Eventi e cultura
"La Puglia e i pugliesi alla Costituente", ieri convegno in San Felice
L'incontro era inserito nel piano formativo per i docenti dell'I.C. "San Giovanni Bosco-Buonarroti"
Giovinazzo - giovedì 12 aprile 2018
13.06
L'incontro formativo "La Puglia e i pugliesi alla Costituente", inserito nel piano della formazione docente dell'Anno Scolastico 2017-'18 dell'Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco - Buonarroti", ed organizzato in collaborazione con l'Associazione Tracce, ha ottenuto un buon riscontro nella partecipazione e nell'attenzione del pubblico.
Infatti, ieri pomeriggio nella gremita Sala San Felice, docenti e genitori hanno ascoltato con piacere importanti passaggi della storia contemporanea italiana. L' "Inno di Mameli", cantato dagli studenti delle classi di seconda della Scuola Secondaria di Primo Grado " M. Buonarroti ", guidati dalla docente Anna Catino, ha aperto l'incontro, nato con il patrocinio del Comune di Giovinazzo, introdotto da Ileana Spezzacatena, presidente dell'Associazione Tracce che ha valorizzato la proficua collaborazione con l'Ist. Comprensivo nell'organizzazione di eventi culturali.
Il preside Michele Bonasia, nel suo intervento introduttivo, ha espresso quanto l'incontro fosse doveroso perché discutere della nostra Costituzione è tematica attuale. «La nostra Costituzione - ha affermato il dirigente scolastico - è un punto di riferimento importante per molti paesi esteri. I primi dodici articoli costituzionali sono principi fondamentali che ci vengono invidiati da tutto il mondo. Si tratta di principi utili a governare la quotidianità. Se li inseriamo nel contesto scuola, rendiamo operativa la nostra costituzione quando formiamo le classi al cui interno sono presenti tutte le fasce sociali».
L'incontro ha puntato l'attenzione su quanto si è fatto in Puglia nella costruzione della Costituzione e nella sua approvazione. Il prof. Raffaele Pellegrino prima e di seguito il prof. Vito Antonio Leuzzi hanno condotto un'ampia riflessione utile a comprendere la nascita della Costituzione .
Infatti, il prof. Pellegrino ha voluto ripercorrere il travaglio appassionato che ha portato alla nascita della Costituzione, citando l'impegno di Giuseppe Di Vittorio e di Michele Cifarelli. Dopo il disastro operato dal ventennio fascista, nonostante la fine della guerra e nonostante la presenza in Italia di molti nostalgici simpatizzanti fascisti, la Costituzione rappresentò il primo passo di libertà da un lungo momento buio di dittatura. Il dibattito e il dialogo che mancarono al fascismo cominciarono a farsi sentire: da una parte c'era la monarchia e dall'altra la repubblica con la sua politica sana frutto della ragione umana. Il docente barese di Storia e Filosofia ha fatto cenno alle condizioni del Sud Italia, alla questione meridionale, alla povertà ed ai problemi del Mezzogiorno d'Italia. La paura del cambiamento si sentiva, ma comunque l'Assemblea Costituente, guidata dal Ministero della Costituente scrisse comunque la Costituzione. Fu proprio il suddetto Ministero che ogni giorno emanava un bollettino radio con l'obiettivo di informare i cittadini. Il Ministero della Costituente aveva funzione pedagogica, educativa e poneva in evidenza l'utilità della Carta base della nostra Repubblica.
In primo piano, secondo i relatori, è da porre l'Art. 1 relativo al diritto al lavoro che fu affrontato da un pugliese Giuseppe Di Vittorio, originario di Cerignola che fu sindacalista, politico ed antifascista.
Il diritto al lavoro tutelato dalle leggi di Di Vittorio mirano a garantire a tutti un lavoro che diventa fondamentale per giungere ad avere tutti i diritti senza però fare assistenzialismo anzi sconfiggendo la disoccupazione. Il prof. Pellegrino ha anche valorizzato la nascita delle Regioni con le proprie identità in merito alla lingua, al dialetto, all'identità del territorio, alla sua morfologia, alle sue attività economiche che permettono allo stesso di essere autonomo grazie alle risorse prodotte.
Il rapporto tra regioni e governo centrale per dialogare e confrontarsi è per il docente universitario un passaggio fondante che tutti i membri dell'Assemblea Costituente vissero con grande impegno, passione, ragione e partecipazione. In questa ottica la Costituzione è alla base della nostra democrazia per costruire un futuro impostato sul dialogo.
A questo punto la scena è passata agli studenti che hanno eseguito L'"Inno alla libertà" brano in stile di marcia il cui testo fu scritto da un altro pugliese illustre Tommaso Fiore, umanista e scrittore e fu musicato dal M° Carlo Vitale, direttore dell'orchestra di Radio Bari.
