Cronaca
La tartaruga è impigliata in una rete, i bagnanti la salvano
Tre persone hanno salvato l'animale, della specie caretta caretta, rimasto intrappolato in una rete da pesca
Giovinazzo - martedì 11 agosto 2020
19.31
Quella tartaruga intrappolata in una vecchia rete da posta abbandonata ha catturato la loro attenzione. Così, tre bagnanti non ci hanno pensato su due volte, ed hanno salvato una tartaruga marina, della specie caretta caretta - a forte rischio estinzione dal pianeta -, sul litorale sud di Giovinazzo.
Una storia da "libro cuore": la scrivono Gianni Pagano, Nicola Cataldo e Nicola Buonanova. L'animale, era avvolta da una rete da posta e da una busta in plastica. Dopo averla recuperata e portata a riva, l'hanno liberata dalle maglie - che hanno causato una lesione da costrizione alla pinna anteriore sinistra - e l'hanno posta in una cesta in attesa dell'arrivo dei volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, prontamente allertati.
Una storia a lieto fine consegnata direttamente a Pasquale Salvemini, giunto in loco: «Fiore (così è stata ribattezzata la tartaruga marina, nda) è stata fortunata, ma avrà bisogno di un mese per recuperare la pinna e poi poter tornare in mare». Ogni giorno nel mondo vengono riversate in mare tonnellate di rifiuti plastici che incidono sull'ecosistema e complicare la vita di tante specie. Una delle più colpite è sicuramente quella delle tartarughe marine.
Questi animali, infatti, finiscono sempre più spesso impigliati nelle reti da pesca. Fiore è stata fortunata (l'istinto di salvarla dei tre bagnanti è stato troppo forte, il gesto commovente, nda), ma quante invece trovano la morte? «Da una stima sottodimensionata - conclude - sono migliaia quelle che non ce la fanno».
Una storia da "libro cuore": la scrivono Gianni Pagano, Nicola Cataldo e Nicola Buonanova. L'animale, era avvolta da una rete da posta e da una busta in plastica. Dopo averla recuperata e portata a riva, l'hanno liberata dalle maglie - che hanno causato una lesione da costrizione alla pinna anteriore sinistra - e l'hanno posta in una cesta in attesa dell'arrivo dei volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, prontamente allertati.
Una storia a lieto fine consegnata direttamente a Pasquale Salvemini, giunto in loco: «Fiore (così è stata ribattezzata la tartaruga marina, nda) è stata fortunata, ma avrà bisogno di un mese per recuperare la pinna e poi poter tornare in mare». Ogni giorno nel mondo vengono riversate in mare tonnellate di rifiuti plastici che incidono sull'ecosistema e complicare la vita di tante specie. Una delle più colpite è sicuramente quella delle tartarughe marine.
Questi animali, infatti, finiscono sempre più spesso impigliati nelle reti da pesca. Fiore è stata fortunata (l'istinto di salvarla dei tre bagnanti è stato troppo forte, il gesto commovente, nda), ma quante invece trovano la morte? «Da una stima sottodimensionata - conclude - sono migliaia quelle che non ce la fanno».