Politica
Legge europea, l'On. Galizia interviene alla Camera
La parlamentare giovinazzese: «Introdotto emendamenti importanti in vari settori»
Giovinazzo - mercoledì 13 marzo 2019
La legge di delegazione europea è il passaggio formale con cui lo Stato italiano introduce nel proprio ordinamento normative di derivazione comunitaria.
Introdotto l'obbligo nel 1989, poi abrogato dalla cosiddetta legge "Buttiglione" del 2005. Il procedimento di emanazione dei decreti legislativi di attuazione delle direttive UE è stato poi regolato dalla L. 24 dicembre 2012, n. 234, la quale prevede che entro il 28 febbraio di ogni anno sia l'Esecutivo a presentare "legge di delegazione europea", alla quale può seguire un'altra legge entro il 31 luglio, in questo caso con riferimento al secondo semestre dell'anno in corso.
In Parlamento sono in discussione in questi giorni i nuovi contorni da dare alla normativa nazionale in materia e i partiti, nonostante non vi siano divisioni incolmabili, sembrano spesso su posizioni molto diverse.
Ieri, 12 marzo, sull'iter è intervenuta alla Camera dei Deputati anche Francesca Galizia del MoVimento 5 Stelle, la quale ha rimarcato come il suo partito sul disegno di legge abbia «introdotto diverse proposte emendative ed il provvedimento finale si compone di disposizioni che intervengono nei seguenti settori: libera circolazione di persone, servizi e merci, giustizia e sicurezza, trasporti, fiscalità̀, dogane e aiuti di Stato, diritto d'autore, tutela della salute umana e ambientale».
«In seno alla commissione Politiche dell'Unione europea - ha spiegato ancora dai banchi di Montecitorio - si è, in particolare, intervenuto sulla questione "Geo-blocking", espressione questa che fa riferimento a pratiche impiegate da venditori online per imporre limitazioni discriminatorie alle vendite transfrontaliere su internet. Nello specifico, l'emendamento, inserito nel corso dell'esame del provvedimento in sede referente, è volto ad impedire i blocchi geografici ingiustificati e altre forme di discriminazione basate sulla nazionalità, sul luogo di residenza o sul luogo di stabilimento dei clienti nell'ambito del mercato interno nel commercio online.
Inoltre - ha continuato Francesca Galizia - il provvedimento si occupa della designazione delle autorità competenti in merito. In particolare, l'AGCM e cioè Autorità garante della concorrenza e del mercato, viene individuato quale organismo responsabile a livello nazionale dell'adeguata ed efficace applicazione del regolamento europeo mentre, a livello comunitario, sarà il Centro nazionale della rete europea per i consumatori (ECC-NET) l'organismo competente a fornire assistenza ai consumatori, in caso di controversia tra un consumatore e un professionista, ai sensi del medesimo regolamento europeo. In altre parole, con questo intervento, si è deciso di inibire quell'insieme di pratiche con le quali i negozi online limitavano gli acquisti dei clienti che si collegavano ai siti da altri paesi dell'Unione Europea o applicavano loro condizioni di vendita diverse. Ora, per chi si trova in un paese dell'Unione Europea è possibile fare acquisti online su tutti i siti di e-commerce dei paesi dell'Unione Europea, senza essere bloccati dai venditori perché non si risiede nello stato del venditore stresso».
L'on. Galizia ha quindi rimarcato l'importanza di questi emendamenti, evidenziando come la loro risultanza «rappresenti uno strumento normativo di estrema importanza dal momento che mira ad archiviare alcune procedure di infrazione e di casi di "EU-Pilot", e cioè quelle procedure di precontenzioso che sono una sorta di dialogo informale tra Stati membri e Commissione Ue, per evitare l'apertura di un iter di infrazione vero e proprio.
Ma anche e soprattutto - ha continuato la Portavoce 5 Stelle giovinazzese - un provvedimento che serve a prevenire l'apertura di nuove procedure, garantendo la piena attuazione dei regolamenti, degli accordi internazionali e delle normative dell'Unione.
In particolare, secondo i dati più recenti forniti dal Dipartimento per le Politiche europee, il numero delle procedure a carico del nostro Paese è attualmente pari a 72, di cui 62 per violazione del diritto dell'Unione e 10 per mancato recepimento di direttive.
Numeri importanti - ha continuato Galizia -, che esigono un impegno rigoroso e puntuale. Impegno che il Movimento ha dato prova di spendere in questa legge europea, con l'obiettivo di archiviare le procedure di infrazione e restituire agli italiani quel senso di fiducia e di appartenenza europea, che è alla base di un progetto e di un'idea di Europa condivisa. E anche con la legge europea - è stata la sua chiosa - ci muoviamo in questo senso…nel senso giusto. Per questo come Movimento 5 Stelle non possiamo che esprimere parere favorevole alla legge europea».
