Attualità
L'Arac replica a Stallone: «Le bugie non hanno futuro»
L'associazione sente il dovere di raccontare «i fatti relativi alle occupazioni di suolo pubblico e a tutto ciò che vi ruota attorno»
Giovinazzo - domenica 2 settembre 2018
05.30
«In seguito alle dichiarazioni dell'assessore alle Attività Produttive, Urbanistica, Polizia Locale e Promozione del Centro Antico, Salvatore Stallone, rilasciate qualche giorno fa sulle testate giornalistiche locali, l'Associazione Ristoratori Albergatori Commercianti di Giovinazzo non può restare in silenzio e men che meno non può non fare chiarezza su ogni singolo argomento trattato da Stallone appunto».
Lo scrive, in una lunghissima nota pervenuta in redazione, l'associazione giovinazzese retta da Luca Barbone (in foto con Francesco Pugliese, ndr): «Facciamo una piccola premessa, innanzitutto, raccontando alcuni accadimenti dell'ultimo periodo. Nei mesi scorsi - si legge - gli agenti di Polizia Locale accompagnati da personale dell'Abaco hanno tratteggiato i limiti di occupabilità delle aree pubbliche adibite alla somministrazione di alimenti e bevande e tale operazione sommaria è sembrata agli occhi dell'Assessore Stallone la panacea a tutti i problemi.
Il giallo difatti (colore usato per i tratteggi) - spiegano - è un colore poco visibile nelle ore serali ed è facile che si sconfini oltre i tratteggi, di pochi metri nel migliore dei casi, di moltissimi metri in altri; e per alcune aree invece i segni non sono stati tracciati proprio, quasi si trattasse di fortunate Free tax Area. Comodo così, no? Indubbiamente una soluzione molto pratica, peccato che, come già detto più volte - ironizza la missiva -, queste regole non siano valse e non valgano tutt'oggi per tutte le attività».
I membri dell'Arac si soffermano poi su quanto dichiarato da Salvatore Stallone: «Ma dalle parole dell'Assessore Stallone - scrivono ancora - invece emerge un quadro idilliaco di assoluto rispetto delle norme! Come se non bastasse l'evidente iniquità di trattamento tra attività di serie A e attività di serie B (è sotto gli occhi di tutti), abbiamo anche assistito alla sponsorizzazione da parte di alcuni membri dell'amministrazione di alcune attività per le quali non sono state tracciate le sopra citate strisce gialle e che occupano suolo pubblico che non potrebbe invece essere occupato.
Se si aggiunge a tutto questo la selvaggia messa in opera di zone di ristoro temporaneo all'aperto durante la festa patronale, senza il minimo straccio di autorizzazione concessa, l'opera è completa. Fatta questa breve premessa - prosegue la nota stampa -, potrebbe essere facile pensare che l'Arac ce l'abbia con alcune attività rispetto ad altre, quando invece l'Arac fa gli interessi dei commercianti tutti, e quindi è giusto che si faccia notare a tutti quanto la misura sia colma».
Non vi sarebbe dunque parità di trattamento e la normativa vigente non sarebbe affatto rispettata da tutti: «Le disuguaglianze di trattamento - continuano dal direttivo Arac - in merito al rapporto tra le attività commerciali e il Palazzo di Città, non possono più essere tollerate. Se di leggi bisogna parlare, se di rispetto bisogna parlare, se di tasse bisogna parlare, se di senso civico bisogna parlare, se di collaborazione bisogna parlare - è l'attacco frontale -, allora che vi sia equità per tutti, nessuno escluso.
E, tra i compiti di un'Amministrazione - si legge ancora -, ci dovrebbe essere per l'appunto anche quello garantire tale equità e non combatterla. A fronte delle innumerevoli lamentele che giungono in associazione da parte di altri commercianti (tra cui gli associati Arac) e di tanti cittadini stanchi di subire gli abusi di alcuni ristoratori indisciplinati ed impuniti, è inevitabile che noi si faccia sentire la nostra voce.
