Eventi e cultura
Le donne nei lager, ieri il ricordo presso la scuola "Buonarroti"
Secondo appuntamento con la Giornata della Memoria
Giovinazzo - martedì 31 gennaio 2017
13.57
Non si può e non si deve dimenticare. La "Giornata della Memoria" ha vissuto ieri sera, 30 gennaio, il suo secondo appuntamento giovinazzese presso l'Auditorium della Scuola Secondaria di Primo Grado "M.Buonarroti".
Il senso profondo di questa serata, pensata per non lasciare all'oblio un argomento di tale portata, dal titolo "C'era una donna nel lager - Racconti della crudele vita nei lager nazisti in Germania", è un ulteriore frutto della proficua collaborazione, in atto dallo scorso anno, tra l'Associazione Culturale "Tracce", l'Amministrazione comunale, in particolare gli Assessorati alla Pubblica Istruzione ed alla Cultura, e l'Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco- Buonarroti".
Non è stato facile narrare qualcosa di inenarrabile, cioè la vita o meglio l'annullamento della vita, della dignità e dell'identità umana perpetuato nei confronti degli ebrei nei campi di concentramento tedeschi, tra i quali i famigerati Auschwitz e Ravensbrück. Letture recitate sono state curate dall'attrice Rose Mary Nicassio, mentre le osservazioni profonde del prof. Raffaele Pellegrino, Docente di Storia e Filosofia, oltre che ricercatore Ipsaic, hanno raccontato e svelato il dolore e l'annientamento delle donne in quei campi di sterminio, colpendo al cuore il pubblico e gli alunni presenti.
Le brutture raccontate nei libri di Cynthia Ozick, della storica Alessandra Chiappano e non solo, sono state un importante elemento dal quale partire per soffermare l'attenzione sulle esperienze femminili nei lager nazisti. I brani selezionati dai libri hanno raccontato particolari davvero terrificanti di quei campi definiti «un inferno tremendo e massacrante».
Nei racconti e nelle testimonianze delle deportate nei lager si narra della solidarietà tra le donne ebree, del momento del pasto, ma anche della femminilità annientata dai capelli rasati e dalla nudità messa in evidenza, delle docce con acqua gelida in inverno, delle torture, delle violenze carnali, della maternità negata, degli aborti e dei bambini piccoli uccisi. Quei racconti fanno rabbrividire, appaiono nitidi in tutta la loro crudeltà, nel loro tono forte ed esprimono drammaticità infinita. Ma sono testimonianza, sono storia della sofferenza umana, che non va dimenticata.
Un'umanità che riemergeva solo attraverso la musica di un'orchestrina tutta al femminile, pensata per coprire con le note le torture e gli abomini che in quei campi cadenzavano la non-vita quotidiana.
Questa sorta di dialogo tra l'attrice e le sue letture ed il docente sono state accompagnate dalle musiche eseguite dalle insegnanti Anna Catino, al pianoforte, e Carmela Cataldo, all'arpa. In programma l'esecuzione del tema del film "Schindler's List", una ninna nanna ebraica, "Shtiler, Sthiler", brano scritto da un ragazzo ebreo di 11 anni nel campo di concentramento di Vilnius, ed infine "Buongiorno principessa" di Nicola Piovani da "La vita è bella".
Il preside Michele Bonasia è intervenuto per sottolineare l'importanza del momento educativo che la scuola ha proposto, con un incontro di riflessione sulla Shoah e l'obbligo che la scuola ha nel tener viva la memoria per non dimenticare tanta malvagità messa in atto, senza un motivo, nei confronti degli ebrei.
Ileana Spezzacatena, Presidente dell'Associazione "Tracce" , ha evidenziato la positività di incontri che sollecitano la memoria di tutti per far in modo che negli esseri umani non nascano ostilità verso chi è diverso da noi.
L'Assessore alla Cultura, Marianna Paladino, ha ricordato che le iniziative legate alla "Giornata della Memoria" ebbero inizio il 27 gennaio del 2000 e che tutte le occasioni in cui si parla della Shoah devono portare ad una riflessione condivisa. Nel suo intervento, l'Assessore ha anche citato pensieri di Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco da poco scomparso, autore di "Modernità e Olocausto", oltre a far riferimento agli scritti di Primo Levi ed Elisa Springer, scrittrice austriaca deportata al campo di concentramento di Auschwitz e testimone diretta della Shoah.