La docente Anna Catino alla tastiera ha condotto gli alunni alla scoperta di un testo ricco di elementi da approfondire nel ricordo del grande impegno profuso dallo scrittore e politico originario di Altamura quale fu Tommaso Fiore.
L'Assessore alla Pubblica Istruzione e alla Solidarietà Sociale, Michele Sollecito, ha apprezzato l'incontro utile a trasmettere importanti valori legati alla democrazia oltre che aspetti della nostra storia in cui il politico Tommaso Fiore fu protagonista di rilievo. A suo parere la Costituente seppe lavorare per costruire ed affermare il dialogo in un momento storico difficile al termine del ventennio fascista e tutto ciò non si può dimenticare.
Il prof. Vito Antonio Leuzzi ha considerato " l'Inno alla Libertà " di Tommaso Fiore, uno degli eventi culturali italiani che sorprese il mondo perché la parola libertà si poté pronunciare dopo tanti anni di buio in cui la libertà fu soffocata e si giunse perfino all'approvazione delle leggi razziali.
La Costituente diede dunque libertà di pensiero e di parola, le donne poterono esercitare la libertà di voto, operazione che creò una nuova civiltà rivolta al bene di tutti oltre che all'affermazione dell'istruzione. I nostri Costituenti si impegnarono a garantire diritti a tutti, tutelando i cittadini italiani a non subire la guerra e a crescere in pace nel rispetto reciproco.
Il prof. Leuzzi ha posto l'accento sulla figura di Tommaso Fiore e su tutto il suo pensiero che è racchiuso nella canzone - inno che gli studenti hanno eseguito in questa interessante occasione formativa.
La Costituzione, a suo parere, «è un monito per la classe dirigente politica che non può fare quello che vuole», tanto che è dovere del Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, ricordarlo sempre. Nel suo intervento, Leuzzi, direttore Ipsaic cha citato Aldo Moro e Giuseppe Di Vittorio che hanno saputo discutere e confrontarsi sui diritti di tutti relativi a scuola, lavoro e salute. Tra i grandi uomini che hanno rispettato i principi etici rivolti al bene della società un ricordo è stato tributato al Presidente Sandro Pertini e a Piero Calamandrei deputato dell'assemblea costituente.
Sono stati uomini animati da impegno morale e civile grande esempio per i nostri alunni che a scuola devono conoscere e studiare. Sulle note del canto- inno dei partigiani "Bella Ciao" e sul bis finale dell' "Inno alla Libertà" è stata segnata la conclusione di un incontro che ha saputo ricordare la storia italiana e valorizzare la democrazia.
Infatti, ieri pomeriggio nella gremita Sala San Felice, docenti e genitori hanno ascoltato con piacere importanti passaggi della storia contemporanea italiana. L' "Inno di Mameli", cantato dagli studenti delle classi di seconda della Scuola Secondaria di Primo Grado " M. Buonarroti ", guidati dalla docente Anna Catino, ha aperto l'incontro, nato con il patrocinio del Comune di Giovinazzo, introdotto da Ileana Spezzacatena, presidente dell'Associazione Tracce che ha valorizzato la proficua collaborazione con l'Ist. Comprensivo nell'organizzazione di eventi culturali.
Il preside Michele Bonasia, nel suo intervento introduttivo, ha espresso quanto l'incontro fosse doveroso perché discutere della nostra Costituzione è tematica attuale. «La nostra Costituzione - ha affermato il dirigente scolastico - è un punto di riferimento importante per molti paesi esteri. I primi dodici articoli costituzionali sono principi fondamentali che ci vengono invidiati da tutto il mondo. Si tratta di principi utili a governare la quotidianità. Se li inseriamo nel contesto scuola, rendiamo operativa la nostra costituzione quando formiamo le classi al cui interno sono presenti tutte le fasce sociali».
L'incontro ha puntato l'attenzione su quanto si è fatto in Puglia nella costruzione della Costituzione e nella sua approvazione. Il prof. Raffaele Pellegrino prima e di seguito il prof. Vito Antonio Leuzzi hanno condotto un'ampia riflessione utile a comprendere la nascita della Costituzione .