Nel paese con il livello di tassazione più alto della regione, può suscitare molta irritazione sapere che vi siano attività privilegiate, soprattutto se i privilegi sono di natura economica. L'indisciplina e la furbizia di alcune attività - sottolinea la missiva - e la conseguente assenza di controllo delle autorità, ad altro non porta se non ad una pessima immagine della nostra cittadina (qui tutti fanno quello che vogliono), ad un netto inquinamento della libera concorrenza tra attività, nonché a dei considerevoli ammanchi per l'erario del paese.
Riteniamo - è la sottolineatura - che l'autorità maggiormente preposta ad affrontare tali tematiche sia l'Assessorato alle Attività Produttive, e se tanto ci preme insistere sull'argomento è perché in più occasioni si son fatti proclami alquanto demagogici circa la giustizia e l'equità nell'applicazione delle regole, puntualmente disattesi e dimenticati. Il tutto sempre e solo a discapito della città e di quella parte di tessuto commerciale che contrariamente a quanto si creda, ha un ruolo fondamentale nel rendere il paese accogliente», è la deduzione che ne consegue.
Poi dall'associazione del presidente Barbone ricostruiscono quanto accaduto questa estate: «Restando ancorati alle dichiarazioni dell'assessore Salvatore Stallone - scrivono -, abbiamo il dovere di raccontare alla cittadinanza, ai nostri associati, ai commercianti tutti e alla stessa Amministrazione, i fatti relativi alle occupazioni di suolo pubblico e a tutto ciò che vi ruota attorno.
Cominciamo.
2) Sappiamo per certo (l'albo pretorio non mente) che ci sono attività che hanno esercitato per almeno metà stagione estiva (e forse stanno tuttora esercitando) senza alcuna autorizzazione (PUA) e dunque ci chiediamo:
4) L'Arac ha protocollato da aprile ad agosto diverse missive indirizzate ai nostri amministratori (anche all'attenzione dell'assessore Stallone) inerenti appunto i temi che si stanno affrontando in questo comunicato e con molto dispiacere può affermare senza possibilità di replica che a nessuna delle citate missive sia stata data risposta.
Pertanto ci sembra alquanto inopportuno sentirci dire che l'Arac sia ostile al dialogo e alla collaborazione, e specificatamente in merito alla riunione convocata per il 9 luglio 2018, vogliamo precisare all'Assessore Stallone che gli fu comunicato anticipatamente che l'Arac non sarebbe potuta essere presente per via di un'assemblea plenaria indetta precedentemente alla data della convocazione ed impossibile da rinviare (come visionabile dal protocollo di richiesta della Sala San Felice).
Inoltre teniamo a sottolineare che ogni riunione tematica che si rispetti ha sempre un ordine del giorno e prevede la presenza delle giuste parti in causa coinvolte, nonché una verbalizzazione ed una sottoscrizione.
5) Soffermandoci sulla dichiarazione dell'ex presidente Arac, Francesco Pugliese, il quale aveva espresso apprezzamento per l'operato dell'Amministrazione sia per il nuovo regolamento sia per l'attività sul fronte dell'evasione delle tasse comunali, non si può eludere dal racconto che tale dichiarazione risale a ben oltre due anni fa, precisamente all'8 febbraio 2016 ovvero 30 mesi or sono! Diciamo che ne è passata di acqua sotto i ponti e la situazione purtroppo si è deteriorata ed incancrenita.
6) Riguardo i contributi elargiti dal Comune all'Arac nel corso degli anni, disponiamo dei bilanci inerenti tutte le attività svolte ed è facilmente visibile che tali contributi ricevuti siano bastati solo in minima parte a sostenere i costi delle iniziative e della gestione dell'associazione stessa; a maggior ragione poi se si considerano alcune spese "suggerite" all'Arac (come esempio ricordiamo il trenino pagato dall'Arac, che doveva portare i turisti dall'area mercatale in centro città) nel corso degli anni.
