Attualità
Levante e ciclovia: a che punto siamo?
I due cantieri avanzano con qualche intoppo
Giovinazzo - venerdì 5 febbraio 2016
10.25
Qualche incognita a Levante e qualche altra lungo la ciclovia in costruzione verso Santo Spirito.
Due dei tre grandi cantieri giovinazzesi sembrano aver incontrato qualche ostacolo. Andiamo per ordine. Sul lungomare Esercito Italiano, completata la prima parte della ciclovia, inaugurata lo scorso 27 gennaio dal campione Vincenzo Nibali, l'attenzione dei tecnici comunali è tutta puntata su piazzale Leichardt, dove gli scavi hanno fatto emergere il completamento di alcune mura, probabilmente di origine aragonese (nella foto su concessione di Roberto Russo, ndr). «Gli archeologi - ci ha fatto sapere il Sindaco, Tommaso Depalma - sono in costante contatto con il Responsabile Unico del progetto. Insieme - ha aggiunto - stanno costantemente ragguagliando la Soprintendenza Archeologica e si sta capendo il da farsi».
L'ipotesi al vaglio, secondo le indiscrezioni raccolte dal primo cittadino, è quella di un leggero cambiamento sul progetto, che porti alla valorizzazione di quelle mura. Una ipotesi, nulla più, poiché i tecnici dell'UTC e l'archeologo incaricato procedono con la massima cautela. Le prossime settimane potrebbero essere decisive.
Altro versante "caldo" sembra essere quello della pista ciclabile in direzione Santo Spirito. Il cantiere è in buona parte completato. Anche la segnaletica orizzontale lungo la ciclovia è stata apposta ed in queste ore si sta portando a termine anche questo passaggio. Per quel che concerne l'illuminazione, sono state installate decine di pali che si sono aggiunti a quelli già presenti lungo la ex strada statale 16 Adriatica in corrispondenza di alcune zone residenziali. Sono già accesi in larghi tratti e l'impatto visivo serale è di gran lunga migliorato rispetto al passato. Quasi tutti accesi, ad esempio, i lampioni dalla curva dell'ex sala ricevimenti "La Stella" fino al curvone che inizia all'altezza dell'ex Fondaco dei Guelfi. Proprio in quel punto, tuttavia, si interrompe il cordolo.
Ed è proprio questo il maggior cruccio del Sindaco che ci ha detto: «In quella zona, segnaletica orizzontale e verticale sono state realizzate, ma non ci accontentiamo. Siamo in costante contatto con l'Autorità di Bacino per verificare la possibilità di installare un cordolo più stretto e più basso, ma che serva da delimitatore». Un passaggio non da poco, visto che il tratto interessato viene dopo una curva, se si viaggia verso sud, ed è particolarmente pericoloso. Allo studio di Palazzo di Città anche la possibilità di installare dei dissuasori di velocità sul manto stradale. Forte in questo senso la richiesta dei partiti di opposizione e di tanti cittadini che non ritengono più sicura l'arteria.
Infine, a proposito di sicurezza, dopo un tavolo di confronto con i tecnici metropolitani e comunali, l'S.T.P., come riportato dalla nostra testata, con un ordine di servizio ha soppresso alcune fermate in carreggiata sud. Alcune temporaneamente, una, quella all'altezza dei Marmi Barbone, in via definitiva. Tommaso Depalma si è detto conscio del possibile disagio arrecato e ci ha voluto ribadire che «stiamo facendo il possibile affinché S.T.P. ripristini almeno alcune fermate. Sono fiducioso in tal senso - ha chiosato - poiché stiamo lavorando in sinergia per trovare soluzioni praticabili».
Due dei tre grandi cantieri giovinazzesi sembrano aver incontrato qualche ostacolo. Andiamo per ordine. Sul lungomare Esercito Italiano, completata la prima parte della ciclovia, inaugurata lo scorso 27 gennaio dal campione Vincenzo Nibali, l'attenzione dei tecnici comunali è tutta puntata su piazzale Leichardt, dove gli scavi hanno fatto emergere il completamento di alcune mura, probabilmente di origine aragonese (nella foto su concessione di Roberto Russo, ndr). «Gli archeologi - ci ha fatto sapere il Sindaco, Tommaso Depalma - sono in costante contatto con il Responsabile Unico del progetto. Insieme - ha aggiunto - stanno costantemente ragguagliando la Soprintendenza Archeologica e si sta capendo il da farsi».
L'ipotesi al vaglio, secondo le indiscrezioni raccolte dal primo cittadino, è quella di un leggero cambiamento sul progetto, che porti alla valorizzazione di quelle mura. Una ipotesi, nulla più, poiché i tecnici dell'UTC e l'archeologo incaricato procedono con la massima cautela. Le prossime settimane potrebbero essere decisive.
Altro versante "caldo" sembra essere quello della pista ciclabile in direzione Santo Spirito. Il cantiere è in buona parte completato. Anche la segnaletica orizzontale lungo la ciclovia è stata apposta ed in queste ore si sta portando a termine anche questo passaggio. Per quel che concerne l'illuminazione, sono state installate decine di pali che si sono aggiunti a quelli già presenti lungo la ex strada statale 16 Adriatica in corrispondenza di alcune zone residenziali. Sono già accesi in larghi tratti e l'impatto visivo serale è di gran lunga migliorato rispetto al passato. Quasi tutti accesi, ad esempio, i lampioni dalla curva dell'ex sala ricevimenti "La Stella" fino al curvone che inizia all'altezza dell'ex Fondaco dei Guelfi. Proprio in quel punto, tuttavia, si interrompe il cordolo.
Ed è proprio questo il maggior cruccio del Sindaco che ci ha detto: «In quella zona, segnaletica orizzontale e verticale sono state realizzate, ma non ci accontentiamo. Siamo in costante contatto con l'Autorità di Bacino per verificare la possibilità di installare un cordolo più stretto e più basso, ma che serva da delimitatore». Un passaggio non da poco, visto che il tratto interessato viene dopo una curva, se si viaggia verso sud, ed è particolarmente pericoloso. Allo studio di Palazzo di Città anche la possibilità di installare dei dissuasori di velocità sul manto stradale. Forte in questo senso la richiesta dei partiti di opposizione e di tanti cittadini che non ritengono più sicura l'arteria.
Infine, a proposito di sicurezza, dopo un tavolo di confronto con i tecnici metropolitani e comunali, l'S.T.P., come riportato dalla nostra testata, con un ordine di servizio ha soppresso alcune fermate in carreggiata sud. Alcune temporaneamente, una, quella all'altezza dei Marmi Barbone, in via definitiva. Tommaso Depalma si è detto conscio del possibile disagio arrecato e ci ha voluto ribadire che «stiamo facendo il possibile affinché S.T.P. ripristini almeno alcune fermate. Sono fiducioso in tal senso - ha chiosato - poiché stiamo lavorando in sinergia per trovare soluzioni praticabili».