Cronaca
Le mareggiate fanno strage di tartarughe: spiaggiate due in poche ore
Sono state trovate spiaggiate dopo le mareggiate di tramontana: erano entrambe in avanzato stato di decomposizione
Giovinazzo - sabato 8 febbraio 2020
Le forti mareggiate di tramontana degli ultimi giorni hanno portato una scia di morte sulla scogliera di Giovinazzo. Due tartarughe prive di vita, della specie caretta caretta, la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo, sono state scaraventate dalle onde sulla litorale a sud della città.
Il primo esemplare, una carcassa di tartaruga marina, della specie caretta caretta, la specie fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo ed ormai al limite dell'estinzione, di circa 65 centimetri di lunghezza carapace, è stata trovata spiaggiata in località Peschiera, mentre il secondo, sempre della specie caretta caretta, di circa 70 centimetri di lunghezza carapace, è stato recuperato all'interno della area in concessione allo stabilimento turistico Riva del Sole.
Su entrambi i luoghi dei ritrovamenti, oltre alla Polizia Locale, sono arrivati i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale e i soci del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta per stabilire cause ed entità delle morti e per effettuare gli accertamenti necessari anche per acquisire le informazioni sulle caratteristiche delle testuggini per l'inserimento nella banca dati fatta dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Entrambi gli esemplari - morti da circa un mese e giunti sulla battigia a sud di Giovinazzo perché spinti dai venti di tramontana degli ultimi giorni - sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e ciò rende difficile risalire alle cause dei due decessi «che, in modo plausibile - dice Pasquale Salvemini, del WWF Puglia - sono da attribuire a fattori antropici»: dalle catture accidentali con le reti alle collisioni con le imbarcazioni sino all'inquinamento, soprattutto quello da plastica.
I ritrovamenti di ieri si aggiungono a quelli avvenuti a Molfetta, nei giorni scorsi. La Guardia Costiera informa tutti i cittadini che la segnalazione di animali spiaggiati deve essere indirizzata alla Capitaneria di Porto del territorio, anche telefonicamente. In questo modo sarà tempestivamente attivata la catena operativa creata dal Ministero dell'Ambiente e dal Ministero della Salute per il recupero e lo studio sugli animali che spiaggiano sulle coste del mare Adriatico.
Ieri, intanto, dopo i rilievi, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale, dopo aver esaminato le carcasse non ravvisando problemi di tipo igienico-sanitario, hanno disposto la rimozione - che sarà effettuata, a cura di una ditta specializzata, nei prossimi giorni - secondo le procedure di legge.
Il primo esemplare, una carcassa di tartaruga marina, della specie caretta caretta, la specie fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo ed ormai al limite dell'estinzione, di circa 65 centimetri di lunghezza carapace, è stata trovata spiaggiata in località Peschiera, mentre il secondo, sempre della specie caretta caretta, di circa 70 centimetri di lunghezza carapace, è stato recuperato all'interno della area in concessione allo stabilimento turistico Riva del Sole.
Su entrambi i luoghi dei ritrovamenti, oltre alla Polizia Locale, sono arrivati i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale e i soci del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta per stabilire cause ed entità delle morti e per effettuare gli accertamenti necessari anche per acquisire le informazioni sulle caratteristiche delle testuggini per l'inserimento nella banca dati fatta dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Entrambi gli esemplari - morti da circa un mese e giunti sulla battigia a sud di Giovinazzo perché spinti dai venti di tramontana degli ultimi giorni - sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e ciò rende difficile risalire alle cause dei due decessi «che, in modo plausibile - dice Pasquale Salvemini, del WWF Puglia - sono da attribuire a fattori antropici»: dalle catture accidentali con le reti alle collisioni con le imbarcazioni sino all'inquinamento, soprattutto quello da plastica.
I ritrovamenti di ieri si aggiungono a quelli avvenuti a Molfetta, nei giorni scorsi. La Guardia Costiera informa tutti i cittadini che la segnalazione di animali spiaggiati deve essere indirizzata alla Capitaneria di Porto del territorio, anche telefonicamente. In questo modo sarà tempestivamente attivata la catena operativa creata dal Ministero dell'Ambiente e dal Ministero della Salute per il recupero e lo studio sugli animali che spiaggiano sulle coste del mare Adriatico.
Ieri, intanto, dopo i rilievi, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale, dopo aver esaminato le carcasse non ravvisando problemi di tipo igienico-sanitario, hanno disposto la rimozione - che sarà effettuata, a cura di una ditta specializzata, nei prossimi giorni - secondo le procedure di legge.