Infatti, il prof. Pellegrino ha voluto ripercorrere il travaglio appassionato che ha portato alla nascita della Costituzione, citando l'impegno di Giuseppe Di Vittorio e di Michele Cifarelli. Dopo il disastro operato dal ventennio fascista, nonostante la fine della guerra e nonostante la presenza in Italia di molti nostalgici simpatizzanti fascisti, la Costituzione rappresentò il primo passo di libertà da un lungo momento buio di dittatura. Il dibattito e il dialogo che mancarono al fascismo cominciarono a farsi sentire: da una parte c'era la monarchia e dall'altra la repubblica con la sua politica sana frutto della ragione umana. Il docente barese di Storia e Filosofia ha fatto cenno alle condizioni del Sud Italia, alla questione meridionale, alla povertà ed ai problemi del Mezzogiorno d'Italia. La paura del cambiamento si sentiva, ma comunque l'Assemblea Costituente, guidata dal Ministero della Costituente scrisse comunque la Costituzione. Fu proprio il suddetto Ministero che ogni giorno emanava un bollettino radio con l'obiettivo di informare i cittadini. Il Ministero della Costituente aveva funzione pedagogica, educativa e poneva in evidenza l'utilità della Carta base della nostra Repubblica.
In primo piano, secondo i relatori, è da porre l'Art. 1 relativo al diritto al lavoro che fu affrontato da un pugliese Giuseppe Di Vittorio, originario di Cerignola che fu sindacalista, politico ed antifascista.
Il diritto al lavoro tutelato dalle leggi di Di Vittorio mirano a garantire a tutti un lavoro che diventa fondamentale per giungere ad avere tutti i diritti senza però fare assistenzialismo anzi sconfiggendo la disoccupazione. Il prof. Pellegrino ha anche valorizzato la nascita delle Regioni con le proprie identità in merito alla lingua, al dialetto, all'identità del territorio, alla sua morfologia, alle sue attività economiche che permettono allo stesso di essere autonomo grazie alle risorse prodotte.
Il rapporto tra regioni e governo centrale per dialogare e confrontarsi è per il docente universitario un passaggio fondante che tutti i membri dell'Assemblea Costituente vissero con grande impegno, passione, ragione e partecipazione. In questa ottica la Costituzione è alla base della nostra democrazia per costruire un futuro impostato sul dialogo.
A questo punto la scena è passata agli studenti che hanno eseguito L'"Inno alla libertà" brano in stile di marcia il cui testo fu scritto da un altro pugliese illustre Tommaso Fiore, umanista e scrittore e fu musicato dal M° Carlo Vitale, direttore dell'orchestra di Radio Bari.
La docente Anna Catino alla tastiera ha condotto gli alunni alla scoperta di un testo ricco di elementi da approfondire nel ricordo del grande impegno profuso dallo scrittore e politico originario di Altamura quale fu Tommaso Fiore.
L'Assessore alla Pubblica Istruzione e alla Solidarietà Sociale, Michele Sollecito, ha apprezzato l'incontro utile a trasmettere importanti valori legati alla democrazia oltre che aspetti della nostra storia in cui il politico Tommaso Fiore fu protagonista di rilievo. A suo parere la Costituente seppe lavorare per costruire ed affermare il dialogo in un momento storico difficile al termine del ventennio fascista e tutto ciò non si può dimenticare.
Il prof. Vito Antonio Leuzzi ha considerato " l'Inno alla Libertà " di Tommaso Fiore, uno degli eventi culturali italiani che sorprese il mondo perché la parola libertà si poté pronunciare dopo tanti anni di buio in cui la libertà fu soffocata e si giunse perfino all'approvazione delle leggi razziali.
La Costituente diede dunque libertà di pensiero e di parola, le donne poterono esercitare la libertà di voto, operazione che creò una nuova civiltà rivolta al bene di tutti oltre che all'affermazione dell'istruzione. I nostri Costituenti si impegnarono a garantire diritti a tutti, tutelando i cittadini italiani a non subire la guerra e a crescere in pace nel rispetto reciproco.
Il prof. Leuzzi ha posto l'accento sulla figura di Tommaso Fiore e su tutto il suo pensiero che è racchiuso nella canzone - inno che gli studenti hanno eseguito in questa interessante occasione formativa.
La Costituzione, a suo parere, «è un monito per la classe dirigente politica che non può fare quello che vuole», tanto che è dovere del Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, ricordarlo sempre. Nel suo intervento, Leuzzi, direttore Ipsaic cha citato Aldo Moro e Giuseppe Di Vittorio che hanno saputo discutere e confrontarsi sui diritti di tutti relativi a scuola, lavoro e salute. Tra i grandi uomini che hanno rispettato i principi etici rivolti al bene della società un ricordo è stato tributato al Presidente Sandro Pertini e a Piero Calamandrei deputato dell'assemblea costituente.
Sono stati uomini animati da impegno morale e civile grande esempio per i nostri alunni che a scuola devono conoscere e studiare. Sulle note del canto- inno dei partigiani "Bella Ciao" e sul bis finale dell' "Inno alla Libertà" è stata segnata la conclusione di un incontro che ha saputo ricordare la storia italiana e valorizzare la democrazia.