7) Visto che è stata sottolineata l'inoperosità dell'Arac, ci viene spontaneo chiedere all'assessore Stallone che fine abbia fatto il bellissimo progetto Arac per l'estate 2018, quello che piaceva a tutta la maggioranza di governo, progetto di svolta per questa estate visto che non prevedeva l'utilizzo dei grandi palchi in Piazza. Perché è giusto che si sappia che ci fu detto e garantito più volte che dal 2018 non ci sarebbero mai più stati grandi palchi in Piazza Vittorio Emanuele. Ma ovviamente non è stato così. E lo dimostrano tutte le manifestazioni che ci sono state durante l'estate, non da meno l'ultima che ha occupato la piazza per 5 giorni seppur autorizzata per soli 3 giorni.
8) In merito al rapporto tra l'Assessore e l'Arac inoltre, l'Assessore cita ancora il compiacimento dell'Arac verso l'iniziativa che l'assessore Vacca organizzò nel mese di aprile, alla quale invitò tutte le Associazioni cittadine. Fummo ben lieti di partecipare a quell'iniziativa, che metteva finalmente a confronto il mondo associativo e l'amministrazione, biasimando allo stesso tempo l'assenza proprio dell'Assessore che più di ogni altro avrebbe dovuto essere il rappresentante del mondo produttivo in seno all'Amministrazione stessa. Tale assenza è l'esplicita dimostrazione di un totale disinteresse nei confronti delle realtà produttive e associative locali, del tessuto cittadino, visto che in quella occasione si parlò di turismo e del rapporto appunto tra il turismo e le attività produttive.
9) Citando il sito www.infogiovinazzo.it che è attualmente sospeso, l'Arac sta valutando bene la concreta opportunità di riattivarlo o meno, poiché essendo un portale di promozione di Giovinazzo, non sapremmo oggigiorno, 2018, cosa proporre: lo zingaresco street food? oppure una passeggiata in bicicletta sulla nuova pista ciclabile spesso occupata anche da tavolini? Oppure dovremmo indicare l'ubicazione dei parcheggi? O ancora un percorso guidato alla visita dei dolmen o delle chiese aperte di sera? O suggerire su quali spiagge si possano trovare meno rifiuti?
10) L'Assessore sembra avere un chiodo fisso per l'elenco degli associati Arac al punto tale da averci fatto pervenire richiesta, oltre che verbalmente, attraverso il Comando della Polizia Locale. Dunque... uno, nessuno, centomila associati! Ci chiediamo quale sia la reale finalità di tale elenco dal momento che a novembre 2017, con una mal riuscita operazione, egli stesso abbia agevolato una spaccatura nel mondo associativo di categoria, "promuovendo" con enfasi la nascita di una nuova associazione speculare all'Arac. Pertanto è doveroso chiedersi: ci sono stati vantaggi? La collettività ne ha tratto benefici? In questo anno ha mai provato a ricucire le spaccature? L'impressione è stata quella del dividi et impera ma a quanto pare con noi non sembra aver funzionato molto.
Dopo tutte queste scomode informazioni - continua la lunga nota -, ci scusiamo se involontariamente irritiamo qualcuno, ma come più volte ribadito, le nostre intenzioni sono collaborative e propositive, finalizzate a creare le condizioni per la ripresa e per il decollo di questo paese. Di contro ringraziamo invece chi con reazioni scomposte e minacce velate ci da la forza e il sostengono per portare avanti le nostre azioni e le nostre idee.Perché è segno certo che siamo nel giusto».
La chiosa è un atto di accusa nei confronti dell'attività assessorile: «Concludendo, esprimiamo la nostra totale sfiducia nei confronti dell'assessore Stallone per via dell'inefficacia del suo operato, augurandoci prima di tutto che la stessa maggioranza di governo ne prenda atto, ed in seconda battuta che la stessa Amministrazione si adoperi celermente per normalizzare quanto prima la situazione.
Noi siamo sempre pronti al dialogo - è l'apertura - e mai chiederemo di derogare alla normativa di settore, piuttosto pretendiamo impegni precisi e formali, in mancanza dei quali, ci vedremo costretti, nostro malgrado, ad intervenire in maniera più radicale, esponendo agli organi giudiziari le problematiche a cui proprio l'Amministrazione, da ormai molto tempo, non riesce a dare risposte.