A suo parere, la scuola deve proporre incontri sul tema per dare modo ai ragazzi di sviluppare senso critico utile ad una crescita personale in cui il rispetto sia un valore messo sempre al primo posto. Non possiamo che condividere a pieno.
Il senso profondo di questa serata, pensata per non lasciare all'oblio un argomento di tale portata, dal titolo "C'era una donna nel lager - Racconti della crudele vita nei lager nazisti in Germania", è un ulteriore frutto della proficua collaborazione, in atto dallo scorso anno, tra l'Associazione Culturale "Tracce", l'Amministrazione comunale, in particolare gli Assessorati alla Pubblica Istruzione ed alla Cultura, e l'Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco- Buonarroti".
Non è stato facile narrare qualcosa di inenarrabile, cioè la vita o meglio l'annullamento della vita, della dignità e dell'identità umana perpetuato nei confronti degli ebrei nei campi di concentramento tedeschi, tra i quali i famigerati Auschwitz e Ravensbrück. Letture recitate sono state curate dall'attrice Rose Mary Nicassio, mentre le osservazioni profonde del prof. Raffaele Pellegrino, Docente di Storia e Filosofia, oltre che ricercatore Ipsaic, hanno raccontato e svelato il dolore e l'annientamento delle donne in quei campi di sterminio, colpendo al cuore il pubblico e gli alunni presenti.
Le brutture raccontate nei libri di Cynthia Ozick, della storica Alessandra Chiappano e non solo, sono state un importante elemento dal quale partire per soffermare l'attenzione sulle esperienze femminili nei lager nazisti. I brani selezionati dai libri hanno raccontato particolari davvero terrificanti di quei campi definiti «un inferno tremendo e massacrante».
Nei racconti e nelle testimonianze delle deportate nei lager si narra della solidarietà tra le donne ebree, del momento del pasto, ma anche della femminilità annientata dai capelli rasati e dalla nudità messa in evidenza, delle docce con acqua gelida in inverno, delle torture, delle violenze carnali, della maternità negata, degli aborti e dei bambini piccoli uccisi. Quei racconti fanno rabbrividire, appaiono nitidi in tutta la loro crudeltà, nel loro tono forte ed esprimono drammaticità infinita. Ma sono testimonianza, sono storia della sofferenza umana, che non va dimenticata.
Un'umanità che riemergeva solo attraverso la musica di un'orchestrina tutta al femminile, pensata per coprire con le note le torture e gli abomini che in quei campi cadenzavano la non-vita quotidiana.
Questa sorta di dialogo tra l'attrice e le sue letture ed il docente sono state accompagnate dalle musiche eseguite dalle insegnanti Anna Catino, al pianoforte, e Carmela Cataldo, all'arpa. In programma l'esecuzione del tema del film "Schindler's List", una ninna nanna ebraica, "Shtiler, Sthiler", brano scritto da un ragazzo ebreo di 11 anni nel campo di concentramento di Vilnius, ed infine "Buongiorno principessa" di Nicola Piovani da "La vita è bella".
Il preside Michele Bonasia è intervenuto per sottolineare l'importanza del momento educativo che la scuola ha proposto, con un incontro di riflessione sulla Shoah e l'obbligo che la scuola ha nel tener viva la memoria per non dimenticare tanta malvagità messa in atto, senza un motivo, nei confronti degli ebrei.
Ileana Spezzacatena, Presidente dell'Associazione "Tracce" , ha evidenziato la positività di incontri che sollecitano la memoria di tutti per far in modo che negli esseri umani non nascano ostilità verso chi è diverso da noi.
L'Assessore alla Cultura, Marianna Paladino, ha ricordato che le iniziative legate alla "Giornata della Memoria" ebbero inizio il 27 gennaio del 2000 e che tutte le occasioni in cui si parla della Shoah devono portare ad una riflessione condivisa. Nel suo intervento, l'Assessore ha anche citato pensieri di Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco da poco scomparso, autore di "Modernità e Olocausto", oltre a far riferimento agli scritti di Primo Levi ed Elisa Springer, scrittrice austriaca deportata al campo di concentramento di Auschwitz e testimone diretta della Shoah.
A suo parere, la scuola deve proporre incontri sul tema per dare modo ai ragazzi di sviluppare senso critico utile ad una crescita personale in cui il rispetto sia un valore messo sempre al primo posto. Non possiamo che condividere a pieno.