Territorio
«Le verità nascoste sulla discarica di San Pietro Pago»
Le rivelazioni del comitato cittadino "Per la salute pubblica, no alla discarica"
Giovinazzo - martedì 24 marzo 2015
02.55
Nello smaltimento e nella gestione dei rifiuti, la massima trasparenza costituisce una conditio sine qua non per amministrare una materia che, a volte, genera conflitti spietati. Le realtà taciute, al contrario, possono essere l'anticamera della sciagura. E quando questo accade, il rapporto tra i cittadini e le istituzioni, già incrinato, rischia di spezzarsi.
A proposito di rifiuti, «a Palazzo di Città - attacca il comitato cittadino "Per la salute pubblica, no alla discarica" - regna l'irresponsabilità. Sulla scrivania del Sindaco - continua la nota pervenutaci in redazione - stanno da oltre un mese comunicazioni esplosive sullo stato della discarica. Ma il primo cittadino fa finta di nulla. Di fatto le cancella nelle sue comunicazioni quotidiane o nella lettera inviata a tutti i cittadini e costata migliaia di euro. Eppure in quelle righe dell'Arpa e della Città Metropolitana di Bari, in risposta alla richiesta di Daneco Impianti s.p.a. di sopraelevare i primi tre lotti della discarica a Giovinazzo, si lancia un allarme preciso».
In primis, secondo il comitato, «il rivestimento impermeabile di fondo del I, II e III lotto non risulta conforme ai requisiti minimi richiesti dalla legislazione vigente. Inoltre non sono disponibili informazioni in merito all'integrità del rivestimento impermeabile di fondo e perciò non si può escludere la presenza di fenomeni erosivi locali». Si è trattato davvero di verità nascosta? L'interrogativo resta aperto, soprattutto in virtù del parere negativo espresso dall'Arpa contestualmente al Consiglio Comunale monotematico del 9 gennaio scorso, tenutosi presso l'Auditorium "don Tonino Bello".
Ed ancora: la Daneco Impianti s.p.a. «non ha fornito - secondo quanto scritto nella missiva - alcuna evidenza sperimentale in merito alla effettiva funzionalità dell'intera rete di drenaggio e di raccolta del percolato» ed in ogni modo «la soluzione proposta dalla Daneco Impianti s.p.a. per isolare i rifiuti già abbancati da quelli da abbancare non risulta idonea a gestire correttamente il biogas e il percolato né conforme al rispetto pieno della legislazione vigente in materia. Di qui i pareri sfavorevoli alle richieste di sopraelevazione dei famosi I, II e III lotto che il Sindaco aveva invece sdoganato a novembre. Di qui la richiesta - continua la nota - di garanzie finanziarie per circa 26 milioni di euro, a copertura di eventuali danni e rischi, e l'individuazione di una serie di misure adatte, ad esempio, a garantire dalla dispersione dei gas nell'ambiente e a portare alla chiusura della discarica».
Questa storia, come detto in apertura, avrebbe, secondo chi ci scrive, molte verità nascoste. «In sostanza questi organi tecnici - continua la nota del comitato cittadino - ci dicono di non poter garantire che da quei lotti ora non fuoriescano gas inquinanti o percolato, che la discarica non si sia trasformata in una pericolosa fonte di inquinamento. E il Sindaco che fa? Non ne parla. Nasconde la polvere sotto il tappeto, nel tentativo di far dimenticare che a novembre egli ha autorizzato quel rialzo dei lotti che gli uffici continuano a bocciare, sottolineando i loro risvolti pericolosissimi. Ed assieme all'irresponsabilità - ammoniscono - c'è molta confusione a Palazzo di Città. Va tutto storto perché il Tribunale Amministrativo Regionale boccia le gare per il disinquinamento di lama Castello, il Piano delle Coste si rivela uno schiaffo al turismo e allo sviluppo di Giovinazzo, c'è una nuova bocciatura per via Marina e sull'urbanistica si fanno pasticci in zona C e melina con il vecchio Documento Programmatico Preliminare lasciato per anni al morso dei tarli».
«Si era promessa una svolta con il nuovo assetto degli uffici - prosegue il comunicato -. Siamo vicini ad una paralisi che ci spaventa. Perché è dannosa ma soprattutto pericolosa. La discarica di San Pietro Pago - evidenziano dal comitato con forza - non può essere il nostro incubo quotidiano. È inaccettabile il ricatto alla salute in nome dei costi». Sì, perché il risparmio economico potrebbe essere stato centrale nelle scelte in tema di smaltimento e gestione dei rifiuti. «Giovinazzo - si legge ancora nella nota - ha bisogno di certezze e sicurezza. Una sicurezza che ormai può essere garantita solo da una chiusura della discarica condotta con tutte le garanzie di legge».