Perché siamo stufi delle menzogne - dichiarano con schiettezza -, siamo stufi delle promesse da marinai, siamo stufi della demagogia, siamo stufi dei favoritismi, pretendiamo serietà da quello scranno istituzionale che ha il compito di creare le migliori condizioni possibili per il funzionamento delle attività commerciali, che ha il compito di creare coesione e non divisione, che - conclude l'Arac - deve essere il punto di contatto tra il tessuto produttivo, l'apparato normativo e l'interesse collettivo».
Lo scrive, in una lunghissima nota pervenuta in redazione, l'associazione giovinazzese retta da Luca Barbone (in foto con Francesco Pugliese, ndr): «Facciamo una piccola premessa, innanzitutto, raccontando alcuni accadimenti dell'ultimo periodo. Nei mesi scorsi - si legge - gli agenti di Polizia Locale accompagnati da personale dell'Abaco hanno tratteggiato i limiti di occupabilità delle aree pubbliche adibite alla somministrazione di alimenti e bevande e tale operazione sommaria è sembrata agli occhi dell'Assessore Stallone la panacea a tutti i problemi.
Il giallo difatti (colore usato per i tratteggi) - spiegano - è un colore poco visibile nelle ore serali ed è facile che si sconfini oltre i tratteggi, di pochi metri nel migliore dei casi, di moltissimi metri in altri; e per alcune aree invece i segni non sono stati tracciati proprio, quasi si trattasse di fortunate Free tax Area. Comodo così, no? Indubbiamente una soluzione molto pratica, peccato che, come già detto più volte - ironizza la missiva -, queste regole non siano valse e non valgano tutt'oggi per tutte le attività».
I membri dell'Arac si soffermano poi su quanto dichiarato da Salvatore Stallone: «Ma dalle parole dell'Assessore Stallone - scrivono ancora - invece emerge un quadro idilliaco di assoluto rispetto delle norme! Come se non bastasse l'evidente iniquità di trattamento tra attività di serie A e attività di serie B (è sotto gli occhi di tutti), abbiamo anche assistito alla sponsorizzazione da parte di alcuni membri dell'amministrazione di alcune attività per le quali non sono state tracciate le sopra citate strisce gialle e che occupano suolo pubblico che non potrebbe invece essere occupato.
Se si aggiunge a tutto questo la selvaggia messa in opera di zone di ristoro temporaneo all'aperto durante la festa patronale, senza il minimo straccio di autorizzazione concessa, l'opera è completa. Fatta questa breve premessa - prosegue la nota stampa -, potrebbe essere facile pensare che l'Arac ce l'abbia con alcune attività rispetto ad altre, quando invece l'Arac fa gli interessi dei commercianti tutti, e quindi è giusto che si faccia notare a tutti quanto la misura sia colma».
Non vi sarebbe dunque parità di trattamento e la normativa vigente non sarebbe affatto rispettata da tutti: «Le disuguaglianze di trattamento - continuano dal direttivo Arac - in merito al rapporto tra le attività commerciali e il Palazzo di Città, non possono più essere tollerate. Se di leggi bisogna parlare, se di rispetto bisogna parlare, se di tasse bisogna parlare, se di senso civico bisogna parlare, se di collaborazione bisogna parlare - è l'attacco frontale -, allora che vi sia equità per tutti, nessuno escluso.
E, tra i compiti di un'Amministrazione - si legge ancora -, ci dovrebbe essere per l'appunto anche quello garantire tale equità e non combatterla. A fronte delle innumerevoli lamentele che giungono in associazione da parte di altri commercianti (tra cui gli associati Arac) e di tanti cittadini stanchi di subire gli abusi di alcuni ristoratori indisciplinati ed impuniti, è inevitabile che noi si faccia sentire la nostra voce.
Nel paese con il livello di tassazione più alto della regione, può suscitare molta irritazione sapere che vi siano attività privilegiate, soprattutto se i privilegi sono di natura economica. L'indisciplina e la furbizia di alcune attività - sottolinea la missiva - e la conseguente assenza di controllo delle autorità, ad altro non porta se non ad una pessima immagine della nostra cittadina (qui tutti fanno quello che vogliono), ad un netto inquinamento della libera concorrenza tra attività, nonché a dei considerevoli ammanchi per l'erario del paese.
