Attualità
Libera chiama a raccolta i giovinazzesi contro le mafie
Ieri sera la "Marcia della Responsabilità" e le riflessioni in Sala San Felice
Giovinazzo - domenica 26 maggio 2024
15.29
C'era l'associazionismo locale accanto al Presidio Libera di Giovinazzo, ieri sera, 25 maggio, per la "Marcia della Responsabilità". Una risposta forte dopo gli attentati del 24 aprile che hanno provato a mettere in ginocchio due attività commerciali a Ponente.
Con loro i giovanissimi e le giovanissime scout, il sindaco Michele Sollecito, il presidente del Consiglio comunale Francesco Cervone, il criminologo Domenico Mortellaro (uno dei locali devastati dalle fiamme è di famiglia sebbene gestito da terzi) e soprattutto Pinuccio Fazio, papà di Michele, vittima innocente di mafia, a cui oggi è dedicata la villetta di viale Moro da cui la marcia stessa è partita.
Da tutti, in Sala San Felice (anziché in piazza San Salvatore per la pioggia) è arrivato chiaro e forte un messaggio: l'unità tra istituzioni, associazionismo e soprattutto cittadini è fondamentale per togliere il fiato ai clan che tentano, come ha ricordato Mortellaro, di prendersi porzioni di territorio nel Nord Barese. Giovinazzo deve dunque coltivare i suoi anticorpi, svilupparli, evitando di girare la testa dall'altra parte. Non esistono isole felici immuni dall'assalto criminale, ma esistono comunità capaci di mantenere la testa alta. Politica e istituzioni devono poi fare a pieno la loro parte.
Sul Molo "Costruttori di Pace" sventolano da ieri sera le bandiere che indicano la via: una società che cerca e ottiene pace al suo interno, che sconfigge prevaricazione e violenza, come auspicava don Tonino Bello, sa guardare al di là del mare cercando soluzioni a conflitti ben più grandi.
Vi raccontiamo questa serata attraverso alcuni scatti.
Con loro i giovanissimi e le giovanissime scout, il sindaco Michele Sollecito, il presidente del Consiglio comunale Francesco Cervone, il criminologo Domenico Mortellaro (uno dei locali devastati dalle fiamme è di famiglia sebbene gestito da terzi) e soprattutto Pinuccio Fazio, papà di Michele, vittima innocente di mafia, a cui oggi è dedicata la villetta di viale Moro da cui la marcia stessa è partita.
Da tutti, in Sala San Felice (anziché in piazza San Salvatore per la pioggia) è arrivato chiaro e forte un messaggio: l'unità tra istituzioni, associazionismo e soprattutto cittadini è fondamentale per togliere il fiato ai clan che tentano, come ha ricordato Mortellaro, di prendersi porzioni di territorio nel Nord Barese. Giovinazzo deve dunque coltivare i suoi anticorpi, svilupparli, evitando di girare la testa dall'altra parte. Non esistono isole felici immuni dall'assalto criminale, ma esistono comunità capaci di mantenere la testa alta. Politica e istituzioni devono poi fare a pieno la loro parte.
Sul Molo "Costruttori di Pace" sventolano da ieri sera le bandiere che indicano la via: una società che cerca e ottiene pace al suo interno, che sconfigge prevaricazione e violenza, come auspicava don Tonino Bello, sa guardare al di là del mare cercando soluzioni a conflitti ben più grandi.
Vi raccontiamo questa serata attraverso alcuni scatti.