicati su un pluviale o lungo i tubi del gas, raggiungendo il balcone al primo piano, abbiano tentato di appiccare il rogo dopo aver gettato del liquido infiammabile.
Sull'episodio (il cui movente resta tutto da appurare, nda) i militari dell'Arma stanno alacremente lavorando. Il danno provocato è stato, appunto, limitato. Ma è il gesto che, naturalmente, ha dell'inquietante, contro una struttura che si occuperà del recupero di minori, offrendo sostegno nel percorso evolutivo. Ed è proprio sul gesto che gli investigatori stanno cercando, e anche rapidamente, di fare chiarezza.
Fitto è il riserbo sui passi che le indagini stanno muovendo. Sembra scontato però, che la prima cosa che gli inquirenti hanno fatto è stata quella di accertare se in via Trieste fossero presenti o meno delle telecamere di videosorveglianza. Impianti che, naturalmente, potrebbero aiutare ad imprimere una svolta.
Alla vista delle fiamme, alcuni residenti hanno allertato il numero gratuito 112 e sul posto sono arrivati i Carabinieri della locale Stazione, appurando che non vi erano danni all'interno dell'immobile. Si presume che i malfattori, dopo essersi arrampicati su un pluviale o lungo i tubi del gas, raggiungendo il balcone al primo piano, abbiano tentato di appiccare il rogo dopo aver gettato del liquido infiammabile.
Sull'episodio (il cui movente resta tutto da appurare, nda) i militari dell'Arma stanno alacremente lavorando. Il danno provocato è stato, appunto, limitato. Ma è il gesto che, naturalmente, ha dell'inquietante, contro una struttura che si occuperà del recupero di minori, offrendo sostegno nel percorso evolutivo. Ed è proprio sul gesto che gli investigatori stanno cercando, e anche rapidamente, di fare chiarezza.
Fitto è il riserbo sui passi che le indagini stanno muovendo. Sembra scontato però, che la prima cosa che gli inquirenti hanno fatto è stata quella di accertare se in via Trieste fossero presenti o meno delle telecamere di videosorveglianza. Impianti che, naturalmente, potrebbero aiutare ad imprimere una svolta.