Riteniamo - è la sottolineatura - che l'autorità maggiormente preposta ad affrontare tali tematiche sia l'Assessorato alle Attività Produttive, e se tanto ci preme insistere sull'argomento è perché in più occasioni si son fatti proclami alquanto demagogici circa la giustizia e l'equità nell'applicazione delle regole, puntualmente disattesi e dimenticati. Il tutto sempre e solo a discapito della città e di quella parte di tessuto commerciale che contrariamente a quanto si creda, ha un ruolo fondamentale nel rendere il paese accogliente», è la deduzione che ne consegue.
Poi dall'associazione del presidente Barbone ricostruiscono quanto accaduto questa estate: «Restando ancorati alle dichiarazioni dell'assessore Salvatore Stallone - scrivono -, abbiamo il dovere di raccontare alla cittadinanza, ai nostri associati, ai commercianti tutti e alla stessa Amministrazione, i fatti relativi alle occupazioni di suolo pubblico e a tutto ciò che vi ruota attorno.
Cominciamo.
1) Il 9 agosto l'Assessore Stallone dichiarava che la situazione fosse del tutto regolare, poi a distanza di una decina di giorni, dalla nostra invettiva a mezzo stampa, ha dichiarato che gli organi di vigilanza dopo 45 sopralluoghi hanno elevato 16 verbali per assenza di autorizzazione e 5 verbali per "eccesso o difformità" rispetto a quanto autorizzato. Questo appunto a dimostrazione che il 9 agosto non fosse nulla in regola come dichiarato, a maggior ragione per noi, dopo le innumerevoli istanze protocollate in precedenza proprio sull'argomento. Dunque ci domandiamo e soprattutto domandiamo:
- I verbali di natura amministrativa, che tipo di effetto producono?
- La reiterazione della violazione cosa comporta?
- In particolare, quale azione si intraprende, oltre all'elevazione del verbale stesso, verso chi occupa abusivamente e reiteratamente tratti di strada non autorizzati, verso chi occupa spazi non concessi, verso chi sorvola sui regolamenti ove vi siano edifici di interesse storico (tende, ombrelloni e altri inestetismi)?
- Il verbale è un'implicita autorizzazione all'abusivismo?
- Alcune attività non avrebbero già aver dovuto subire un fermo?
- Il verbale è un'implicita autorizzazione all'abusivismo?
- Alcune attività non avrebbero già aver dovuto subire un fermo?
2) Sappiamo per certo (l'albo pretorio non mente) che ci sono attività che hanno esercitato per almeno metà stagione estiva (e forse stanno tuttora esercitando) senza alcuna autorizzazione (PUA) e dunque ci chiediamo:
- Senza PUA si può esercitare?
- Che tipo si sanzione dovranno subire tali attività?
- Molte attività, stando alle regole, non dovrebbero aver subito dei fermi?
- Per tutte le aree occupate abusivamente come sarà impostata la tassazione?
- Chi svolgerà i controlli in contraddittorio?
- Chi garantirà alle casse comunali che l'occupazione di suolo pubblico (Tosap) e la tassa sui rifiuti (Tari) producano un congruo ristoro per la collettività?
- Che tipo si sanzione dovranno subire tali attività?
- Molte attività, stando alle regole, non dovrebbero aver subito dei fermi?
- Per tutte le aree occupate abusivamente come sarà impostata la tassazione?
- Chi svolgerà i controlli in contraddittorio?
- Chi garantirà alle casse comunali che l'occupazione di suolo pubblico (Tosap) e la tassa sui rifiuti (Tari) producano un congruo ristoro per la collettività?
3) In merito alle cartelle di pagamento relative a ritardi accumulati nel versamento delle tasse comunali, l'assessore Stallone ha dichiarato che "la stessa Arac ai primi riscontri di preavviso di revoca dei PUA da parte del nostro ufficio Suap… ha chiesto la sospensiva"; la qual cosa, letta così fa sembrare che l'Arac voglia tutelare degli abusivi, quando a onor del vero, questi ristoratori sono in perfetta regola dal punto di vista autorizzativo, ma in ritardo con i pagamenti delle relative tassazioni, e pertanto hanno ricevuto dal SUAP la comunicazione di revoca delle autorizzazioni qualora non si fosse proceduto ai pagamenti in maniera celere.
