Eventi e cultura
Le "Voci dalla Palestina" per riaccendere coscienze sopite
Domenica 17 marzo Sinistra Italiana Giovinazzo ha organizzato un incontro-dibattito
Giovinazzo - martedì 19 marzo 2024
Domenica sera, 17 marzo, in una Sala San Felice gremita, la Sezione di Sinistra Italiana di Giovinazzo ha permesso alle Voci dalla Palestina di Mohammad Afaneh e Iyas Jubeh e quelle dall'Italia di Claudia Lerro e Domenico Mortellaro di potersi incontrare e dialogare.
«È stato un momento importante - commentano dal direttivo -, dopo mesi di generale silenzio su quello che a tutti gli effetti è un vero e proprio Genocidio che si sta consumando sotto gli occhi di tutti, ma nel silenzio colpevole e organizzato dei media tradizionali».
Ai numeri e ad una breve disamina di quanto sta avvenendo ormai da quattro mesi sul campo, descritti per pillole da Domenico Mortellaro che moderava l'incontro, ha risposto una ricostruzione storica commossa e limpida di Mohammad Afaneh, Presidente della Comunità Palestinese di Puglia e Basilicata.
«Nelle sue parole - spiegano ancora da Sinistra Italiana - la semplicità che nessuno vuole ammettere di una "questione" - a ben guardare una oppressione - che da 70 anni vede lo Stato di Israele erodere sistematicamente, in barba a una lunga serie di Risoluzioni ONU, terra, libertà ed esistenza ad un popolo, quello Palestinese. Da Gerusalemme, in collegamento telefonico, Iyas Jubeh, giovinazzese di adozione, ha poi potuto descrivere, nella semplicità del quotidiano, le innumerevoli soppressioni di libertà e diritti che qualsiasi persona palestinese di Cisgiordania è obbligata a sopportare nel rapporto sia con una occupazione militare che ingabbia le esistenze, sia con il sistema degli avamposti e delle colonie - abusive a norma delle risoluzioni ONU. Lì, in Cisgiordania, dove anche andare a scuola o in ospedale è, nella vita di tutti i giorni, una pericolosa odissea. Lì, dove anche sperare di poter pensare ad un futuro è un gesto di enorme Resistenza».
Claudia Lerro, del Coordinamento Provinciale della Associazione Italia/Palestina, ha invece illustrato i modi, tanti e semplici, per sostenere quella che è la Causa del Popolo Palestinese. Modi, tanti e semplici, che partono innanzitutto dal non smettere di guardare quello che succede a Gaza e in Cisgiordania, dal non smettere di parlare e denunciare quanto accade utilizzando senza paura le parole precise.
«Perché - concludono da Sinistra Italiana - si arrivi quanto prima ad un cessate il fuoco permanente, perchè si interrompa la brutalità di una occupazione sconfessata da decine di interventi ufficiali delle Nazioni Unite e si possa finalmente avviare un percorso di pace in cui entrambi i contendenti siano riconosciuti al tavolo con pari diritti e pari dignità».
«È stato un momento importante - commentano dal direttivo -, dopo mesi di generale silenzio su quello che a tutti gli effetti è un vero e proprio Genocidio che si sta consumando sotto gli occhi di tutti, ma nel silenzio colpevole e organizzato dei media tradizionali».
Ai numeri e ad una breve disamina di quanto sta avvenendo ormai da quattro mesi sul campo, descritti per pillole da Domenico Mortellaro che moderava l'incontro, ha risposto una ricostruzione storica commossa e limpida di Mohammad Afaneh, Presidente della Comunità Palestinese di Puglia e Basilicata.
«Nelle sue parole - spiegano ancora da Sinistra Italiana - la semplicità che nessuno vuole ammettere di una "questione" - a ben guardare una oppressione - che da 70 anni vede lo Stato di Israele erodere sistematicamente, in barba a una lunga serie di Risoluzioni ONU, terra, libertà ed esistenza ad un popolo, quello Palestinese. Da Gerusalemme, in collegamento telefonico, Iyas Jubeh, giovinazzese di adozione, ha poi potuto descrivere, nella semplicità del quotidiano, le innumerevoli soppressioni di libertà e diritti che qualsiasi persona palestinese di Cisgiordania è obbligata a sopportare nel rapporto sia con una occupazione militare che ingabbia le esistenze, sia con il sistema degli avamposti e delle colonie - abusive a norma delle risoluzioni ONU. Lì, in Cisgiordania, dove anche andare a scuola o in ospedale è, nella vita di tutti i giorni, una pericolosa odissea. Lì, dove anche sperare di poter pensare ad un futuro è un gesto di enorme Resistenza».
Claudia Lerro, del Coordinamento Provinciale della Associazione Italia/Palestina, ha invece illustrato i modi, tanti e semplici, per sostenere quella che è la Causa del Popolo Palestinese. Modi, tanti e semplici, che partono innanzitutto dal non smettere di guardare quello che succede a Gaza e in Cisgiordania, dal non smettere di parlare e denunciare quanto accade utilizzando senza paura le parole precise.
«Perché - concludono da Sinistra Italiana - si arrivi quanto prima ad un cessate il fuoco permanente, perchè si interrompa la brutalità di una occupazione sconfessata da decine di interventi ufficiali delle Nazioni Unite e si possa finalmente avviare un percorso di pace in cui entrambi i contendenti siano riconosciuti al tavolo con pari diritti e pari dignità».