Vita di città
Le foto dell'anno a Giovinazzo
Estate da ricordare, non così gli altri mesi
Giovinazzo - venerdì 31 dicembre 2021
Il 2021 che si sta per chiudere sarà certamente ricordato per l'emergenza sanitaria ancora in corso, che ha di fatto caratterizzato e condizionato la vita sociale nei primi mesi e negli ultimi due.
Ma il 2021 è stato anche anno di rinascita, dopo la grande paura del 2020, il distanziamento sociale obbligatorio, i silenzi e le strade deserte. E proprio nella parte centrale di quest'anno si sono concentrate forse le emozioni più grandi, di diversissimo tenore, eppure così intensamente vissute dalla popolazione locale che non possono giacere nel cassetto dei ricordi e debbono essere rispolverate ogni volta che si potrà.
Due le foto (non professionali questa volta) che abbiamo deciso di premiare come le più pregne di significato per i giovinazzesi. Non belle, ma importanti. Dopo la piazza deserta del 2020, scatto del bravo Giuseppe Palmiotto che bene interpretava lo smarrimento e la paura per il Covid-19, quest'anno intendiamo premiare momenti di gioia collettiva. Che sia davvero di buon auspicio per il 2022.
Perché è di questo che parliamo, di storia di un Paese, non di storia semplicemente sportiva. Le massime istituzioni nazionali coinvolte ed il grande corteo di rientro a Roma lo dimostrano. Sport potente veicolo di unità nazionale e di felicità. E quella notte piazza Vittorio Emanuele II era bellissima, chiassosa e bellissima, colma di gente felice.
La stessa agorà che è tornata centro del culto Mariano, in cui ad agosto si è celebrato il solenne pontificale in onore della Vergine di Corsignano. Non era mai successo, almeno nell'ultimo mezzo secolo, e la speranza, lanciata dal Comitato Feste guidato da Gaetano Dagostino al momento dei saluti è che tutto questo possa divenire una splendida consuetudine. Quella sera del 20 agosto, il tramonto ha fatto da scenografia naturale ad un momento di fede collettiva senza precedenti. No, la Festa Patronale non doveva e non poteva essere botti e canzonette, doveva tornare ad essere preghiera, riflessione, adorazione per la Madre delle Madri. Evviva Maria ed evviva i giovinazzesi che si sono battuti perché questo avvenisse, un manipolo di uomini e donne che hanno segnato, anche inconsapevolmente, un momento storico. L'edicola di Maria SS di Corsignano in piazza Vittorio Emanuele II, le sedie disposte per il distanziamento figlio dei tempi che viviamo, le autorità sotto il palco, la voce dolce e paterna di Mons. Domenico Cornacchia. Un ricordo indelebile che racconta di un legame perpetuo tra questa comunità e la sua Patrona amatissima. Il 2021 è stato anche e soprattutto questo a Giovinazzo: felicità e amore.
Ma il 2021 è stato anche anno di rinascita, dopo la grande paura del 2020, il distanziamento sociale obbligatorio, i silenzi e le strade deserte. E proprio nella parte centrale di quest'anno si sono concentrate forse le emozioni più grandi, di diversissimo tenore, eppure così intensamente vissute dalla popolazione locale che non possono giacere nel cassetto dei ricordi e debbono essere rispolverate ogni volta che si potrà.
Due le foto (non professionali questa volta) che abbiamo deciso di premiare come le più pregne di significato per i giovinazzesi. Non belle, ma importanti. Dopo la piazza deserta del 2020, scatto del bravo Giuseppe Palmiotto che bene interpretava lo smarrimento e la paura per il Covid-19, quest'anno intendiamo premiare momenti di gioia collettiva. Che sia davvero di buon auspicio per il 2022.
IL SUCCESSO AGLI EUROPEI DI CALCIO
In primis abbiamo pensato alla grande festa della notte tra l'11 ed il 12 luglio 2021: dopo 53 anni la nazionale italiana di calcio saliva sul tetto d'Europa. È stata una notte pazza, con canti e balli fino a tardissimo per celebrare un successo sportivo che mancava da più di mezzo secolo. E se nel 1968 gli eroi si chiamavano Gigi Riva, Pierino Anastasi, Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Giacinto Facchetti e Dino Zoff, la scorsa estate hanno avuto i volti di Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, Enrico Chiesa, Lorenzo Insigne, Leonardo Spinazzola, Jorginho, Gigio Donnarumma, Nicolò Barella, Ciro Immobile, ma soprattutto Roberto Mancini. Ricorderemo l'abbraccio tra il CT e il suo eterno amico Gianluca Vialli come metafora di lotta ad ogni male, ricorderemo il tormentone neomelodico "Ma quale dieta?" cantato ad ogni vittoria nel pullman degli azzurri e ci scoprimmo bambini con il tricolore in mano in piazza Vittorio Emanuele II. In quella notte "ci siamo ripresi la piazza" dopo le grandi paure invernali. I giovinazzesi se la sono ripresa grazie ad uno sport meraviglioso e ad una cavalcata dei non favoriti che hanno ridato orgoglio ad una nazione, sbaragliando avversari ben più blasonati. Non sapevamo che ad agosto l'Italia dei Giochi Olimpici di Tokyo avrebbe scritto un'altra pagina di storia nazionale, ma ci sentimmo satolli di gioia già allora.Perché è di questo che parliamo, di storia di un Paese, non di storia semplicemente sportiva. Le massime istituzioni nazionali coinvolte ed il grande corteo di rientro a Roma lo dimostrano. Sport potente veicolo di unità nazionale e di felicità. E quella notte piazza Vittorio Emanuele II era bellissima, chiassosa e bellissima, colma di gente felice.