Dunque la richiesta di sospensiva dell'Arac è stata motivata dal fatto che l'applicazione delle penali da parte dell'Abaco non sia ritenuta regolare. Ed in attesa di definire la legittimità delle richieste stesse dell'Abaco (richieste che non sono appannaggio del Comune ma della società esattrice) si è chiesta la sospensiva per tutte le attività che, ribadiamo, sono regolarmente autorizzate e nulla hanno a che vedere con gli abusivi parziali e totali.
Dunque la richiesta di sospensiva dell'Arac è stata motivata dal fatto che l'applicazione delle penali da parte dell'Abaco non sia ritenuta regolare. Ed in attesa di definire la legittimità delle richieste stesse dell'Abaco (richieste che non sono appannaggio del Comune ma della società esattrice) si è chiesta la sospensiva per tutte le attività che, ribadiamo, sono regolarmente autorizzate e nulla hanno a che vedere con gli abusivi parziali e totali.
4) L'Arac ha protocollato da aprile ad agosto diverse missive indirizzate ai nostri amministratori (anche all'attenzione dell'assessore Stallone) inerenti appunto i temi che si stanno affrontando in questo comunicato e con molto dispiacere può affermare senza possibilità di replica che a nessuna delle citate missive sia stata data risposta.
Pertanto ci sembra alquanto inopportuno sentirci dire che l'Arac sia ostile al dialogo e alla collaborazione, e specificatamente in merito alla riunione convocata per il 9 luglio 2018, vogliamo precisare all'Assessore Stallone che gli fu comunicato anticipatamente che l'Arac non sarebbe potuta essere presente per via di un'assemblea plenaria indetta precedentemente alla data della convocazione ed impossibile da rinviare (come visionabile dal protocollo di richiesta della Sala San Felice).
Inoltre teniamo a sottolineare che ogni riunione tematica che si rispetti ha sempre un ordine del giorno e prevede la presenza delle giuste parti in causa coinvolte, nonché una verbalizzazione ed una sottoscrizione.
5) Soffermandoci sulla dichiarazione dell'ex presidente Arac, Francesco Pugliese, il quale aveva espresso apprezzamento per l'operato dell'Amministrazione sia per il nuovo regolamento sia per l'attività sul fronte dell'evasione delle tasse comunali, non si può eludere dal racconto che tale dichiarazione risale a ben oltre due anni fa, precisamente all'8 febbraio 2016 ovvero 30 mesi or sono! Diciamo che ne è passata di acqua sotto i ponti e la situazione purtroppo si è deteriorata ed incancrenita.
6) Riguardo i contributi elargiti dal Comune all'Arac nel corso degli anni, disponiamo dei bilanci inerenti tutte le attività svolte ed è facilmente visibile che tali contributi ricevuti siano bastati solo in minima parte a sostenere i costi delle iniziative e della gestione dell'associazione stessa; a maggior ragione poi se si considerano alcune spese "suggerite" all'Arac (come esempio ricordiamo il trenino pagato dall'Arac, che doveva portare i turisti dall'area mercatale in centro città) nel corso degli anni.
7) Visto che è stata sottolineata l'inoperosità dell'Arac, ci viene spontaneo chiedere all'assessore Stallone che fine abbia fatto il bellissimo progetto Arac per l'estate 2018, quello che piaceva a tutta la maggioranza di governo, progetto di svolta per questa estate visto che non prevedeva l'utilizzo dei grandi palchi in Piazza. Perché è giusto che si sappia che ci fu detto e garantito più volte che dal 2018 non ci sarebbero mai più stati grandi palchi in Piazza Vittorio Emanuele. Ma ovviamente non è stato così. E lo dimostrano tutte le manifestazioni che ci sono state durante l'estate, non da meno l'ultima che ha occupato la piazza per 5 giorni seppur autorizzata per soli 3 giorni.