Introdotto l'obbligo nel 1989, poi abrogato dalla cosiddetta legge "Buttiglione" del 2005. Il procedimento di emanazione dei decreti legislativi di attuazione delle direttive UE è stato poi regolato dalla L. 24 dicembre 2012, n. 234, la quale prevede che entro il 28 febbraio di ogni anno sia l'Esecutivo a presentare "legge di delegazione europea", alla quale può seguire un'altra legge entro il 31 luglio, in questo caso con riferimento al secondo semestre dell'anno in corso.
In Parlamento sono in discussione in questi giorni i nuovi contorni da dare alla normativa nazionale in materia e i partiti, nonostante non vi siano divisioni incolmabili, sembrano spesso su posizioni molto diverse.
Ieri, 12 marzo, sull'iter è intervenuta alla Camera dei Deputati anche Francesca Galizia del MoVimento 5 Stelle, la quale ha rimarcato come il suo partito sul disegno di legge abbia «introdotto diverse proposte emendative ed il provvedimento finale si compone di disposizioni che intervengono nei seguenti settori: libera circolazione di persone, servizi e merci, giustizia e sicurezza, trasporti, fiscalità̀, dogane e aiuti di Stato, diritto d'autore, tutela della salute umana e ambientale».
«In seno alla commissione Politiche dell'Unione europea - ha spiegato ancora dai banchi di Montecitorio - si è, in particolare, intervenuto sulla questione "Geo-blocking", espressione questa che fa riferimento a pratiche impiegate da venditori online per imporre limitazioni discriminatorie alle vendite transfrontaliere su internet. Nello specifico, l'emendamento, inserito nel corso dell'esame del provvedimento in sede referente, è volto ad impedire i blocchi geografici ingiustificati e altre forme di discriminazione basate sulla nazionalità, sul luogo di residenza o sul luogo di stabilimento dei clienti nell'ambito del mercato interno nel commercio online.
Inoltre - ha continuato Francesca Galizia - il provvedimento si occupa della designazione delle autorità competenti in merito. In particolare, l'AGCM e cioè Autorità garante della concorrenza e del mercato, viene individuato quale organismo responsabile a livello nazionale dell'adeguata ed efficace applicazione del regolamento europeo mentre, a livello comunitario, sarà il Centro nazionale della rete europea per i consumatori (ECC-NET) l'organismo competente a fornire assistenza ai consumatori, in caso di controversia tra un consumatore e un professionista, ai sensi del medesimo regolamento europeo. In altre parole, con questo intervento, si è deciso di inibire quell'insieme di pratiche con le quali i negozi online limitavano gli acquisti dei clienti che si collegavano ai siti da altri paesi dell'Unione Europea o applicavano loro condizioni di vendita diverse. Ora, per chi si trova in un paese dell'Unione Europea è possibile fare acquisti online su tutti i siti di e-commerce dei paesi dell'Unione Europea, senza essere bloccati dai venditori perché non si risiede nello stato del venditore stresso».
L'on. Galizia ha quindi rimarcato l'importanza di questi emendamenti, evidenziando come la loro risultanza «rappresenti uno strumento normativo di estrema importanza dal momento che mira ad archiviare alcune procedure di infrazione e di casi di "EU-Pilot", e cioè quelle procedure di precontenzioso che sono una sorta di dialogo informale tra Stati membri e Commissione Ue, per evitare l'apertura di un iter di infrazione vero e proprio.
Ma anche e soprattutto - ha continuato la Portavoce 5 Stelle giovinazzese - un provvedimento che serve a prevenire l'apertura di nuove procedure, garantendo la piena attuazione dei regolamenti, degli accordi internazionali e delle normative dell'Unione.
In particolare, secondo i dati più recenti forniti dal Dipartimento per le Politiche europee, il numero delle procedure a carico del nostro Paese è attualmente pari a 72, di cui 62 per violazione del diritto dell'Unione e 10 per mancato recepimento di direttive.
Numeri importanti - ha continuato Galizia -, che esigono un impegno rigoroso e puntuale. Impegno che il Movimento ha dato prova di spendere in questa legge europea, con l'obiettivo di archiviare le procedure di infrazione e restituire agli italiani quel senso di fiducia e di appartenenza europea, che è alla base di un progetto e di un'idea di Europa condivisa. E anche con la legge europea - è stata la sua chiosa - ci muoviamo in questo senso…nel senso giusto. Per questo come Movimento 5 Stelle non possiamo che esprimere parere favorevole alla legge europea».