Chiesa locale
Le FOTO della festa liturgica di Sant'Antonio Abate
Celebrazioni in Concattedrale e alla chiesa di Santa Maria degli Angeli
Giovinazzo - giovedì 18 gennaio 2018
05.00
La festività liturgica in onore di Sant'Antonio Abate si è ripetuta anche quest'anno secondo tradizione. La Confraternita di Maria SS di Costantinopoli ha infatti rinnovato il culto, così come fa da molti anni a questa parte, con una celebrazione eucaristica che si è svolta ieri pomeriggio, alla presenza di un nutrito pubblico di fedeli, alle ore 18.30 nella Concattedrale di Santa Maria Assunta. Purtroppo le condizioni metereologiche avverse non hanno consentito lo svolgimento della benedizione degli animali che doveva svolgersi in piazza Duomo al termine della Messa.
La cerimonia liturgica, officiata da don Andrea Azzollini, padre spirituale della confraternita e parroco della Concattedrale, non ha potuto essere effettuata nella chiesa di Maria SS. di Costantinopoli perché chiusa, visti i lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza che sono in corso di svolgimento.
La liturgia ha celebrato un Santo che abbandonò i suoi averi e ricchezze e dedicò la sua vita alla fede. Dopo tanti secoli, la chiesa venera la figura di un uomo che, secondo la biografia di Sant'Atanasio, ha vissuto per centosei anni una vita umile da monaco dedicandosi solo alla preghiera, all'ascetismo, al silenzio. Sant'Antonio Abate era nato in Egitto da una ricca famiglia, per poi volgersi ad un cammino di fede sempre al servizio degli altri, che spesso lo incontravano nella grotta in cui decise di vivere.
Divenne il Protettore degli animali domestici perché nella sua solitudine, a stretto contatto con la natura, ebbe modo di capirne abitudini e conoscerne le azioni e per questo il suo culto è molto diffuso tra i fedeli. La tradizione popolare lo ha poi nominato anche Protettore del fuoco, perché si salvò dall'incendio che divampò nella sua umile casa nel deserto e perché il fuoco, forte elemento naturale, è simbolo della purificazione.
Durante l'omelia, don Andrea ha raccontato tanto sulle opere svolte da Sant'Antonio Abate: «È stato di sicuro un grande uomo di fede - ha affermato il parroco della Concattedrale -. Voglio condividere con i fedeli una riflessione: è importante rispettare ed amare gli animali, però è ancor più importante non dimenticare mai di rivolgere rispetto verso gli esseri umani e soprattutto verso la famiglia. Il Santo che oggi celebriamo - ha continuato - era un uomo semplice che seguiva gli insegnamenti di Gesù e che viveva considerando solo l'essenziale: su questo pensiero invito a riflettere. Si nutriva di cibo povero, quello della terra, che oggi è elemento di tradizione nella nostra cittadina ».
Accanto all'altare maggiore è stata posta in chiesa una copia di un pala che raffigura il Santo a sinistra, con San Leonardo al centro e San Donato a destra. Il quadro, olio su tela, è opera dell'artista Saverio De Musso. L'originale, splendido e maestoso, dell'anno 1721, si trova nella Chiesa della Madonna di Costantinopoli, nell'omonima piazza del borgo antico.
Ma quella della Concattedrale non è stata l'unica celebrazione di ieri pomeriggio in onore di Sant'Antonio Abate. Anche la Confraternita della Madonna degli Angeli ha voluto rinnovare la tradizione con una Santa Messa officiata dal padre spirituale, don Benedetto Fiorentino (nell'ultima foto della nostra galleria fotografica, ndr). Anche in quel caso la benedizione degli animali, rito antichissimo, è stato rinviato a causa del maltempo.
Nei nostri scatti alcuni momenti delle celebrazioni.
La cerimonia liturgica, officiata da don Andrea Azzollini, padre spirituale della confraternita e parroco della Concattedrale, non ha potuto essere effettuata nella chiesa di Maria SS. di Costantinopoli perché chiusa, visti i lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza che sono in corso di svolgimento.
La liturgia ha celebrato un Santo che abbandonò i suoi averi e ricchezze e dedicò la sua vita alla fede. Dopo tanti secoli, la chiesa venera la figura di un uomo che, secondo la biografia di Sant'Atanasio, ha vissuto per centosei anni una vita umile da monaco dedicandosi solo alla preghiera, all'ascetismo, al silenzio. Sant'Antonio Abate era nato in Egitto da una ricca famiglia, per poi volgersi ad un cammino di fede sempre al servizio degli altri, che spesso lo incontravano nella grotta in cui decise di vivere.
Divenne il Protettore degli animali domestici perché nella sua solitudine, a stretto contatto con la natura, ebbe modo di capirne abitudini e conoscerne le azioni e per questo il suo culto è molto diffuso tra i fedeli. La tradizione popolare lo ha poi nominato anche Protettore del fuoco, perché si salvò dall'incendio che divampò nella sua umile casa nel deserto e perché il fuoco, forte elemento naturale, è simbolo della purificazione.
Durante l'omelia, don Andrea ha raccontato tanto sulle opere svolte da Sant'Antonio Abate: «È stato di sicuro un grande uomo di fede - ha affermato il parroco della Concattedrale -. Voglio condividere con i fedeli una riflessione: è importante rispettare ed amare gli animali, però è ancor più importante non dimenticare mai di rivolgere rispetto verso gli esseri umani e soprattutto verso la famiglia. Il Santo che oggi celebriamo - ha continuato - era un uomo semplice che seguiva gli insegnamenti di Gesù e che viveva considerando solo l'essenziale: su questo pensiero invito a riflettere. Si nutriva di cibo povero, quello della terra, che oggi è elemento di tradizione nella nostra cittadina ».
Accanto all'altare maggiore è stata posta in chiesa una copia di un pala che raffigura il Santo a sinistra, con San Leonardo al centro e San Donato a destra. Il quadro, olio su tela, è opera dell'artista Saverio De Musso. L'originale, splendido e maestoso, dell'anno 1721, si trova nella Chiesa della Madonna di Costantinopoli, nell'omonima piazza del borgo antico.
Ma quella della Concattedrale non è stata l'unica celebrazione di ieri pomeriggio in onore di Sant'Antonio Abate. Anche la Confraternita della Madonna degli Angeli ha voluto rinnovare la tradizione con una Santa Messa officiata dal padre spirituale, don Benedetto Fiorentino (nell'ultima foto della nostra galleria fotografica, ndr). Anche in quel caso la benedizione degli animali, rito antichissimo, è stato rinviato a causa del maltempo.
Nei nostri scatti alcuni momenti delle celebrazioni.