8) In merito al rapporto tra l'Assessore e l'Arac inoltre, l'Assessore cita ancora il compiacimento dell'Arac verso l'iniziativa che l'assessore Vacca organizzò nel mese di aprile, alla quale invitò tutte le Associazioni cittadine. Fummo ben lieti di partecipare a quell'iniziativa, che metteva finalmente a confronto il mondo associativo e l'amministrazione, biasimando allo stesso tempo l'assenza proprio dell'Assessore che più di ogni altro avrebbe dovuto essere il rappresentante del mondo produttivo in seno all'Amministrazione stessa. Tale assenza è l'esplicita dimostrazione di un totale disinteresse nei confronti delle realtà produttive e associative locali, del tessuto cittadino, visto che in quella occasione si parlò di turismo e del rapporto appunto tra il turismo e le attività produttive.
9) Citando il sito www.infogiovinazzo.it che è attualmente sospeso, l'Arac sta valutando bene la concreta opportunità di riattivarlo o meno, poiché essendo un portale di promozione di Giovinazzo, non sapremmo oggigiorno, 2018, cosa proporre: lo zingaresco street food? oppure una passeggiata in bicicletta sulla nuova pista ciclabile spesso occupata anche da tavolini? Oppure dovremmo indicare l'ubicazione dei parcheggi? O ancora un percorso guidato alla visita dei dolmen o delle chiese aperte di sera? O suggerire su quali spiagge si possano trovare meno rifiuti?
10) L'Assessore sembra avere un chiodo fisso per l'elenco degli associati Arac al punto tale da averci fatto pervenire richiesta, oltre che verbalmente, attraverso il Comando della Polizia Locale. Dunque... uno, nessuno, centomila associati! Ci chiediamo quale sia la reale finalità di tale elenco dal momento che a novembre 2017, con una mal riuscita operazione, egli stesso abbia agevolato una spaccatura nel mondo associativo di categoria, "promuovendo" con enfasi la nascita di una nuova associazione speculare all'Arac. Pertanto è doveroso chiedersi: ci sono stati vantaggi? La collettività ne ha tratto benefici? In questo anno ha mai provato a ricucire le spaccature? L'impressione è stata quella del dividi et impera ma a quanto pare con noi non sembra aver funzionato molto.
Dopo tutte queste scomode informazioni - continua la lunga nota -, ci scusiamo se involontariamente irritiamo qualcuno, ma come più volte ribadito, le nostre intenzioni sono collaborative e propositive, finalizzate a creare le condizioni per la ripresa e per il decollo di questo paese. Di contro ringraziamo invece chi con reazioni scomposte e minacce velate ci da la forza e il sostengono per portare avanti le nostre azioni e le nostre idee.Perché è segno certo che siamo nel giusto».
La chiosa è un atto di accusa nei confronti dell'attività assessorile: «Concludendo, esprimiamo la nostra totale sfiducia nei confronti dell'assessore Stallone per via dell'inefficacia del suo operato, augurandoci prima di tutto che la stessa maggioranza di governo ne prenda atto, ed in seconda battuta che la stessa Amministrazione si adoperi celermente per normalizzare quanto prima la situazione.
Noi siamo sempre pronti al dialogo - è l'apertura - e mai chiederemo di derogare alla normativa di settore, piuttosto pretendiamo impegni precisi e formali, in mancanza dei quali, ci vedremo costretti, nostro malgrado, ad intervenire in maniera più radicale, esponendo agli organi giudiziari le problematiche a cui proprio l'Amministrazione, da ormai molto tempo, non riesce a dare risposte.
Perché siamo stufi delle menzogne - dichiarano con schiettezza -, siamo stufi delle promesse da marinai, siamo stufi della demagogia, siamo stufi dei favoritismi, pretendiamo serietà da quello scranno istituzionale che ha il compito di creare le migliori condizioni possibili per il funzionamento delle attività commerciali, che ha il compito di creare coesione e non divisione, che - conclude l'Arac - deve essere il punto di contatto tra il tessuto produttivo, l'apparato normativo e l'interesse collettivo».