Il comitato cittadino "Per la salute pubblica, no alla discarica" intende quindi sensibilizzare ulteriormente il Prefetto, la Regione Puglia, la Città Metropolitana e la magistratura «per rassicurarci sui rischi e i pericoli evidenziati dall'Arpa e dagli uffici della Città Metropolitana».
A proposito di rifiuti, «a Palazzo di Città - attacca il comitato cittadino "Per la salute pubblica, no alla discarica" - regna l'irresponsabilità. Sulla scrivania del Sindaco - continua la nota pervenutaci in redazione - stanno da oltre un mese comunicazioni esplosive sullo stato della discarica. Ma il primo cittadino fa finta di nulla. Di fatto le cancella nelle sue comunicazioni quotidiane o nella lettera inviata a tutti i cittadini e costata migliaia di euro. Eppure in quelle righe dell'Arpa e della Città Metropolitana di Bari, in risposta alla richiesta di Daneco Impianti s.p.a. di sopraelevare i primi tre lotti della discarica a Giovinazzo, si lancia un allarme preciso».
In primis, secondo il comitato, «il rivestimento impermeabile di fondo del I, II e III lotto non risulta conforme ai requisiti minimi richiesti dalla legislazione vigente. Inoltre non sono disponibili informazioni in merito all'integrità del rivestimento impermeabile di fondo e perciò non si può escludere la presenza di fenomeni erosivi locali». Si è trattato davvero di verità nascosta? L'interrogativo resta aperto, soprattutto in virtù del parere negativo espresso dall'Arpa contestualmente al Consiglio Comunale monotematico del 9 gennaio scorso, tenutosi presso l'Auditorium "don Tonino Bello".
Ed ancora: la Daneco Impianti s.p.a. «non ha fornito - secondo quanto scritto nella missiva - alcuna evidenza sperimentale in merito alla effettiva funzionalità dell'intera rete di drenaggio e di raccolta del percolato» ed in ogni modo «la soluzione proposta dalla Daneco Impianti s.p.a. per isolare i rifiuti già abbancati da quelli da abbancare non risulta idonea a gestire correttamente il biogas e il percolato né conforme al rispetto pieno della legislazione vigente in materia. Di qui i pareri sfavorevoli alle richieste di sopraelevazione dei famosi I, II e III lotto che il Sindaco aveva invece sdoganato a novembre. Di qui la richiesta - continua la nota - di garanzie finanziarie per circa 26 milioni di euro, a copertura di eventuali danni e rischi, e l'individuazione di una serie di misure adatte, ad esempio, a garantire dalla dispersione dei gas nell'ambiente e a portare alla chiusura della discarica».
Questa storia, come detto in apertura, avrebbe, secondo chi ci scrive, molte verità nascoste. «In sostanza questi organi tecnici - continua la nota del comitato cittadino - ci dicono di non poter garantire che da quei lotti ora non fuoriescano gas inquinanti o percolato, che la discarica non si sia trasformata in una pericolosa fonte di inquinamento. E il Sindaco che fa? Non ne parla. Nasconde la polvere sotto il tappeto, nel tentativo di far dimenticare che a novembre egli ha autorizzato quel rialzo dei lotti che gli uffici continuano a bocciare, sottolineando i loro risvolti pericolosissimi. Ed assieme all'irresponsabilità - ammoniscono - c'è molta confusione a Palazzo di Città. Va tutto storto perché il Tribunale Amministrativo Regionale boccia le gare per il disinquinamento di lama Castello, il Piano delle Coste si rivela uno schiaffo al turismo e allo sviluppo di Giovinazzo, c'è una nuova bocciatura per via Marina e sull'urbanistica si fanno pasticci in zona C e melina con il vecchio Documento Programmatico Preliminare lasciato per anni al morso dei tarli».
«Si era promessa una svolta con il nuovo assetto degli uffici - prosegue il comunicato -. Siamo vicini ad una paralisi che ci spaventa. Perché è dannosa ma soprattutto pericolosa. La discarica di San Pietro Pago - evidenziano dal comitato con forza - non può essere il nostro incubo quotidiano. È inaccettabile il ricatto alla salute in nome dei costi». Sì, perché il risparmio economico potrebbe essere stato centrale nelle scelte in tema di smaltimento e gestione dei rifiuti. «Giovinazzo - si legge ancora nella nota - ha bisogno di certezze e sicurezza. Una sicurezza che ormai può essere garantita solo da una chiusura della discarica condotta con tutte le garanzie di legge».
Il comitato cittadino "Per la salute pubblica, no alla discarica" intende quindi sensibilizzare ulteriormente il Prefetto, la Regione Puglia, la Città Metropolitana e la magistratura «per rassicurarci sui rischi e i pericoli evidenziati dall'Arpa e dagli uffici della Città Metropolitana».