Vita di città
La pioggia rovina in parte la festa. LE FOTO dei Fuochi di Sant'Antonio Abate
Il meteo non ha fermato la voglia di stare insieme dei giovinazzesi. Forte il richiamo della tradizione, ma il maltempo non ha aiutato
Giovinazzo - lunedì 23 gennaio 2023
11.14
Finalmente i falò, le fave cotte nelle crapiète, le olive buone, il vino rosso e forte e l'odore della fuliggine la gente per strada. Finalmente la festa, dopo tre anni di silenzi e surrogati, dopo la grande paura. Finalmente i Fuochi di Sant'Antonio Abate, voluti dal Comune e resi possibili grazie allo sforzo sinergico di tanti.
Falò purtroppo rovinati dalla pioggia che è caduta su Giovinazzo e su tutto il Nord Barese copiosa nel pomeriggio e sino alla prima serata di ieri, domenica 22 gennaio.
Ma i giovinazzesi non si sono persi d'animo. Sin dal mattino hanno accatastato legna, puntualmente accesa alle 17.30, quando frasche e grossi tizzoni hanno iniziato ad ardere e Giove Pluvio ha deciso di rovinare i piani di chi aveva deciso di arrivare a Giovinazzo da tutta l'Area Metropolitana del capoluogo. Beffa finale, con sprazzi di cielo stellato tra i nuvoloni dopo le 20.30.
Suggestivi, nonostante tutto, i vicoli del centro storico, già cornice perfetta di Borgo Infernum. Ci si è radunati per sentirsi comunque comunità, per rinverdire una tradizione che non si rinnovava dal 2020, prima della pandemia e scacciare un po' quei brutti pensieri che troppo a lungo ci avevano attanagliato.
Non c'è stato il tutto esaurito, nient'affatto, ma erano comunque in centinaia a girare per i 14 falò accesi, alcuni dei quali ben animati con musica ed intrattenimento, come quello in piazza Umberto I, o l'altro ancora in via Gioia, con la tribute band di Renato Zero. E poi il ritorno atteso dei fuochi davanti ai sagrati delle parrocchie di San Giuseppe e di Sant'Agostino (in home).
Rinviato a questa sera, infine, per ragioni di sicurezza, il concerto del gruppo folk Terraross. In piazza Vittorio Emanuele II si inizia alle 20.30. Un'appendice che non dispiacerà a molti.
Sotto il nostro articolo le foto (per alcune delle quali ringraziamo Giuseppe Serrone) che raccontano una serata diversa da come ce la si aspettava.
Falò purtroppo rovinati dalla pioggia che è caduta su Giovinazzo e su tutto il Nord Barese copiosa nel pomeriggio e sino alla prima serata di ieri, domenica 22 gennaio.
Ma i giovinazzesi non si sono persi d'animo. Sin dal mattino hanno accatastato legna, puntualmente accesa alle 17.30, quando frasche e grossi tizzoni hanno iniziato ad ardere e Giove Pluvio ha deciso di rovinare i piani di chi aveva deciso di arrivare a Giovinazzo da tutta l'Area Metropolitana del capoluogo. Beffa finale, con sprazzi di cielo stellato tra i nuvoloni dopo le 20.30.
Suggestivi, nonostante tutto, i vicoli del centro storico, già cornice perfetta di Borgo Infernum. Ci si è radunati per sentirsi comunque comunità, per rinverdire una tradizione che non si rinnovava dal 2020, prima della pandemia e scacciare un po' quei brutti pensieri che troppo a lungo ci avevano attanagliato.
Non c'è stato il tutto esaurito, nient'affatto, ma erano comunque in centinaia a girare per i 14 falò accesi, alcuni dei quali ben animati con musica ed intrattenimento, come quello in piazza Umberto I, o l'altro ancora in via Gioia, con la tribute band di Renato Zero. E poi il ritorno atteso dei fuochi davanti ai sagrati delle parrocchie di San Giuseppe e di Sant'Agostino (in home).
Rinviato a questa sera, infine, per ragioni di sicurezza, il concerto del gruppo folk Terraross. In piazza Vittorio Emanuele II si inizia alle 20.30. Un'appendice che non dispiacerà a molti.
Sotto il nostro articolo le foto (per alcune delle quali ringraziamo Giuseppe Serrone) che raccontano una serata diversa da come ce la si aspettava.